Lavorare in piedi: non sempre è un male

Lavorare in piedi è possibile e fa bene alla salute. I benefici per la salute sono infatti molti.

Oltre a bruciare grassi, lavorare in piedi favorisce una postura più eretta con la schiena e aiuta la circolazione.

Ne abbiamo parlato con il Dottor Maurizio Fornari, Responsabile di dell’unità Operativa di Neurochirurgia presso l’Istituto Clinico Humanitas.

Perché lavorare in piedi fa bene

Secondo alcuni studi scientifici, lavorare in piedi combatte la sedentarietà, che rappresenta un importante fattore di rischio cardiovascolare e di altre patologie.

Non solo. Lavorare in piedi favorisce anche la produttività dei lavoratori, oltre che la loro salute.

Almeno due ore al giorno sul lavoro, secondo gli esperti, andrebbero trascorse in piedi.

Questo perché la prolungata posizione seduta comporta posture scorrette che causano dolori muscolo-articolari.

Spezzare questa inattività alzandosi, o camminando, è un obiettivo alla portata di tutti.

Stare alzati sul posto di lavoro consente poi di bruciare più calorie. Chi lavora in piedi, infatti, è come se facesse 30 minuti di cyclette ogni giorno, con evidenti benefici anche per il cuore.

I vantaggi per il cervello

Molte professioni, per essere svolte, necessitano di lavorare in piedi, non è certo una novità.

Pensiamo ai chirurghi, per esempio, o ai comandanti delle navi.

In America sono state addirittura create postazioni in cui i lavoratori scrivono le mail camminando sul tapis roulant.

Tutto ciò ha effetti positivi anche sul cervello. In questo modo, infatti, si è spinti a condividere le idee e a guardare le cose da punti di vista diversi.

 

 

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