La ginnastica pelvica: gli esercizi “in rosa” che migliorano salute e piacere

Spesso dimenticata o sottovalutata, la ginnastica pelvica migliora il benessere della donna, prevenendo alcune patologie o migliorando la vita di coppia. Il pavimento pelvico (o perineo), ossia la muscolatura che sostiene, circonda e protegge l’apparato genitale femminile, infatti, è alla base del nostro benessere.

Ne parliamo con la dottoressa Nicole Moroni, ostetrica in Humanitas Medical Care.

Il pavimento pelvico è una parte del nostro corpo nella quale sono racchiuse e concentrate molte emozioni. Compito dell’ostetrica è ascoltarle e rispettarle  attraverso esercizi di percezione, rilassamento ed aumento della sensibilità.

Iniziare un percorso di ginnastica pelvica è come iniziare una dieta per perdere peso: non si può seguire un giorno o due sperando di dimagrire in una settimana. Anche per la muscolatura del pavimento pelvico serve costanza, impegno e ascolto.

Il consiglio dell’ostetrica, quindi, è “prendersi cura del proprio perineo e fare una valutazione, anche come screening”.

La ginnastica pelvica come prevenzione: qual è l’età giusta?

Tutte le età: non esiste un momento specifico per iniziare a prendersi cura del pavimento pelvico.

“In età fertile è importante perché i muscoli sono i protagonisti del piacere sessuale. Allenarli significa migliorare la tonicità e, quindi, anche la contrazione orgasmica: un piacere in più per le donne, ma anche per la coppia, spiega la specialista”. Alcune donne soffrono durante il rapporto e provano dolore a causa, ad esempio, di iper-contrattilità, un disturbo  risolvibile con un approccio riabilitativo ostetrico.

Allenare la muscolatura pelvica, è consigliato anche durante la gravidanza: migliora la tonicità ed elasticità, riduce il rischio di episiotomia e lacerazioni gravi durante il parto. In fase post partum, invece, è utile per riabilitare i tessuti che sono stati sottoposti a stiramento e che potrebbero causare incontinenza urinaria o traumi a carico della muscolatura.

In menopausa, infine,’“l’allenamento” è fondamentale per prevenire il trattamento di prolassi ed incontinenza urinaria, causati da una scarsa tonicità dei muscoli perineali atrofici per la carenza estrogenica.

La ginnastica pelvica come cura

Pur essendo una ginnastica rivolta a tutte le donne, è particolarmente indicata a coloro che soffrono di incontinenza urinaria da sforzo che si manifesta con piccole perdite urinarie in seguito a tosse, starnuti, risate profonde, da urgenza,    incontinenza di gas intestinali o fecale. Migliora le condizioni e lo stile di vita di chi soffre di prolasso della vescica o del retto, emorroidi e ragadi anali, cistiti ricorrenti (che si presentano almeno 3 volte all’anno).

“Ultimo, ma non meno importante, è il trattamento del dolore pelvico cronico per  patologie sempre più comuni come vestibuliti e vulvodinia, infiammazioni croniche della mucosa vaginale che necessitano un approccio ostetrico per porre fine a dolore durante i rapporti, bruciori persistenti, contratture muscolari pelviche e vaginosi ricorrenti”, conclude la specialista.

L’allenamento e la riabilitazione ‘intima’: percezione di se stessa e esercizi

Dopo un primo incontro durante il quale si  osserva e valuta tutta la muscolatura pelvica perineale, la specialista valuterà “un percorso strutturato e personalizzato, con un’accurata anamnesi al fine di scegliere pil percorso più adatto in base alla problematica osservata.

Si inizierà un percorso riabilitativo con esercizi specifici dove verrà valutata la forza e la resistenza dei muscoli con diverse tecniche, dalla terapia manuale all’utilizzo di elettrostimolazione vaginale, indolore e con tanti effetti benefici.

Il biofeedback e l’elettrostimolazione vaginale: trattamenti speciali in Humanitas Medical Care

Il biofeedabck è una delle metodiche non chirurgiche utilizzate nel trattamento delle disfunzioni perineali: aiuta la donna a localizzare la muscolatura vaginale e a prenderne coscienza.

“Una volta acquisita questa consapevolezza, consente di valutare l’efficacia della contrazione e del rilassamento”, spiega l’ostetrica. Grazie all’utilizzo di uno strumento che rileva la pressione esercitata dai muscoli vaginali, con una piccola sonda vaginale che permette di trasformare l’attività del muscolo in uno stimolo visivo/sonoro mediante un monitor, la paziente ha un riscontro immediato dell’attività che sta eseguendo e riesce a migliorarsi di volta in volta”.

L’elettrostimolazione vaginale viene invece utilizzata per  stimolare la muscolatura pelvica e le strutture nervose  per migliorarne la distensibilità, la viscosità, l’elasticità, il trofismo muscolare e la tonicità.

“Anche in questo caso, il trattamento si esegue con una sonda vaginale (o anale) che è collegata all’elettrostimolatore, non è dolorosa ed è del tutto sicura. Negli ultimi anni è sempre più utilizzata per trattare patologie riguardanti il dolore pelvico cronico e incontinenza da stress e da urgenza”, conclude la specialista

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Nicole Moroni
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