Gastrite e altri disturbi gastrici: cosa mangiare?

Bruciore, pesantezza, nausea o crampi dopo i pasti sono sintomi molto comuni. Spesso vengono etichettati come “gastrite”, ma in realtà possono dipendere da condizioni diverse, non sempre associate a una vera infiammazione della mucosa gastrica.

In questi casi, l’alimentazione può giocare un ruolo importante nell’alleviare i disturbi, favorire la digestione e prevenire il peggioramento.

Ne parliamo con il dottor Vincenzo Craviotto, gastroenterologo di Humanitas GastroCare e dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano

I sintomi più comuni dopo aver mangiato

I sintomi post-prandiali più frequenti sono:

  • Bruciore epigastrico o retrosternale
  • Sensazione di pienezza precoce
  • Nausea, a volte con rigurgito
  • Digestione lenta o fastidio dopo i pasti
  • Crampi o dolore allo stomaco.

Questi disturbi possono comparire anche in assenza di lesioni evidenti e dipendono spesso da:

  • Reflusso gastroesofageo, con risalita di contenuto acido verso l’esofago
  • Dispepsia funzionale, legata a un’alterata motilità gastrica e a una maggiore sensibilità della mucosa agli stimoli digestivi (come la distensione o l’acidità)
  • Rallentato svuotamento gastrico, talvolta transitorio o indotto da dieta e stile di vita
  • Sovraccarico alimentare o abitudini scorrette (pasti troppo abbondanti, cibi pesanti, cena tardiva). 

Cosa mangiare per ridurre i sintomi

Una dieta ben studiata può alleggerire il carico digestivo, ridurre l’irritazione e favorire lo svuotamento gastrico.

Sono alimenti consigliati:

  •  Verdure cotte (es. zucchine, carote, finocchi, ma anche patate)
  • Frutta non acida (es. mela, pera, banana matura)
  • Riso, avena, miglio, orzo
  • Pane tostato o crackers semplici
  • Pesce magro e carni bianche (pollo, tacchino, coniglio)
  • Yogurt bianco magro. 

I cibi da evitare o limitare sono:

  • Fritti, cibi molto grassi o speziati
  • Pomodori, agrumi, aceto, cipolla cruda
  • Lievitati (pizza, pane fresco)
  • Salse elaborate e dolci con creme
  • Bevande gassate
  • Caffè, tè forte, cioccolato, menta
  • Alcolici. 

Come mangiare per digerire meglio

Il comportamento alimentare influisce tanto quanto la scelta dei cibi. Per ridurre i sintomi e migliorare lo svuotamento gastrico è consigliabile:

  • Suddividere l’alimentazione in pasti piccoli e frequenti
  • Evitare abbuffate e lunghi digiuni
  • Mangiare lentamente, masticando con cura
  • Evitare di sdraiarsi subito dopo i pasti
  • Scegliere cotture leggere (vapore, griglia, forno, cartoccio)
  • Usare condimenti delicati, preferibilmente olio extravergine a crudo
  • Cenare almeno 2-3 ore prima di andare a dormire
  • Dopo i pasti, una passeggiata leggera può favorire la digestione

Alcuni alimenti possono anche favorire lo svuotamento gastrico: ad esempio il riso, il pesce magro, il brodo vegetale e piccole quantità di zenzero fresco. 

Se i disturbi persistono o si associano a segnali d’allarme (calo di peso, vomito ricorrente, feci scure, anemia), è consigliabile rivolgersi a uno specialista.
In alcuni casi, lo specialista indicherà l’esecuzione di esami come:

  • Gastroscopia con biopsia, se vi è sospetto di infiammazione gastrica
  • Urea breath test o antigene fecale, per diagnosticare l’infezione da Helicobacter pylori
  • Esami ematici, per escludere anemia o carenze nutrizionali.

I sintomi gastrici dopo i pasti sono molto comuni e spesso benigni. Un’alimentazione bilanciata, abitudini corrette e, quando serve, una valutazione specialistica, possono fare la differenza nel recupero del benessere digestivo.

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Dottor Vincenzo Craviotto
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