Orchite: tutta colpa degli “orecchioni”?

L’orchite è l’infiammazione di uno o entrambi i testicoli, causata generalmente da un’infezione. Sulla base delle cause conviene distinguere l’orchite in tre categorie: 

  1. Orchite come complicanza della parotite, nei soggetti che contraggono l’infezione dopo la pubertà (i cosiddetti “orecchioni” sono una malattia tipica dell’infanzia tra i 2 ed i 10 anni, ma possono colpire anche in età adulta). 
  2. Orchite conseguente a infezioni urogenitali, siano esse aspecifiche, sessualmente trasmesse o sistemiche (es Tubercolosi) che si può manifestare nel maschio dalla pubertà in poi, ma è decisamente più frequente nell’età matura e senile, dove è maggiore l’incidenza di infezioni genitourinarie.
  3. Orchite post traumatica: a seguito di concussioni (urti, calci, pallonate ecc) si ha una reazione infiammatoria del tessuto del testicolo e dell’epididimo.

Ce ne parla il professor Alberto Mandressi, urologo presso Humanitas Mater Domini e gli ambulatori Humanitas Medical Care De Angeli e Murat a Milano e nel centro di Arese.

Quali sono i sintomi dell’orchite?

I sintomi dell’orchite si manifestano per lo più improvvisamente con i seguenti segni: 

  • Dolore improvviso, con intensità variabile da lieve a intenso in uno o entrambi i testicoli, che può irradiarsi fino all’intero scroto. 
  • Rigonfiamento di uno o entrambi i testicoli

Altri sintomi che possono presentarsi prodromici, concomitanti o successivi all’insorgere del dolore acuto:

  • Febbre
  • Nausea e vomito
  • Senso generale di malessere
  • Sangue nello sperma
  • Mal di testa
  • Dolore muscolare
  • Dolore durante la minzione
  • Dolore da sforzo con un movimento intestinale
  • Dolore durante il rapporto sessuale

Dolore e rigonfiamento del testicolo sono comuni in tutte le cause di orchite: la presenza e la tempistica degli altri sintomi orientano alla diagnosi delle cause.  Quindi l’insorgere di un’orchite suggerisce sempre una visita medica

  • Urgentissima, se il dolore è monolaterale, insorto improvvisamente, magari a riposo, con un’intensità acuta, soprattutto in età giovanile, è necessario precipitarsi in Pronto Soccorso per escludere la presenza di torsione del testicolo, evenienza che richiede un’intervento d’urgenza.
  • Urgente, se il dolore è insorto a seguito di un trauma è parimenti importante sottoporsi a visita medica per valutare le conseguenze del trauma sull’integrità del testicolo e annessi.
  • Raccomandata in tempi brevi, in tutti gli altri casi

Quali sono le cause dell’orchite?

Come sopra accennato, l’orchite si sviluppa generalmente a causa di un’infezione virale o batterica, episodicamente a causa di traumi.

Infezioni virali

La Parotite, una malattia virale da Paramyxovirus, si manifesta nella maggior parte dei casi (30-38%) nei bambini e negli adolescenti e può avere come complicanza l’orchite quando viene contratta  dopo la pubertà: essa incide in circa  1 maschio su 3. L’orchite può comparire  tra il 2° ed il 7° giorno di infezione, ma può verificarsi anche nella seconda o nella terza settimana. Nonostante sia facilmente curabile richiede un intervento tempestivo per evitare l’insorgenza di complicazioni più gravi. 

Se l’orchite da parotite interessa un solo testicolo non si pone il problema dell’infertilità, che viceversa può presentarsi in caso di orchite bilaterale non tempestivamente trattata.

Infezioni batteriche

Dalla pubertà in poi, con frequenza variabile a seconda dell’età, le infezioni primitive o secondarie delle vie genitourinarie (a carico cioè di reni, vescica, prostata e uretra), possono coinvolgere le strutture dello scroto, testicolo ed epididimo, dando origine all’orchite. In molti casi, soprattutto nei soggetti anziani, l’infezione coinvolge sia l’epididimo che il testicolo dando luogo all’orchiepididimite.

Le infezioni genitourinarie che possono dare origine all’orchite sono:

  • Infezioni batteriche che interessano le vie urinarie (soprattutto cistiti ed uretriti).
  • Infezioni batteriche che interessano la prostata (le prostatiti possono essere causate anche da microrganismi quali Chlamydia e  Micobatteri che difficilmente coinvolgono il testicolo).
  • Infezioni batteriche secondarie a manovre invasive (come i cateterismi o altre metodiche strumentali)
  • Infezioni sessualmente trasmesse
  • Infezioni batteriche sistemiche che interessano anche le vie genito-urinarie (ad esempio la tubercolosi).

