Incidenti domestici: come comportarsi?

La nostra casa, luogo apparentemente sicuro, nasconde invece molte insidie. Disattenzione, azioni ripetute in modo automatico, eccessiva sicurezza, mancanza di precauzioni sono le principali cause di cadute, traumi, tagli, avvelenamenti e quant’altro che avvengono tra le mura domestiche.

Abbiamo chiesto al dottor Stefano Ottolini, responsabile del Pronto Soccorso di Humanitas, di parlarci degli infortuni domestici più frequenti e di come comportarci a seconda della situazione.

Che genere di persone si presentano al pronto soccorso per incidenti domestici?

“I soggetti più esposti agli incidenti domestici sono coloro che trascorrono molto tempo in casa per svolgere la propria attività lavorativa (pulizie, preparazione del cibo ecc.), ossia le casalinghe”, spiega il dottor Ottolini. Ma aggiunge: “Tuttavia, anche i bambini (in particolare quelli sotto i cinque anni) e gli anziani sono persone ad alto rischio di infortuni in casa, soprattutto a seguito di urti e cadute accidentali”.

Quali sono i tipi di infortuni domestici?

“Innanzitutto – spiega il dottor Ottolini – occorre distinguere tra ‘lesioni aperte’, a cui appartengono ferite, scottature o ustioni e punture d’insetti, che interessano lo strato superficiale della cute, e ‘lesioni chiuse’, che determinano traumi più in profondità, come strappi muscolari, distorsioni e contusioni. Infine, ci sono gli avvelenamenti”.

Come ci si deve comportare per ogni tipo di incidente?

  1. Tagli e ferite con fuoriuscita di sangue

“È la categoria di incidenti più comuni in casa”, afferma il dottore. Le ferite da taglio, dovute solitamente all’utilizzo non corretto di oggetti affilati come coltelli o vetri, solitamente sono lineari e hanno margini netti. Le ferite da punta, causate da oggetti acuminati come chiodi o aghi, presentano invece un foro profondo e margini frastagliati.

Le abrasioni superficiali e le lacerazioni presentano margini irregolari, sanguinano molto e possono avere corpi estranei all’interno. Tutte le ferite devono essere medicate per evitare il rischio di infezione.

Se vi è un’emorragia, a seguito di rottura di capillari, vene o arterie, occorre arrestarla. In caso di emorragie capillari (le più superficiali e meno gravi), il sangue fuoriesce a gocce intorno alla lesione; in caso di lacerazione bisogna sciacquare la cute con acqua fredda.

Nelle emorragie venose il sangue, di colore scuro, fuoriesce continuamente, lentamente e in modo uniforme lungo i bordi della ferita, che va pulita, disinfettata e tamponata con della garza sterile.

Infine, in presenza di emorragie arteriose, il sangue di colore rosso vivo fuoriesce in gran quantità a fiotti e a intervalli regolari, in sincronia con il battito cardiaco. Occorre intervenire tempestivamente comprimendo le arterie a monte della ferita per evitare che l’infortunato si dissangui.

  1. Scottature o ustioni

Sono lesioni della cute provocate dal calore derivante dal contatto diretto con il fuoco, con una pentola, con liquidi bollenti, con la piastra da forno, con il ferro da stiro, o a causa della corrente elettrica. Le ustioni, che avvengono quasi sempre in cucina, a seconda della profondità e dell’estensione della superficie cutanea interessata, possono essere di primo, secondo e terzo grado (la più grave). La lesione va raffreddata con acqua corrente per circa quindici minuti e poi coperta con una medicazione asciutta. Prima di utilizzare medicazioni topiche va consultato il medico.

  1. Strappi muscolari, distorsioni, contusioni

Lo strappo muscolare è una lesione causata da uno stiramento improvviso: l’unico rimedio possibile è il riposo assoluto per qualche giorno.

La distorsione è invece un trauma delle articolazioni dovuto a un errato movimento. In genere essa produce un gonfiore ed è molto dolorosa. Si consigliano impacchi freddi, una fasciatura stretta, il riposo per qualche giorno e, all’occorrenza, una visita medica con eventuale radiografia.

La contusione è invece un trauma senza lacerazione della cute prodotto da un urto con un corpo contundente. Si presenta come una macchia che inizialmente avrà una colorazione rossa (per via della rottura dei capillari che versano sangue nei tessuti), per poi diventare violacea, giallognola, fino a regredire spontaneamente. Se il travaso di sangue è abbondante si avrà un ematoma che richiede applicazioni di ghiaccio o pomate specifiche”.

  1. Avvelenamenti

L’avvelenamento avviene in genere a seguito dell’ingestione di sostanze tossiche o nocive. I sintomi (nausea, vomito, dolori addominali, crampi) possono essere immediati, ma anche verificarsi a distanza di dodici/ventiquattro ore. “In caso di sospetto avvelenamento, è fondamentale individuare la sostanza tossica ingerita e consultare immediatamente il medico o recarsi con urgenza al pronto soccorso (Centro antiveleni)”, sostiene il medico. E conclude: “Nel frattempo, è meglio evitare di ingerire qualsiasi liquido o cibo per non rischiare di aggravare la situazione”.

 

 

 

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