Polipi endometriali: quando operare?

I polipi endometriali sono escrescenze di natura generalmente benigna, che possono presentarsi nelle donne sia durante l’età riproduttiva, sia nel post menopausa. Generalmente non causano disagi ma in presenza di sintomi, più o meno gravi, possono essere rimossi in modo sicuro ed efficiente. Come capire quando è necessario operare?

Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Manuela Grampa, ginecologa e ostetrica presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Varese.

Cos’è un polipo endometriale?

È una piccola neoformazione che origina dalla mucosa endometriale, il rivestimento della cavità uterina (endometrio), o dalla cervice, aderendo alla parete interna dell’utero. Può avere dimensioni diverse (da pochi millimetri ad alcuni centimetri), essere unico o multiplo, peduncolato (ancorato alla mucosa uterina con un peduncolo), o sessile (ancorato alla mucosa uterina con tutta la base).

Quali sono i sintomi del polipo endometriale?

Il polipo all’endometrio spesso non causa sintomi ma, se compaiono, possono includere:

  • Sanguinamento mestruale irregolare
  • Sanguinamento tra i cicli mestruali
  • cicli mestruali eccessivamente abbondanti
  • Sanguinamento vaginale dopo la menopausa
  • Infertilità

Come si diagnostica un polipo endometriale?

La diagnosi può avvenire con un’ecografia transvaginale effettuata durante la visita ginecologica, che permette di guardare all’interno dell’utero. Nel caso venisse confermata la presenza di uno o più polipi, lo specialista potrebbe essere in grado di rimuoverli contemporaneamente.

I test possono includere:

·  Ecografia transvaginale: lo specialista inserisce un sottile dispositivo simile a una bacchetta all’interno della vagina. Emette onde sonore e le invia a un computer per creare immagini dell’interno del tuo utero.

·  Isterosonografia: viene inserito un catetere all’interno della vagina che permette di iniettare acqua salata. Il liquido espande l’utero per consentire un’ecografia più chiara.

·  Isteroscopia: all’interno della vagina viene inserito un telescopio sottile, che attraversa la cervice e l’utero per guardare il tessuto che riveste l’interno. Se si vedono polipi, si possono utilizzare degli strumenti per rimuoverli allo stesso tempo.

·  Biopsia endometriale: il ginecologo utilizza uno strumento di plastica morbida per prelevare un pezzo di tessuto dal rivestimento dell’utero (biopsia). Il campione verrà successivamente inviato ad un laboratorio per testarlo per le cellule tumorali.

·  Chirurgia. I medici di solito possono rimuovere i polipi durante le stesse procedure che usano per diagnosticarli, come l’isteroscopia-Se i tuoi polipi hanno cellule tumorali, potrebbe essere necessario un intervento chirurgico per rimuovere l’intero utero, chiamato isterectomia.

Polipo endometriale: quando è necessario operare?

La principale indicazione alla rimozione di un polipo endometriale è rappresentata dalla presenza di sintomi clinici.

Un ciclo mestruale abbondante o la presenza di perdite ematiche intermestruali, sono un valido motivo per l’asportazione di un polipo, anche se di dimensioni ridotte. 

Allo stesso modo è consigliato asportare un polipo asintomatico che manifesta incremento delle dimensioni tra due controlli successivi in una donna in postmenopausa.

Infine, nelle donne che presentano un problema di infertilità, è preferibile eseguire l’ablazione del polipo prima di procedere alla procreazione assistita. 

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