Come viene diagnosticata l’orchite?

La diagnosi di orchite deve essere prodotta dal medico con un’approfondita anamnesi, che permetta di orientarsi sulle possibili cause e sulle condizioni favorenti, e con la valutazione fisica, sia del testicolo che dei linfonodi inguinali.

Tuttavia, occorrono spesso ulteriori esami e altre valutazioni, sia di imaging che di laboratorio, per identificare le cause dell’infezione, le eventuali complicanze ed escludere altre condizioni.

  • L’ecografia del testicolo, spesso associata al doppler, permette di valutare la condizione del testicolo e dell’epididimo, l’eventuale presenza di un ascesso, e con il doppler la valutazione del flusso permette di escludere la torsione e di confermare l’infiammazione. L’ecografia è indispensabile in caso di trauma per stabilire il danno al parenchima testicolare.
  • L’esplorazione rettale, attraverso la quale l’urologo verifica lo stato della ghiandola e può diagnosticare una prostatite in atto. 
  • Analisi del sangue: per ricercare i segni dell’infezione e valutarne l’impatto sull’organismo. 
  • Analisi delle urine: valutare le alterazioni urinarie dell’infezione e altri indizi di alterazioni
  • Urinocoltura, spermiocoltura, tampone uretrale: se si sospetta la presenza di infezioni batteriche è importantissimo conoscere la natura del battere e la sua sensibilità per produrre una terapia antibiotica mirata e modulare la durata sulla base degli organi coinvolti. Soprattutto nel sospetto di malattie sessualmente trasmesse è fondamentale con un tampone uretrale verificare immediatamente la presenza dei microrganismi responsabili.

Come è possibile trattare l’orchite?

Trattamento di Base: Qualsiasi sia la causa dell’orchite il trattamento consiste nel riposo a letto, e nel mantenere lo scroto sollevato con un asciugamano posizionato sotto di esso. Inoltre nei primi giorni l’applicazione di freddo, sia essa borsa del ghiaccio, o la confezione di ghiaccio sintetico ad uso sportivo, può giovare non poco.

La terapia dell’orchite virale, come quella da parotite, è volta ad alleviare i sintomi.

Allo scopo si usano farmaci antiinfiammatori non steroidei. Analogo trattamento a quello dell’orchite virale deve essere riservato all’orchite post trauma.

La terapia dell’orchite batterica, oltre ai presidi sopra esposti, richiede un trattamento antibiotico, talvolta empirico se dettato dall’urgenza della sintomatologia, ma decisamente più efficace se mirato sulla base delle colture eseguite.

In ogni caso, con qualsiasi trattamento, anche se le terapie ed i presidi messi in atto migliorano ed alleviano i sintomi, occorre tener presente che il gonfiore e la consistenza del testicolo possono impiegare settimane a ritornare normali.

Come controllare i testicoli?

L’autopalpazione, che a partire dall’adolescenza dovrebbe entrare nelle abitudini per prendere dimestichezza con le caratteristiche del proprio contenuto scrotale, diventa decisamente d’aiuto nell’individuare eventuali cambiamenti nei testicoli, in caso di sintomi dolorosi.

È necessario prendere ciascun testicolo con il pollice, l’indice e il medio: il pollice andrà su un lato mentre l’indice e il medio su quello opposto. Successivamente, bisogna far scorrere le dita con piccoli movimenti rotatori sulla superficie.

Se si avverte la presenza di un gonfiore o di un nodulo, se si osservano anomalie a livello della pelle o se si prova dolore, fastidio o pesantezza è necessario rivolgersi al medico.

Possiamo fare qualcosa per prevenire l’insorgenza dell’orchite?

Esistono condizioni che di per sé rendono più probabile l’insorgenza dell’orchite, come:

  • Malformazioni congenite del tratto urinario
  • Infezioni ricorrenti delle vie genito-urinarie quali cistiti o prostatiti
  • Essere stati sottoposti a manovre strumentali o interventi sulle vie genito-urinarie

In tutti questi casi occorre porre una maggiore attenzione, con un controllo medico più frequente.

Ma la prevenzione individuale è fondamentale nel caso delle infezioni sessualmente trasmesse, con l’adozione del preservativo nei rapporti occasionali, evitando rapporti con persone infette o il sesso con partner diversi.

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Prof. Alberto Mandressi
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