Lo sapevi che? La donna barbuta soffriva di irsutismo

Le “donne barbute” che ritroviamo nelle storie e nelle leggende del 19esimo secolo, in realtà soffrivano di irsutismo, una condizione caratterizzata dall’eccessiva crescita di peli “maschili” su viso, schiena, petto, addome e cosce, che va distinta dall’ipertricosi che indica invece un incremento dei peli nelle regioni del corpo femminile ove sono normalmente presenti.

Una malattia che colpisce circa il 5-10% delle donne in età riproduttiva, ed è causata principalmente da un’eccessiva produzione di ormoni maschili (androgeni) dalle ovaie o dalle ghiandole surrenali.

Sebbene possa rappresentare un problema dal punto di vista estetico e psicologico, questa condizione può essere il sintomo di una condizione sottostante che deve essere indagata da uno specialista.

Ne abbiamo parlato con la dott. Carmela Asteria, endocrinologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano.

Cosa sono gli androgeni?

Gli androgeni sono ormoni che vengono prodotti sia dalle ghiandole surrenali che da quelle sessuali, sia nei maschi che nelle femmine. Nelle donne, vengono sintetizzati dalle cellule ovariche e dal surrene, mentre dagli uomini vengono prodotti principalmente dai testicoli. L’androgeno più importante e conosciuto è il testosterone dalla cui conversione, ad opera dell’enzima 5-alfa reduttasi origina il diidrotestosterone (DHT), che rappresenta rappresenta l’ormone androgeno più potente dell’organismo in quanto la sua attività è 4-5 volte superiore rispetto a quella del testosterone. Esistono poi altri ormoni androgeni come il deidroepiandrosterone (DHEA) e l’androstenedione.

Quali possono essere le cause di irsutismo?

L’irsutismo è spesso il segnale di un disturbo endocrino sottostante. Le cause possono essere riconducibili a:

·   Sindrome dell’ovaio policistico: è la causa più comune di irsutismo (rappresenta circa il 95% dei casi). Questa condizione, infatti, porta – oltre che a mestruazioni irregolari e segni di insulino resistenza – ad elevati livelli di androgeni nel sangue, con conseguente crescita eccessiva di peli.

·   Iperplasia surrenalica congenita: provoca una produzione anomala da parte delle ghiandole surrenali di ormoni steroidei, tra cui cortisolo e androgeni.

·   Tumori ovarici: possono secernere androgeni e causare irsutismo (solo nel 5% dei casi).

·   Tumori surrenali: possono causare un’eccessiva secrezione di androgeni.

·   Malattia di Cushing: è una condizione che provoca un’eccessiva secrezione non solo di cortisolo, ma anche di androgeni surrenali, da parte della ghiandola surrenale. L’irsutismo è un sintomo comune di questo disturbo insieme a sintomi come aumento di peso, ipertensione, gonfiore e mestruazioni irregolari.

·   Resistenza all’insulina: un eccesso di insulina nel sangue può provocare   l’aumento della produzione di androgeni come spesso si verifica nei soggetti affetti da sovrappeso/obesità.

.   Menopusa (nel 10% dei casi)

·   Farmaci: come testosterone, steroidi, danazolo

.   Idiopatico (senza causa apparente)

Quali sono i sintomi dell’irsutismo?

Oltre alla crescita eccessiva di peli, l’irsutismo può manifestarsi con irregolarità o interruzione del ciclo mestruale, acne, sovrappeso o caduta dei capelli.

Come viene diagnosticato l’irsutismo?

In genere per la diagnosi è sufficiente una visita endocrinologica completa (utile a valutare la crescita dei peli nelle aree interessate dal problema) e un esame del sangue per controllare i livelli degli ormoni generati sia a livello ovarico che surrenalico.

Molto utile durante l’esame obiettivo, può risultare la scala di Ferriman e Gallwey che permette una rapida diagnosi del disturbo. In base alla qualità ed alla densità dei peli in 9 distretti corporei, viene attribuito un punteggio che va da 1 (disturbo poco evidente) a 4 (marcato). Per poter parlare di irsutismo il punteggio derivante dalla somma dei singoli valori, dev’essere >8; se >15 è considerato “grave”.

In base ai dati ormonali, possono inoltre essere prescritti alcuni esami strumentali, come un’ecografia delle ovaie e ghiandole surrenali, per controllare la presenza di tumori o cisti; una TC dell’addome per controllare le ghiandole surrenali; una RMN della regione sellare per studiare l’ipofisi.

Come può essere trattato l’irsutismo?

La terapia è in genere farmacologica. Si possono utilizzare diversi farmaci. Alcuni di essi riducono la sintesi di testosterone o aumentano la quota estrogenica (contraccettivi orali; OCP), altri ne inibiscono la conversione in DHT ed altri ancora ostacolano il legame del DHT con i recettori endocellulari. Tra I più comuni anti androgeni troviamo la finasteride, lo spironolattone e la flutamide.

Per ridurre al minimo il rischio di tromboembolismo venoso, è raccomandato l’uso della minore dose efficace di estrogeni. Nel caso in cui si decida di somministrare un anti-androgeno è raccomandato abbinare un OCP, vista l’elevata teratogenicità degli antiandrogeni.

Se dopo 6 mesi di monoterapia il problema non fosse risolto o migliorato, le linee guida suggeriscono una terapia di associazione con OCP e antiandrogeni (es. finasteride, spironolattone).

Se l’irsutismo si accompagna a segni di virilizzazione ed il trattamento farmacologico è inefficace o sconsigliato, si ricorre alla rimozione chirurgica dell’organo iperproduttore.

Accanto alla terapia medica sarà inoltre opportuno procedere a rimuovere, con i presidi estetici, i peli indesiderati con la fotoepilazione (per le donne con peli scuri), l’elettrolisi (per le donne con peli chiari) o ricorrendo a terapie topiche, quali l’eflornitina, una crema piuttosto che si è rivelata efficace per la peluria a livello del viso, con risultati a medio termine molto incoraggianti. Gli effetti collaterali sono rari e consistono nella comparsa di acne, rossore e sensazione di bruciore al volto.

È possibile prevenire l’irsutismo?

L’irsutismo è una condizione che, perlopiù, non può essere prevenuta. Solo nei casi di sindrome dell’ovaio policistico, lo strumento che si è rivelato essere più efficace è la dieta. I soggetti in sovrappeso ed obesi mostrano elevati livelli di insulina, che a livello ovarico agisce stimolando la produzione e la secrezione di androgeni con conseguente comparsa di irsutismo. Una dieta equilibrata e ipocalorica migliora notevolmente l’irsutismo e ne previene la comparsa. L’efficacia della dieta viene potenziata inoltre dallo svolgimento di attività fisica, anche leggera, che abbassa i livelli circolanti di insulina e quindi di androgeni.

Endocrinologia e Malattie del Ricambio
Dott.ssa Carmela Asteria
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