Morbillo: una malattia da non sottovalutare

Quali sono le conseguenze che il morbillo può provocare in una persona adulta? Quali sono i sintomi? E quale la cura? Ne abbiamo parlato il Dottor Luca Speroni, dermatologo presso Humanitas Medical Care – Arese.

Quali sono le conseguenze che il morbillo può provocare in una persona adulta?

Il morbillo è una malattia esantematica (provoca cioè eruzioni cutanee) piuttosto tipica dell’età infantile.

Si caratterizza per l’elevata contagiosità, dovuta al fatto che la trasmissione del virus si propaga per via aerea, respiratoria.

Attualmente, in virtù anche del fatto il vaccino contro il morbillo in passato non veniva praticato in modo sistematico, esiste una componente di giovani adulti e adulti non immunizzati né dal vaccino né dagli anticorpi derivati dal normale corso della malattia.

Questi soggetti di solito vengono contagiati in una fascia di età che oscilla tra i 15 e i 30 anni.

Contrarre il morbillo quando si è adulti rappresenta un problema non indifferente, soprattutto a causa delle possibili complicazioni, come l’encefalite, la polmonite morbillosa o altre infezioni polmonari di natura opportunistica.

Anche chi soffre di un sistema immunitario indebolito dovrebbe fare molta attenzione a non contrarre il morbillo.

Quali sono i sintomi del morbillo?

Il morbillo si sviluppa seguendo sempre tre fasi. La prima, della durata di 10-12 giorni, è la fase di incubazione, spesso asintomatica e con disturbi leggeri come inappetenza, cefalea e diarrea.

Subito dopo abbiamo la fase prodromica, di 3-5 giorni, caratterizzata da congiuntivite, catarro e febbre, nonché dalle macchie di Köplik, piccole lesioni biancastre, a grappolo, localizzate sulla mucosa della bocca, all’altezza dei molari.

Infine, c’è la fase esantematica vera e propria (5-7 giorni) durante la quale il soggetto si copre di macchie di colore rosso scuro, che possono diffondersi anche all’intera superficie del corpo.

Come si cura il morbillo?

Non esiste alcun farmaco specifico per curare il morbillo.

I trattamenti hanno l’obiettivo, piuttosto, di alleviare i sintomi.

È infatti consigliabile utilizzare il paracetamolo, per evitare che la temperatura corporea salga eccessivamente, e assumere molti liquidi, per mantenere l’idratazione.

L’elevata contagiosità del morbillo è causata dal fatto che i soggetti in fase prodromica, fin dall’incubazione, sono già contagiosi.

Inoltre, negli adulti spesso i sintomi potrebbero variare per intensità o, in alcuni casi, non presentarsi affatto, ritardando così una corretta diagnosi.

Per questo motivo chi ha il sospetto di essere contagiato dal morbillo, specie se svolge un lavoro che comporta contatto con il pubblico, dovrebbe evitare di stare vicino alle altre persone, sia per evitare il contagio, sia per minimizzare i rischi di sviluppare complicanze.

Infine, gli adulti colpiti dal morbillo devono monitorare attentamente quei piccoli disturbi che possono manifestarsi anche dopo la completa guarigione, dato che le complicanze possono svilupparsi anche a distanza di 1-2 settimane dalla fine della fase esantematica.

 

 

 

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