Occlusione intestinale, come si interviene?

L’occlusione intestinale è una condizione caratterizzata dall’arresto del progredire del contenuto intestinale. Può essere paretica, dovuta ad una paralisi o un malfunzionamento della muscolatura della parete dell’intestino, o meccanica, causata dalla presenza di un ostacolo fisico all’interno del condotto dell’intestino o per una compressione esterna.

Il trattamento dipende dalla causa che ha generato l’occlusione. Agire precocemente è tuttavia fondamentale per evitare fenomeni importanti, come la necrosi del tratto intestinale e ulteriori complicazioni.

Ne abbiamo parlato con il dott. Franco Caravati, chirurgo generale presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Varese.

Quali possono essere le cause di un’occlusione intestinale?

Come dicevamo, le cause possono essere dovute ad una paralisi della muscolatura dell’intestino o ad una ostruzione meccanica. 

cause occlusione intestinale paretica

  • Post operatorio di interventi di chirurgia addominale maggiore 
  • Infezioni intra addominali e peritoniti
  • Traumi contusivi della parete addominale 
  • Alcuni farmaci (morfina, farmaci per il sistema nervoso, miorilassanti)
  • Malattie dei muscoli o del sistema nervoso

cause occlusione intestinale meccanica

  • Aderenze intestinali (spesso postoperatorie)
  • Corpi estranei ingeriti accidentalmente 
  • stenosi post Diverticolite
  • Ernie interne
  • Fecalomi (solitamente negli anziani) 
  • Torsioni dell’intestino
  • Tumori intestinali o extraintestinali
  • Morbo di Crohn
  • ernie o Laparoceli solo se incarcerati o strozzati 

Quali sono i sintomi dell’occlusione intestinale?

I sintomi sono diversi se l’occlusione intestinale è dovuta ad una paralisi dell’intestino o se è causata da un fatto meccanico. Nel primo caso il dolore può essere molto scarso ma vi è una progressiva distensione addominale, vomito e mancato  passaggio di gas dall’ano. Tipici di un’occlusione intestinale meccanica, sono invece un dolore crampiforme ed intermittente a livello addominale, accompagnato da nausea e vomito, alvo chiuso sia a feci che gas, disidratazione e squilibrio idro-elettrolitico dovuto al mancato riassorbimento dei succhi digestivi.

Come viene diagnosticata un’occlusione intestinale?

Oltre ai segni e sintomi tipici, la diagnosi avviene con una radiografia dell’addome o una TAC con mezzo di contrasto.

Come si può intervenire nel caso di un’occlusione intestinale?

Generalmente, nelle prime 6-8 ore, la terapia è medica: digiuno, reidratazione mediante fleboclisi, posizionamento di un sondino naso gastrico per cercare di ridurre la distensione intestinale. Passate queste poche ore, che sono necessarie a ripristinare l’equilibrio idroelettrolitico, se la natura della occlusione è meccanica è necessario l’intervento chirurgico.

Quali possono essere le conseguenze di un intervento tardivo?

L’occlusione intestinale determina di per sé uno squilibrio idro-elettrolitico. Inoltre, la parete intestinale soffre a causa della progressiva dilatazione e può addirittura rompersi. In alcuni casi vi è poi il fenomeno della traslocazione batterica, cioè il passaggio nel sangue dei germi contenuti all’interno dell’intestino.

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Dott. Franco Caravati
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