I bambini e i colpi alla testa

Ognuno di noi, durante la propria infanzia, è caduto mentre provava a muovere i primi passi e spesso abbiamo battuto anche la testa. A parte il dolore momentaneo, il più delle volte non si tratta di nulla di grave. Come capire, però, se c’è da preoccuparsi?

Per comprendere al meglio la situazione ne abbiamo parlato con il nostro esperto, il Dottor Stefano Ottolini, operante nel Centro Medicina d’Urgenza presso l’Istituto Clinico Humanitas.

Piccoli incidenti e nessun pericolo

Spesso, il colpo alla testa non è grave. Ciò è dovuto al fatto che le ossa del cranio dei bambini sono molto robuste ed elastiche. Se il bambino, dopo la caduta, piange a squarciagola ma non cambia colore del volto e poco dopo riprende a fare ciò che stava facendo prima dell’incidente, allora non c’è da preoccuparsi perché significa che il peggio è passato. Del ghiaccio avvolto in un panno e poi applicato sul bernoccolo può aiutare ad alleviare il gonfiore.  

Che cosa fare nel resto dei casi

Può capitare, però, che il bambino dopo la caduta impallidisca e presenti sintomi quali nausea, vomito, sonnolenza o perdita di sensi, segni evidenti di una commozione cerebrale. In questo caso, è consigliabile rivolgersi subito al pronto soccorso. Nel frattempo, è sconsigliabile dare da mangiare o bere né tantomeno è opportuno somministrare al bimbo medicine che potrebbero mascherare i sintomi e alterare la diagnosi del medico.

Se l’incidente avviene prima del sonnellino pomeridiano e non si è sicuri della gravità, il bambino può essere messo a dormire ma occorre svegliarlo di tanto in tanto per accertarsi che non abbia perso i sensi. In generale, la regola è quella di tenere sotto controllo il bambino dopo ogni colpo alla testa e portarlo all’ospedale nel caso in cui manifesti convulsioni, sonnolenza eccessiva e/o perdita di coscienza.

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