Le numerose cause dell’infertilità maschile

I casi di infertilità maschile sono notevolmente aumentati in questi ultimi anni.

Pare che le cause siano molte e di diversa natura: dalle malattie dell’apparato genitale, alle infezioni, fino ai fattori di rischio come, per esempio, l’inquinamento ambientale, l’età, gli errati stili di vita ecc.

Per saperne di più su questo importante problema e sulla possibilità di una prevenzione, ci siamo rivolti al dottor Luciano Negri, andrologo del Fertility Center di Humanitas.

Quali fattori possono influire sulla fertilità maschile?

La causa più importante dell’infertilità maschile è l’invecchiamento. Avere il primo figlio all’età di trentacinque anni, invece che a venticinque come in passato, significa accumulare in dieci anni molti fattori deleteri per i testicoli e le vie seminali, come il fumo di sigaretta, gli alcolici, le errate abitudini alimentari, i fattori ambientali, i farmaci, le infiammazioni, lo stress, a cui si aggiunge la riduzione dei rapporti sessuali, la cui frequenza è strettamente correlata alla probabilità di concepire.

Qual è il motivo della diminuzione dei rapporti sessuali?

Secondo recenti studi, pare che la colpa della riduzione dei rapporti sessuali sia da attribuire allo stress cronico derivante da alcune professioni, dai ritmi di lavoro insostenibili, dalle preoccupazioni legate alla difficile situazione economica di questi ultimi anni. A ciò si aggiungono le distrazioni piacevoli del mondo moderno.

Esistono cause fisiologiche dell’infertilità maschile?

“Occorre distinguere, innanzitutto, tra cause ostruttive, che impediscono la normale fuoriuscita degli spermatozoi durante l’eiaculazione, e non ostruttive, caratterizzate da una ridotta o alterata produzione di spermatozoi nei testicoli (spesso in questi casi è necessario ricorrere alla fecondazione assistita)”, spiega l’andrologo. E aggiunge: “Per quanto riguarda le patologie ostruttive, la causa in assoluto più frequente sono le infezioni occulte delle vie seminali, strettamente correlate alla promiscuità sessuale, mentre le cause più frequenti della scarsa produzione di spermatozoi sono il varicocele, che provoca un innalzamento della temperatura nella borsa scrotale, e il criptorchidismo, ossia la mancata discesa dei testicoli entro l’anno di vita”.

Quali altri fattori sono responsabili del problema?

Sovrappeso e obesità sono condizioni che influiscono sulla riduzione della libido con possibilità che si determini una disfunzione erettile e una situazione di ipogonadismo (insufficiente secrezione di ormoni sessuali).

L’alcool, le droghe e le sostanze per potenziare le proprie prestazioni sportive, oltre a essere pericolose per la salute in generale, possono danneggiare gli spermatozoi in termini di vitalità e motilità e, quindi, determinare un problema di fertilità che, sebbene sia normalmente transitorio, può aggravarsi fino a diventare irreversibile, specialmente nel caso di abuso continuato per lunghi periodi di tempo.

Un’altra causa frequente sono i microtraumi scrotali da sport da sella.

Inoltre, “tenere il cellulare nelle tasche davanti dei pantaloni è una cattiva abitudine, poiché le onde elettromagnetiche emesse dal telefono provocano micro-rotture al DNA degli spermatozoi, un danno che, sebbene non sia irreparabile, può far diminuire l’attività del liquido seminale”, riferisce l’esperto.

Com’è possibile ridurre il rischio di infertilità?

Il consiglio è quello di prestare attenzione al proprio stile di vita, evitando le cattive abitudini, la sedentarietà e lo stress, tutti fattori che hanno certamente un impatto negativo sulla fertilità.

“Fondamentale, poi, è sottoporsi a visita andrologica precocemente (intorno ai 18-20 anni), anche in assenza di sintomi, poiché alcuni dei problemi che determinano l’infertilità maschile sono spesso risolvibili solo se diagnosticati e trattati in età giovanile”, conclude il dottor Negri.

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