La voce ‘non funziona’: che fare e come prevenirlo

La voce: un tratto distintivo di ogni persona e un fondamentale strumento di comunicazione ed espressione.

Con la voce possiamo fare una varietà di cose: parlare, cantare, urlare, ma anche esprimere, oltre ai nostri pensieri, anche le nostre emozioni dalla rabbia alla gioia, dalla preoccupazione alla tristezza. 

Accade che in alcuni momenti la nostra voce ‘non funzioni’. I motivi e le cause possono essere diverse. Ne ha parlato la dottoressa Martina Migliorati, logopedista in Humanitas Medical Care Arese.

La disfonia

E’ il caso più frequente di una voce ‘alterata’, “è causata da una modificazione strutturale o funzionale di uno o più organi coinvolti nella produzione vocale o da un’ inadeguatezza delle relazioni dinamiche fra le diverse componenti dell’apparato pneumo-fono-risonanziale”, ha spiegato la dottoressa. Le cause possono variare da banali disturbi a patologie più complesse, ad esempio:

  • abuso o uso scorretto della voce;
  • afonia;
  • infiammazioni a carico della laringe, come laringiti e tracheo-laringiti;
  • reflusso gastro-esofageo;
  • fratture e traumatismi di muscoli e tendini a livello del collo.
  • tumori della laringe;
  • esiti di chirurgia laringea, che in base alle zone anatomiche colpite, determinano quadri diversi di disfonia;
  • paralisi delle corde vocali
  • malattie neurologiche

Riconoscere i sintomi

Data la varietà di cause che possono portare ad una disfonia e a problemi di voce, i sintomi possono essere diversi e per evitare da un lato di allarmarci e dall’altro di sottovalutare il problema,  bisogna riconoscere eventuali “campanelli d’allarme”.

In particolare, fa notare la dottoressa Migliorati, “bisogna stare attenti a questi principali “campanelli” che possono insorgere, in particolare se l’alterazione della voce persiste per più di 6 giorni”.

Questi i sintomi più diffusi:

  • sensazione di voce più rauca;
  • voce più bassa, percepita come più debole;
  • necessità di schiarirsi la voce in modo più frequente;
  • episodi di tosse stizzosa;
  • sensazione di bruciore o fastidio a livello della gola;
  • episodi di instabilità della voce durante la giornata o episodi di abbassamento vocale verso sera (in particolare in soggetti che usano molto la voce anche nella professione, come maestre e cantanti).

In tutti questi casi è bene rivolgersi al medico per accertare le cause della disfonia. 

Una diagnosi multidisciplinare

Quando insorgono questi problemi “è necessario intraprendere una valutazione multidimensionale per un corretto inquadramento diagnostico, una valutazione che include più figure professionali: foniatra, otorinolaringoiatra, logopedista, ognuno dei quali concorrerà ad arrivare ad una diagnosi e ad una corretta presa in carico del paziente”, ha detto la logopedista. 

In seguito alla visita dal medico specialista (foniatra o otorinolaringoiatra), se ritenuto necessario, si avrà il rimando ad un approfondimento logopedico. 

La visita

In genere la prima visita logopedica con soggetti disfonici si apre con un colloquio anamnestico con il paziente, per inquadrare le problematiche e le possibili cause che hanno portato all’insorgere delle problematiche vocali: “durante il colloquio il logopedista analizzerà i referti e gli esami strumentali effettuati in precedenza dal medico; in seguito porrà domande riguardanti l’uso della voce durante la giornata in termini di durata correlata alla professione, la quantità di acqua assunta quotidianamente, presenza di abitudini viziate (alcol e/o fumo); esposizione a polveri sottili o agenti irritanti”, ha detto la dottoressa.

Successivamente al colloquio, a seconda del tipo di disturbo presentato, il logopedista procederà con una valutazione dello stato vocale utilizzando test, scale e strumenti specifici, richiedendo al paziente di eseguire una serie di vocalizzi e prove vocali e respiratorie per testare la voce in tutte le sue caratteristiche (frequenza, intensità, stabilità, flusso dell’eloquio, qualità vocale). 

La prevenzione

La voce, in quanto sistema così complesso può essere considerata e trattata come se fosse un organo vero e proprio ed, in quanto tale, è fondamentale preservarla e fare prevenzione nel miglior modo possibile. A tal proposito esistono una serie di accorgimenti, modifiche all’ambiente e al nostro modo di usare la voce che risultano essere dei preziosi alleati nella cura vocale.

Alcuni di questi aiuti possono essere ad esempio, evitare l’utilizzo continuo di una vocalità con intensità elevata (gridare o urlare) e allo stesso tempo non bisbigliare (questo infatti può portare a contratture fonatorie laringee ed extralaringee). Se si è costretti a fare ricorso a una voce sussurrata, per esempio nel caso di religiose, bisogna limitarne l’uso allo stretto indispensabile e ogni tanto rilassare spalle e collo che sono costretti a contrarsi per dare una mano alla gola; non parlare troppo velocemente in modo concitato ma lentamente, rispettando le pause del linguaggio ed evitare la “fame d’aria”; evitare di  parlare a distanza con il proprio interlocutore, ma è preferibile avvicinarsi.

Risulta essere altrettanto importante l’assunzione di almeno 1 litro e mezzo/ 2 di acqua; un buon apporto di acqua, infatti, permette alle corde vocali di rimanere sempre in un ambiente “umido” e questo ne permette il corretto funzionamento; infatti la disidratazione della mucosa oro-faringo-laringea è una nemica per la nostra voce perchè predispone maggiormente ad infiammazioni ed infezioni.

Anche il cibo e le bevande possono influire sulla salute della voce: evitare ad esempio bevande troppo fredde o calde e limitare i cibi molto acidi che possono causare reflusso gastro esofageo (quali caffè, pomodori, cioccolato, latte, menta, cibi fritti, succhi di frutta).

 

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