Freddo costante: tutta colpa della tiroide?

Sentire costantemente freddo non è solo fastidioso, ma può essere indice di un problema di salute più ampio, come l’ipotiroidismo (si verifica quando la ghiandola tiroidea non produce abbastanza ormoni).  È la più frequente malattia endocrina nelle donne, la cui causa principale è la tiroidite cronica autoimmune presente in circa il 10% delle donne.  

Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Barbara Pirali, endocrinologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Busto Arsizio.

Come incide il malfunzionamento della tiroide sulla nostra salute?

La tiroide aiuta a regolare il metabolismo e la produzione di calore corporeo (termogenesi). Le persone con ipotiroidismo soffrono di intolleranza al freddo perché non producono abbastanza ormone tiroideo per questi scopi. 

Oltre alla temperatura corporea gli ormoni tiroidei possono influenzare peso, salute cardiovascolare, fertilità.

Quali i sintomi dell’ipotiroidismo?

I sintomi possono variare a seconda della persona. Tra i più diffusi troviamo:

·  Sensazione di fatica e stanchezza

·  Pelle e capelli più secchi

·  Debolezza e crampi muscolari

·  Aumento di peso

·  Elevati livelli di colesterolo nel sangue

·  Irregolarità del ciclo mestruale

·  Rallentamento della frequenza cardiaca

Come può essere curato l’ipotiroidismo?

La cura dell’ipotiroidismo parte dalla prevenzione, con un’adeguata assunzione di iodio con l’alimentazione, controlli periodici da prevedere, soprattutto per chi ha già familiarità con la patologia o con i sintomi. Per valutare il corretto funzionamento della tiroide si deve monitorare il valore del TSH, l’ormone prodotto dall’ipofisi che regola la produzione ormonale della ghiandola. Possono essere anche valutati gli anticorpi anti-tiroide (anticorpi contro la perossidasi tiroidea e la tireoglobulina, anticorpi anti recettore del TSH) responsabili delle malattie autoimmuni della tiroide (Tiroidite di Hashimoto e Morbo di Basedow).

L’ipotiroidismo è ben curabile e viene trattato con la somministrazione dell’ormone tiroideo L-tiroxina.

Lo specialista può inoltre decidere di valutare l’ecografia tiroidea per studiare la struttura, le dimensioni della tiroide e la presenza di noduli. In caso di noduli con caratteristiche ecografiche di sospetto viene effettuato l’agoaspirato per escludere la presenza di cellule tumorali.  

Il riscontro ecografico di nodularità tiroidea è frequente ma nella maggioranza dei casi si tratta di noduli benigni e asintomatici.

È comunque consigliabile il controllo di uno specialista per valutarne le dimensioni, le caratteristiche ecografiche e la presenza di eventuali disturbi alla respirazione e alla deglutizione, sintomi che possono presentarsi in caso di gozzi di grosse dimensioni.

Endocrinologia e Malattie del Metabolismo
Dr.ssa Barbara Pirali
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