Il piede nella corsa

È il nostro appoggio principale e ciò che ci sostiene. Si tratta del piede. Trascurato, forse, e dimenticato. Ma un piede in salute è il primo elemento fondamentale per poter praticare sport in sicurezza.

In occasione dell’evento Strawoman Humanitas di sabato 18 giugno per le vie della città di Bergamo, gli specialisti e le specialiste di Humanitas Medical Care Bergamo, per la prima volta partner scientifico della corsa, danno consigli su come affrontare la corsa in salute.

Parliamo del corretto appoggio plantare e delle scarpe da scegliere con il dottor Giuliano Carrara, podologo di Humanitas Medical Care Bergamo.

Dottor Carrara, come può appoggiare il piede nella corsa?

“Sui talloni, dove si tocca il terreno prima con il tallone e poi con la punta: in questo caso la parte più sollecitata è l’articolazione delle ginocchia. Può essere anche “metarsale”, in questo caso il piede atterra sulla superficie e distribuisce uniformemente lo shock, l’urto viene bilanciato sui fianchi, ginocchia e caviglie. Infine, può essere sull’avampiede: con questo appoggio saranno le dita e l’avampiede a subire il maggior impatto essendo le prime strutture a toccare il terreno”.

Ne esiste uno migliore?

“No, non esiste un appoggio migliore di un altro: ogni persona ha un proprio modello di appoggio naturale e uno schema motorio che automaticamente mette in atto durante la corsa. Il mio consiglio, infatti, è di non chiedersi quale sia l’appoggio corretto perché può dipendere soprattutto dalle condizioni del terreno, dalla struttura del piede, dalla velocità di corsa e da molte altre varianti. Consiglio di non pensare all’appoggio mentre si corre: infatti potrebbe essere controproducente e scatenare tensioni anomale o sovraccarichi inutili”.

Quali scarpe scegliere?

“Non esistono scarpe migliori, esiste quella ideale per la conformazione del proprio piede”.

Quali sono le regole d’oro per le scarpe?

“Le scarpe devono essere confortevoli, leggeri, con una buona tenuta del piede nelle scarpe che si possa eventualmente sistemare con l’allacciatura e che permetta una libertà delle dita, in particolare dell’alluce. In particolare dico sempre di fidarsi delle proprie sensazioni, più che del numero della calzatura”.

I plantari servono?

“Nel caso ci sia necessità di adozione di plantari, devono essere fatti su misura dopo una visita podologica attraverso un’anamnesi ed un’attenta valutazione biomeccanica che può comprendere l’utilizzo di strumentazioni quali la baropodometria e la podoscopia elettronica. In alcuni casi possono essere consigliati in via preventiva in considerazione del tipo di piede o in previsione di attività particolarmente impegnative”.

Quali sono le regole da non dimenticare per mantenere il piede in salute durate la corsa?

“Prima di tutto, indossare sempre le calze: correre senza calze, infatti, può esporre al rischio di vesciche e fastidi. Tuttavia, non tutte le calze sono uguali. Fondamentale è cercare calzini realizzati con materiale traspirante e con proprietà di assorbimento dell’umidità e di raffreddamento della pelle. Molto importante che siano della taglia adatta, un calzino largo potrebbe portare a sfregamento con conseguenti lacerazioni. Attenzione anche alle unghie dei piedi: le unghie non tagliate, o tagliate male, infatti, possono causare problemi notevoli, tra cui unghie incarnite dolorose e infezioni. Il consiglio è di tenere sempre le unghie dei piedi corte al punto giusto e pulite e di non tagliare gli angoli eccessivamente. Infine, importante è mantenere piedi asciutti e puliti. Consiglio di applicare regolarmente lubrificanti e creme idratanti: meglio se a base di silicio poiché questo aiuta anche a respingere l’umidità che è vitale per mantenere i piedi senza vesciche e sani”.

Consiglia anche lo stretching?

“Sì, la preparazione all’attività sportiva non deve assolutamente evitare lo stretching adeguatamente eseguito, una breve ma indispensabile ginnastica di propriocezione preparatoria ed infine non dimentichiamoci di un buon massaggio defaticante”.

Dott. Giuliano Carrara

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