Giornata Mondiale del Diabete: 100 anni di insulina

Il 14 novembre, in occasione del giorno del compleanno di Sir Frederick Banting, che ha scoperto l’insulina insieme a Charles Best nel 1921, si celebra la giornata Mondiale del Diabete. Il 2021 segna il centesimo anniversario del primo trattamento per salvare la vita dei pazienti con questa patologia.

Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Nazarena Betella, endocrinologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano.

Che cos’è il diabete?

Il diabete è una malattia cronica che esprime l’incapacità del nostro organismo di produrre e/o utilizzare adeguatamente l’insulina.

Tutti gli alimenti a base di carboidrati che introduciamo vengono scomposti in glucosio per poter entrare nel circolo sanguigno. L’insulina è un ormone prodotto dal pancreas che agisce come una chiave per consentire al glucosio di passare dal flusso sanguigno alle cellule del corpo, che lo utilizzano per produrre energia. 

Non essere in grado di produrre insulina o di usarla in modo efficace porta a un aumento dei livelli di glucosio nel sangue (noto come iperglicemia).

Cento anni di insulina

L’insulina è stata scoperta da Sir Frederick G Banting, Charles H Best e JJR Macleod all’Università di Toronto nel 1921. Prima di quella data, le persone che ricevevano una diagnosi di diabete di tipo 1 avevano un’aspettativa di vita di altri 1-2 anni.

L’11 gennaio 1922 Leonard Thompson, un ragazzo di 14 anni affetto da diabete, divenne la prima persona a ricevere un’iniezione di insulina. Tuttavia, Thompson sviluppò una reazione allergica acuta. Nei successivi 12 giorni, James Bertram Collip lavorò duramente per purificare l’insulina, permettendo a Leonard di ricevere una  seconda dose il 23 gennaio che riportò i suoi valori alla normalità. Leonard ha vissuto per altri 13 anni. L’insulina gli aveva salvato la vita, e oggi è ancora l’unico trattamento efficace contro il diabete di tipo 1.

 Quali sono i tipi di diabete?

Esistono tre tipi principali di diabete: tipo 1, tipo 2 e gestazionale.

·  Il diabete di tipo 1 può svilupparsi a qualsiasi età, ma si verifica più frequentemente nei bambini e negli adolescenti. Il diabete di tipo 1 è caratterizzato dall’assenza totale di insulina, il che significa che il paziente ha bisogno di iniezioni giornaliere per mantenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue. 

·  Il diabete di tipo 2 è più comune negli adulti e rappresenta circa il 90% di tutti i casi. Nel diabete di tipo 2, il corpo non fa buon uso dell’insulina che produce e col tempo può portare anche a un esaurimento funzionale della cellula beta-pancreatica. La pietra miliare del trattamento del diabete di tipo 2 è uno stile di vita sano, che include una maggiore attività fisica e una dieta equilibrata. Tuttavia, nel tempo la maggior parte delle persone con diabete di tipo 2 avrà necessità di farmaci orali e/o insulina per mantenere sotto controllo i livelli di glucosio nel sangue. 

·  Il diabete gestazionale (GDM) consiste in valori di glicemia elevati durante la gravidanza ed è associato a complicazioni sia per la madre che per il feto. Il GDM di solito scompare dopo la gravidanza, ma le donne colpite e i loro bambini sono a maggior rischio di sviluppare il diabete di tipo 2 più avanti nella vita. 

Quali sono le cause del diabete?

Si riconoscono tra le cause della malattia un’interazione tra fattori genetici (familiarità) e fattori ambientali (vita sedentaria, abitudini alimentari e altro).

Come avviene la diagnosi per il diabete?

Per diagnosticare il diabete è necessario effettuare un esame del sangue.

La patologia viene riscontrata in presenza di 2 valori di glicemia a digiuno maggiori o uguali a 126 mg/dl in 2 circostanze differenti, o quando il valore dell’emoglobina glicata è uguale o superiore a 6.5% e viene riconfermato in un prelievo successivo (almeno 3 mesi dopo), o ancora quando viene individuato un valore uguale o superiore a 200 mg/dl in presenza di alcuni sintomi compatibili con la patologia diabetica (poliuria, polidipsia, dimagrimento, stato confusionale, alterazioni visive o altro ancora).

Dott.ssa Nazarena Betella
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