Gastrite: quali sono i sintomi

La gastrite è un disturbo piuttosto comune che consiste nell’infiammazione della mucosa gastrica, ovvero il rivestimento interno dello stomaco. Spesso il termine viene usato impropriamente per indicare un generico fastidio gastrico, ma in realtà la gastrite è una condizione specifica che richiede una diagnosi precisa.

Le forme di gastrite possono differire per cause, durata, quadro clinico e trattamento. Come riconoscerla e cosa fare? Ne parliamo con il dottor Vincenzo Craviotto, gastroenterologo di Humanitas GastroCare e dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas di Rozzano.

Cos’è la gastrite?

La gastrite è un’infiammazione del rivestimento interno dello stomaco. A differenza di altre condizioni più comuni, come il reflusso gastroesofageo o la dispepsia funzionale, la gastrite comporta una vera infiammazione documentabile della mucosa gastrica.

Per questo motivo, la diagnosi non si basa soltanto sui sintomi o sull’aspetto visivo durante la gastroscopia, ma richiede la conferma istologica, ovvero l’analisi microscopica di biopsie prelevate durante l’endoscopia.

Va però sottolineato che la gastroscopia non è sempre necessaria: in presenza di sintomi lievi e senza fattori di rischio, può essere indicata una gestione conservativa iniziale.

La gastrite può presentarsi in due forme principali:

  • Gastrite acuta, con insorgenza rapida, spesso dovuta a farmaci, infezioni o sostanze irritanti.
  • Gastrite cronica, più subdola, con evoluzione lenta. Può essere non atrofica (mucosa ancora integra) e atrofica (con perdita progressiva delle cellule ghiandolari dello stomaco). 

Quali sono le cause della gastrite?

La gastrite si sviluppa quando la barriera protettiva dello stomaco si indebolisce, permettendo all’acido gastrico di danneggiare la parete interna. 

Le principali cause includono:

  • Invecchiamento fisiologico
  • Uso prolungato di FANS (farmaci antinfiammatori non steroidei)
  • Consumo eccessivo di alcol
  • Dieta squilibrata
  • Condizioni sistemiche (come celiachia o malattia di Crohn)
  • Stress psicofisico prolungato
  • Infezione da Helicobacter pylori, un batterio in grado di colonizzare la mucosa gastrica e scatenare forme sia acute che croniche
  • Gastrite autoimmune, in cui il sistema immunitario attacca le cellule dello stomaco.

Quali sono i sintomi della gastrite?

I sintomi variano da persona a persona. In molti casi, soprattutto nelle forme croniche lievi, la gastrite può essere asintomatica.

Quando presenti, i sintomi tipici includono:

  • Dolore o fastidio nella parte alta dell’addome
  • Bruciore gastrico
  • Sazietà precoce o perdita dell’appetito
  • Nausea e talvolta vomito
  • Feci scure (melena), indice di possibile emorragia nella parte alta dell’apparato digerente.

Diagnosi di gastrite: quali sono gli esami necessari?

La diagnosi certa di gastrite richiede una valutazione istologica della mucosa gastrica. Gli esami più utilizzati includono:

  • Gastroscopia con biopsia: per osservare direttamente la mucosa e prelevare campioni
  • Urea breath test o antigene fecale per Helicobacter pylori
  • Esami ematici: emocromo, ferritina, vitamina B12 per escludere eventuali complicanze (come l’anemia)
  • Esame istologico: necessario per la classificazione definitiva della gastrite.

Come si cura la gastrite?

Il trattamento dipende dalla causa sottostante:

Se non è presente Helicobacter pylori, si punta alla modifica dello stile di vita, con attenzione a:

  • Dieta semplice e bilanciata
  • Eliminazione di fumo e alcol
  • Riduzione dello stress.

I farmaci più utilizzati sono:

  • Inibitori di pompa protonica (PPI), per ridurre la secrezione acida
  • Antiacidi o protettori della mucosa, in casi selezionati.

In caso di infezione da Helicobacter pylori, è necessaria una terapia eradicante antibiotica, combinata con farmaci antiacido.

Cosa mangiare e cosa evitare in caso di gastrite?

L’alimentazione ha un ruolo centrale nella gestione della gastrite. Anche se non esiste una dieta universale, è consigliato evitare:

  • Cibi piccanti, fritti, grassi o particolarmente acidi
  • Salse elaborate
  • Caffè, tè, menta, bevande gassate e alcol.

Sono invece ben tollerati:

  • Riso, patate, verdure cotte
  • Carni magre e formaggi freschi a bassa acidità
  • Pasti piccoli e frequenti
  • Acqua non gassata e tisane lenitive (es. camomilla, finocchio).

Riconoscere tempestivamente una condizione di gastrite e gestirla in modo adeguato è il primo passo per tornare a stare bene e proteggere la salute dello stomaco nel tempo.

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Dottor Vincenzo Craviotto
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