Le malattie vascolari della retina

La retina nella sua complessità di struttura e funzionamento può essere spesso coinvolta da malattie vascolari e metaboliche sistemiche, quali il diabete, l’ipertensione arteriosa, le dislipidemie e le malattie infiammatorie (vasculiti).

Da queste patologie possono derivare specifiche alterazioni oculari che, se non diagnosticate e prontamente trattate, possono causare compromissione anche grave della vista. Le malattie che causano danno alla retina vengono chiamate retinopatie

Ne parliamo con il Dott. Stefano Valzelli, oftalmologo presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli, diretto dal Dott. Fabrizio Camesasca

I diversi tipi di retinopatie

  • La retinopatia ipertensiva è caratterizzata da alterazioni dei vasi retinici. Spesso lieve e asintomatica, in casi gravi può presentare emorragie o essudati (presenza di fluido nei tessuti). L’esame della retina da parte dell’oculista (fundus oculi) e una fotografia della retina sono utili per la diagnosi. Il trattamento è quello della malattia di base, l’ipertensione arteriosa.
  • La retinopatia diabetica è caratterizzata da alterazioni della microcircolazione retinica (i più fini vasi arteriosi e venosi della retina) con chiusura dei vasi, arresto dell’irrorazione di una porzione della retina (ischemia), lo sviluppo di vasi anomali (neovasi) e/o di lesioni essudative quali l’edema maculare e/o le emorragie.

Si presenta in due forme principali:

1. Retinopatia diabetica non proliferante, spesso asintomatica e caratterizzata dalla presenza di microaneurismi (piccole dilatazioni delle pareti dei vasi), essudati, emorragie.

2. Retinopatia diabetica proliferante con la presenza diffusa di aree retiniche senza irrorazione (ischemiche), la formazione di nuovi vasi con pareti imperfette (neovasi) che frequentemente si rompono causando emorragie retiniche e/o all’interno della gelatina che riempie l’occhio (il corpo vitreo), la formazione di membrane vitreo-retiniche che si contraggono progressivamente arrivano a causare anche un distacco della retina.

  • Le occlusioni dei vasi maggiori della retina sia arteriosi (occlusione dell’arteria centrale o di branca della retina), sia venosi (occlusione della vena centrale o di branca della retina), spesso associati all’Ipertensione arteriosa, si caratterizzano anch’esse per la mancanza di una corretta perfusione dei tessuti e/o per lesioni essudative del tessuto retinico.

1. L’occlusione dell’arteria centrale della retina o delle sue branche provoca un’ischemia acuta con danno retinico veloce e grave, e perdita della vista, nella maggior parte dei casi irreversibile.

2. L’occlusione della vena centrale della retina e delle sue branche avviene spesso in soggetti diabetici o con altri fattori di rischio quali l’ipercolesterolemia, l’ipertensione arteriosa, nei fumatori, in pazienti con fattori ormonali particolari o predisposizione genetica.

Anche in questo caso la perdita della vista può essere rapida, causata dall’edema maculare e dalle emorragie. Possibili complicanze sono il glaucoma da formazione di neovasi (neovascolare), il sanguinamento intravitreale (emovitreo), il distacco di retina trazionale.

Come avviene la diagnosi?

Oltre alla visita oculistica, completa di misurazione della pressione intraoculare e dell’esame della retina dopo dilatazione della pupilla, si dispone da tempo di sofisticati strumenti diagnostici che permettono una diagnosi nelle fasi precoci delle malattie, il monitoraggio del loro decorso e della risposta alle terapie eseguite.

La Tomografia a Coerenza Ottica (OCT con o senza esame della rete vascolare, l’Angio – OCT) permette uno studio accurato dei singoli strati della retina e la valutazione del loro spessore e aspetto. L’OCT del segmento anteriore identifica la presenza dei neovasi dell’angolo irido-corneale – la parte dell’occhio la cui alterazione è alla base del sopra menzionato glaucoma neovascolare.

Gli esami angiografici (fluorangiografia e angiografia con verde a indocianina della retina) con l’iniezione endovenosa di coloranti e l’utilizzo di sistemi fotografici digitali, permettono un’analisi dinamica nel tempo delle lesioni (aree ischemiche, lesioni essudative quali l’edema maculare cistoide)

Entrambi sono fondamentali per l’indicazione all’inizio trattamento e per la valutazione della risposta alla terapia.

La terapia contro le retinopatie

Momento fondamentale della terapia rimane il controllo della malattia di base: controllo della pressione sanguigna e degli esami ematochimici, come la glicemia, il profilo lipidico (i grassi nel sangue), e la crasi ematica (analisi delle diverse cellule del sangue).

Più in particolare per le lesioni retiniche, la terapia LASER ha ormai da decenni trovato indicazione nel controllo delle lesioni sia ischemiche, sia essudative.

Negli ultimi anni l’utilizzo di sostanze somministrate direttamente nell’occhio (Iniezioni intravitreali di farmaci contro i fattori di crescita vascolare) ha dimostrato un’efficacia ancora maggiore nel determinare una regressione della lesione di base – i neovasi – e dei segni essudativi quali edema, essudati, emorragie.

In conclusione, un attento controllo delle malattie di base sistemiche, un frequente controllo oculistico con relativo approfondimento diagnostico strumentale, il precoce trattamento delle lesioni, hanno portato a un evidente miglioramento del decorso delle malattie vascolari retiniche con possibile conservazione nel tempo della funzione visiva.

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