Onde d’urto per favorire il recupero biologico di ossa, muscoli e tendini

Le onde d’urto sono state introdotte negli anni ’90 per la cura dei calcoli renali, ma oggi, grazie a nuovi macchinari, possono essere impiegate anche per il trattamento di numerose patologie ai tendini, all’osso, e ai muscoli, riducendo il dolore e migliorando la mobilità articolare. Spesso vengono raccomandate ai pazienti anche come alternativa all’intervento chirurgico, ma come funzionano?

Ne abbiamo parlato con il dott. Maurizio Gallo, fisiatra presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Domodossola a Milano.

Che cosa sono le onde d’urto?

Le onde d’urto sono particolari impulsi sonori che vengono prodotti da apposite apparecchiature con la capacità di propagarsi nei tessuti alternando delle compressioni e rilasciamenti all’interno degli stessi, il cui effetto è in grado di alleviare il dolore, rimodulare l’infiammazione e favorire il recupero biologico di tessuti e ossa, per avere una più rapida ripresa delle proprie attività.

Contrariamente a quanto si pensi, le onde d’urto non provocano la frantumazione delle calcificazioni per rottura diretta (né lesione ai tessuti), ma hanno un’azione meccanica molto delicata, paragonata ad una sorta di micro massaggio in profondità.

Le onde d’urto possono essere un’alternativa all’intervento chirurgico?

In alcuni casi sì, ciò nonostante, le onde d’urto non precludono la possibilità di sottoporsi ad un intervento chirurgico e possono essere utilizzate anche a seguito di un’operazione, per trattare infiammazioni, edema, rigidità muscolare o articolare, e cicatrici dolorose.

Per quali patologie possono essere utilizzate le onde d’urto?

Il trattamento è indicato per la cura delle patologie osteoarticolari, come ad esempio fascite plantare, infiammazione dei tessuti che circondano le articolazioni, tendinopatia, ma anche per:

Epicondiliti (gomito del tennista)

Pubalgie

Trocanteriti

Stiramenti e contratture muscolari

Pseudoartrosi

• Ritardi di consolidazione ossea (dopo una frattura)

• Edemi ossei 

Necrosi ossee

Algodistrofie

Ipertono spastico in esiti di ictus

Ipertono spastico in Paralisi Celebrale Infantile

Ulcere diabetiche

Ulcere vascolari

Necrosi cutanee

Sclerodermia

Come si svolge una seduta di onde d’urto?

Durante la seduta il paziente viene posizionato appropriatamente in funzione del distretto da trattare, al fine di essere il più comodo possibile, dopo di che lo specialista appoggia sulla parte da trattare un manipolo da cui sono emesse le onde sonore (il trattamento dura dai 3 ai 10 minuti). Generalmente un ciclo di terapie si compone di tre o quattro trattamenti, eseguiti a distanza di una o due settimane l’uno dall’altro.

Le onde d’urto sono dolorose?

Il trattamento non richiede l’uso di sedativi o anestetici e solitamente sono ben tollerate; tuttavia, alcuni pazienti riferiscono un fastidio quando queste vengono impiegate specialmente sui tessuti molli, come tendini e legamenti. In questi casi lo specialista può dosare l’intensità dell’energia ed il numero di colpi applicati, per far sì che il trattamento venga meglio tollerato ma sia comunque efficace. 

Trattandosi di terapia non invasiva, è sicura e pressoché priva di effetti collaterali di rilievo. In genere, dopo applicazione, possono verificarsi piccoli arrossamenti cutanei o un risveglio temporaneo della sintomatologia dolorosa.

Quando si vedono gli effetti delle onde d’urto?Le onde d’urto hanno un effetto antidolorifico immediato, ma i benefici si manifestano progressivamente. Generalmente dopo 2-3 mesi dall’inizio del trattamento, periodo in cui viene suggerito il riposo e l’astensione dall’attività sportiva.

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