Occhio secco, per curarlo bisogna ridonare qualità alla lacrima

L’occhio secco, la condizione che deriva da una scarsa qualità o quantità delle lacrime e per cui si può provare un certo fastidio nei confronti della luce oppure sgradevoli sensazioni simili a quando un granello di sabbia entra nell’occhio, non è sempre facilmente riconoscibile.

Ne parliamo con il dottor Mauro Carrara, oculista di Humanitas Castelli oltre che degli Humanitas Medical Care di Bergamo e di Trezzo sull’Adda.

Qual è il problema dovuto alla scarsa riconoscibilità dell’occhio secco?

«ll problema è che spesso, di primo approccio, i sintomi dell’occhio secco – bruciore, arrossamento, fotofobia, sintomi comuni all’infiammazione oculare – sono scambiati per quelli della congiuntivite, che viene trattata con antibiotici. Ma alla base dell’occhio secco non c’è una congiuntivite da agente infettivo, il problema è diverso e nasce dalla scarsa lubrificazione dell’occhio, per cui è su quella che bisogna intervenire».

Come ovviare al rischio di occhio secco?

«L’uso dei colliri non sempre è risolutivo, perché spesso permette di stare un po’ meglio solo nei momenti successivi all’utilizzo, tornando però alla situazione di disturbo in breve tempo. Ancor meno efficace, l’uso del collirio, quando questo è antibiotico, che non serve a niente dal punto di vista dell’esigenza di lubrificazione dettata dalla presenza di occhio secco. Quando questo disturbo permane, quindi, è il caso di sottoporsi a una visita oculistica, rivolgendosi a uno specialista che ha tutti gli strumenti necessari a verificare la natura reale del disturbo oculare».

In che cosa consiste, quindi, la cura dell’occhio secco?

«Non esistono farmaci specifici per la cura di questo problema. L’occhio secco può essere combattuto con colliri lubrificanti e osservando un equilibrio tra una buona igiene alimentare, una buona idratazione e – come spesso viene consigliato – l’implementazione della dieta con omega 3, da assumere anche con l’ausilio di integratori. Il tutto con l’obiettivo di aumentare “dall’interno” la qualità della lacrima».

A quali conseguenze può portare un occhio secco trascurato?

«Quando c’è un calo sia qualitativo sia quantitativo del liquido lacrimale, l’occhio secco trascurato può portare a problemi relativamente seri. Come per la sindrome di Sjögren, in cui c’è un problema di alterazione delle ghiandole mucipare che corrisponde a una quantità di lacrima insufficiente: se non curata a dovere può provocare problemi all’epitelio corneale con conseguenti problematiche di trasparenza della cornea. Fortunatamente un occhio con un’alterazione della qualità della lacrima tale da comportare un’interruzione dell’integrità dell’epitelio è facilmente individuabile perché è soggetto a sintomi molto evidenti che si spingono fino alla fatica di riuscire a tenere l’occhio aperto».

Come si può prevenire l’occhio secco?

«La prima accortezza è quella di fare sì che l’ambiente in cui si trascorre buona parte del proprio tempo sia caratterizzato da una giusta umidità. La seconda è evitare tutte quelle situazioni che potrebbero comportare un’evaporazione fuori controllo del liquido oculare, come ad esempio viaggiare in moto senza visiera del casco abbassata o non proteggere gli occhi quando si è in presenza di un forte vento. Poi bisogna prestare attenzione all’alimentazione, favorendo cibi che contengono omega 3, ed evitare il fumo di sigaretta che, tra i tanti danni che provoca, c’è anche quello di contribuire ad alterare la qualità della lacrima».

Oculistica
Dott. Mauro Carrara
Visite ed Esami
Visita oculistica

Sedi

Humanitas Medical Care
Bergamo
Via G. Camozzi, 10, Bergamo, BG, Italia
Humanitas Medical Care
Trezzo sull’Adda
Piazza Omodei, 1, 20056 Trezzo sull'Adda, MI, Italia
I numeri di Humanitas
  • 12.000.000 Visite
  • 1.000.000 pazienti
  • 7.300 professionisti
  • 190.000 ricoveri
  • 12.000 medici