Un aiuto dal podologo per la salute dei nostri piedi

Unghie di un colore diverso dal solito, ispessite, più arcuate o doloranti possono essere ignorate per pigrizia o perché non si ha chiaro a chi doversi rivolgere.

Talvolta l’origine è una onicomicosi (infezione dell’unghia causata da funghi), altre volte è meccanica, spesso conseguente all’utilizzo di calzature troppo strette, con tacco alto o antinfortunistiche, che possono costringere l’avampiede in posizioni non naturali.

Ecco che ci viene in aiuto il podologo.

In Humanitas Medical Care Arese, all’interno del centro commerciale IL CENTRO, ha preso il via l’ambulatorio di Podologia con la dottoressa Alessandra Bianchi, alla quale chiediamo qualche consiglio.

Ci sono delle problematiche dei piedi tipiche delle diverse stagioni?

Nella stagione estiva, a causa dell’utilizzo di calzature da trekking o di sandali aperti, si ha una maggior frequenza di traumi alle dita e alle unghie dei piedi. In particolare, si possono verificare ematomi subungueali, avulsione (distacco) della lamina dell’unghia, onicodistrofia post traumatica (l’unghia, in genere dell’alluce, si sviluppa in modo difettoso, presentando un cambiamento della normale forma della lamina ungueale). Sempre in estate, frequentando maggiormente piscine o camminando scalzi, è più facile prendere le verruche plantari per contatto.

In autunno-inverno – spiega la dottoressa – principalmente a causa dell’utilizzo di calzature chiuse troppo strette, si può formare il cosiddetto “occhio di pernice”, una callosità molle tra le dita dei piedi. Sempre in queste due stagioni, quando si indossano anche per più di otto ore al giorno calzature chiuse, il piede può andare incontro a una fragilità ungueale e all’onicomicosi. Infatti, l’umidità e il microambiente che si crea all’interno della scarpa possono indebolire la struttura dell’unghia.

Che consiglio ci può dare sulle calzature?

Quando si sceglie una calzatura, è bene tenere in considerazione non solo l’estetica, ma anche la dimensione della calzata e della larghezza del ventaglio metatarsale per permettere un buon movimento delle dita, che non devono essere estremamente ravvicinate. Calzature non idonee, inoltre, aumentano la formazione di callosità e di conseguenza il dolore avvertito.

Le persone anziane devono avere particolari accortezze?

I soggetti anziani, in particolare, devono prestare molta attenzione alla cura dei piedi, in quanto un loro deficit comporta maggiore instabilità durante la deambulazione.

Forme artrosiche (alluce valgo, dita a martello), interventi chirurgici, patologie di natura vascolare, deformità ungueale, prominenze ossee o callosità sono tutti fattori che possono influenzare la qualità della camminata e il tempo dedicato alle passeggiate. 

A chi è rivolto l’ambulatorio di Podologia?

L’ambulatorio è rivolto a tutti, dai bambini agli anziani, che presentano soprattutto problemi di unghie e callosità, spesso causati da una scelta errata delle calzature.

In genere, il paziente si rivolge direttamente al podologo per una prima visita o per trattamenti periodici, a volte, invece, è indirizzato dal medico di base o dal dermatologo.

È importante sapere che il trattamento podologico non ha nulla a che vedere con quello estetico.

Qual è il ruolo del podologo?

Il podologo si occupa di tutte le condizioni dolorose o infiammatorie a uno o entrambi i piedi e fornisce una valutazione specifica e /o un trattamento locale.

I dolori ai piedi possono interessare la pelle, come le ipercheratosi, i tilomi plantari, le onicodistrofie , le unghie (onicopatie), oppure possono essere di natura osteoarticolare o da sovraccarico meccanico.

Chi richiede una visita biomeccanica soffre di metatarsalgia (dolore all’avampiede), piede piatto, piede cavo, tallonite plantare, alluce valgo o neuroma di Morton.

Inoltre, il podologo assiste i soggetti portatori di malattie a rischio e segnala al medico le sospette condizioni patologiche che richiedono un approfondimento diagnostico o un intervento terapeutico.

In quale modo interviene il podologo?

Durante il trattamento, il podologo interviene meccanicamente, al fine di trattare in maniera incruenta un’unghia incarnita (onicocriptosi) oppure callosità plantari e sulle dita o tra le stesse.

A differenza del dermatologo egli non prescrive pomate o farmaci per risolvere il problema: il podologo si occupa di accorciare in maniera corretta le unghie, soprattutto agli anziani, per prevenire deformità ungueali, recidive di onicocriptosi o paterecci.

Come si svolge la visita podologica?

In occasione della prima visita, il podologo raccoglie una serie di informazioni utili sul paziente (anamnesi), quindi lo invita a sdraiarsi sul lettino per meglio analizzare la forma del piede, vederlo libero dal peso e individuare le eventuali deformità primarie.

Dopo aver eseguito un paio di test e fatto camminare il paziente, lo specialista utilizza la pedana baropodometrica, con la quale si valutano i compensi, ossia i carichi con la forza di gravità. A fine indagine, se ritenuto necessario, il podologo prepara ortesi su misura, finalizzati a risolvere il problema diagnosticato.

Quali strumenti specifici utilizza il podologo?

“Il podologo utilizza principalmente lime, tronchesini, lame monouso, micromotori per fresare le unghie spesse o la parte della pelle sui talloni.

A volte ricorre al podoscopio e alla pedana baropodometrica che misura il ciclo del passo e lo trasmette a un software specifico”, riferisce la dottoressa.




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