Intolleranza al lattosio: come riconoscerla

L’intolleranza al lattosio è una delle più diffuse tra quelle alimentari, che colpisce circa il 40% degli italiani. In molti pensano di dover rinunciare per sempre a latte e derivati, come formaggi e yogurt, in realtà esistono prodotti a base di latte che si possono consumare senza rischi.

Ne parla il dottor Benedetto Mangiavillano, responsabile di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva in Humanitas – Mater Domini e anche dei poliambulatori di Humanitas Medical Care.

I sintomi dell’intolleranza

Diarrea o anche stitichezza, meteorismo, gonfiore e dolori addominali sono i sintomi più diffusi di chi è intollerante. Possono presentarsi singolarmente o anche insieme, in alcuni casi accompagnati anche da nausea, mal di testa e dermatiti.

Con un veloce e indolore esame del Breath Test e con le analisi del Dna attraverso le analisi del sangue si ha la diagnosi certa dell’intolleranza.

Tutti i formaggi e derivati del latte sono da evitare? 

La terapia per chi è intollerante (attenzione, non allergico) non prevede l’esclusione degli alimenti contenenti lattosio, come comunemente si pensa. Se invece si soffre di una vera e propria allergia bisognerà prestare molta attenzione anche agli ingredienti di quello che si consuma, per evitare tracce di lattosio.

Per gli intolleranti, la limitazione riguarda principalmente il latte e derivati,i formaggi morbidi e freschi, (come ad esempio la mozzarella, lo stracchino) e anche gli yogurt. I formaggi stagionati, come ad esempio il grana padano, e a pasta dura invece – conclude il gastroenterologo – sono a basso contenuto di lattosio e per questo sono generalmente ben tollerati, poiché l’intolleranza al lattosio è dose-dipendente e cioè maggiore sarà la quantità di lattosio assunto e maggiore sarà la sintomatologia.

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