Melanoma e tumori della pelle: la prevenzione è vincente

La pelle non è semplicemente il rivestimento del nostro corpo, ma è un vero e proprio organo che si interfaccia con l’ambiente esterno. Durante tutto l’anno e soprattutto d’estate, fin da quando nasciamo, ci si espone alle radiazioni del sole in modo volontario (al mare, lago, in piscina, in montagna) o involontario (camminando, lavorando, durante l’attività sportiva outdoor). A seconda del tipo di pelle (fototipo), la sua capacità di reagire all’esposizione solare può essere diversa ed è in gran parte determinata dai geni che regolano la sintesi della melanina (pigmento naturale della pelle), responsabile dell’abbronzatura.

Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Alessandra Maria Cantù, dermatologa presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano.

Come individuare il proprio tipo di pelle?

Il sistema utilizzato normalmente per valutare il fototipo cutaneo è costituito da una classificazione numerica che riconosce 6 fototipi. Infatti è possibile sapere qual è il proprio fototipo, in base a quanto ci si scotti al sole e al grado di abbronzatura che si può raggiungere: 

  • fototipo 1: si scotta sempre e non si abbronza mai;  
  • fototipo 2: si scotta spesso e si abbronza con difficoltà; 
  • fototipo 3: si può scottare e si abbronza con tonalità dorata; 
  • fototipo 4: si scotta difficilmente e si abbronza facilmente;  
  • fototipo 5: non si scotta mai e si abbronza rapidamente; 
  • fototipo 6: non si scotta mai, pelle scura.

I danni dell’abbronzatura

Anche se l’abbronzatura può dare l’impressione di salute e bellezza, in seguito a esposizioni ai raggi ultravioletti senza precauzioni si corrono dei rischi. Le conseguenze possono manifestarsi sotto forma di macchie iperpigmentate (più scure) e inestetiche, come le lentigo solari, che compaiono sulla cute delle regioni più a lungo fotoesposte (viso, décolleté, avambracci, mani, gambe), il melasma, caratterizzato in genere da più ampie macchie brune che compaiono tipicamente sul volto, più frequentemente nelle donne, specie in gravidanza o in corso di terapia ormonale estroprogestinica. Esiste inoltre un invecchiamento della pelle cosiddetto “estrinseco”, il fotoinvecchiamento, dovuto ai danni del sole sulle strutture cutanee. 

Le ustioni o scottature che si manifestano dopo essersi esposti ai raggi ultravioletti – soprattutto nelle ore più assolate del giorno e/o senza aver applicato dei prodotti di protezione efficaci – determinano nel tempo un aumento del rischio di sviluppare i tumori cutanei (che originano dalle cellule epidermiche) e il melanoma (che origina dai melanociti, le cellule deputate alla produzione della melanina). 

Non bisogna dimenticare inoltre che l’assunzione di alcuni farmaci (antinfiammatori, antibiotici, ecc.) durante l’esposizione solare può dare degli effetti collaterali (reazioni fotoallergiche, iperpigmentazioni, ecc.), così come l’applicazione locale di farmaci (retinoidi, ecc.) e di prodotti contenenti alcol (profumi, tonici, dopobarba, deodoranti). La maggior parte dei sistemi naturali di protezione nei confronti della luce solare, i cui componenti produciamo o assumiamo con la dieta, diventa insufficiente dopo intense e prolungate esposizioni ai raggi ultravioletti.

Come proteggere la nostra pelle?

La protezione solare topica e orale, scelta in base alla propria tipologia cutanea (pelle sensibile, normale, acneica, secca), alle regioni cutanee (viso, zone pilifere, corpo), all’età (bambini), al proprio fototipo, alle condizioni ambientali in cui ci si espone (vento, neve, umidità, latitudine, altitudine), consente di ridurre i danni sulla pelle purché associata a a regole comportamentali assennate. Tutto ciò è importante da ricordare quando inizia la stagione estiva, ma bisogna pensare anche a quando ci si reca in paesi assolati e a latitudini tropicali durante tutto l’anno.

Purtroppo i tassi di incidenza dei tumori cutanei continuano ad aumentare, perciò un programma efficace di prevenzione dei danni provocati dalla luce solare è fondamentale, poiché è possibile prevenire e diagnosticare precocemente la comparsa dei tumori della pelle.  La maggior parte di essi è causata da una combinazione di fattori di rischio di tipo genetico, quindi non modificabile, e di tipo ambientale, come l’esposizione ai raggi ultravioletti (RUV), sui quali si può intervenire. I fattori genetici influenzano fortemente il rischio di cancro della pelle. Tra questi troviamo: 

  • Tono della pelle naturalmente chiaro 
  • Occhi chiari 
  • Capelli biondi o rossi
  • Lentiggini
  • Presenza di nevi displasici (con disordine architettonico e atipia cellulare)
  • Molti nevi comuni
  • Pelle che si scotta facilmente al sole (fototipo I e II)

Il rischio aumenta in caso di pregressa diagnosi di cancerosi cutanee o una storia familiare positiva, in particolare per il melanoma.

Come si possono prevenire le malattie della pelle?

Per una prevenzione efficace, oltre a rispettare un corretto comportamento al sole, è fondamentale effettuare regolarmente, per esempio annualmente, la visita dermatologica e autoesplorare la propria cute periodicamente. Ciò consente di rilevare eventuali modificazioni dei nevi melanocitici (aumento di dimensioni, variazioni del colore, irregolarità dei bordi), di monitorare quelli displasici già noti e le precancerosi e notare l’insorgenza di neoformazioni da far valutare prontamente dallo specialista. 

Tra le più comuni precancerosi, sulle quali si può intervenire prima che evolvano in veri e propri tumori, ci sono le cheratosi attiniche o solari, chiazzette desquamanti, rilevabili al tatto, di colorito variabile dal rosa al rosso al giallognolo o al bruno (cheratosi iperpigmentate), che si presentano tipicamente sulle regioni esposte costantemente alla luce, come il cuoio capelluto, in caso di calvizie o diradamento dei capelli, il viso (soprattutto fronte e naso), i padiglioni auricolari, il décolleté.

Il dermatologo inoltre potrà consigliare la mappatura computerizzata che consente agevolmente di monitorare nel tempo i nevi melanocitici e le neoformazioni di altra natura. La visita dermatologica può essere effettuata in ogni momento dell’anno, anche con la cute abbronzata, ed è indispensabile per poter mantenere la nostra pelle in buona salute.

Specialista in Dermatologia dell'adulto e del bambino e Venereologia
Dott.ssa Alessandra Maria Cantù
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