Prevenzione ginecologica: in Humanitas Medical Care Milano Premuda il Pap-Test dal 16 ottobre

Il pap test è un esame di facile e veloce esecuzione, che consiste nel prelevare alcune cellule dal collo dell’utero per poter diagnosticare precocemente la presenza di un cancro e soprattutto di lesioni precancerose curabili. Questo esame permette poi di riscontrare anche semplici infezioni (batteriche, micotiche o virali) in atto. 

Dal prossimo 16 ottobre sarà possibile effettuarlo anche in Humanitas Medical Care Milano Premuda e in Humanitas Medical Care Rozzano-Fiordaliso con i ginecologi di Humanitas. Ne abbiamo parlato con la dottoressa Barbara Bianchini, ginecologa del Cancer Center di Humanitas, che sottolinea come “questo prezioso strumento di diagnosi precoce può davvero salvare la vita e ad oggi molte donne devono proprio al pap test la loro vita”.

Il primo pap test: quando eseguirlo

Tutte le donne che iniziano ad avere un’attività sessuale dovrebbero sottoporsi al primo pap test nel giro di due anni circa. Non c’è quindi un’età consigliata per farlo, dipende da quando ha avuto inizio l’attività sessuale. Questo perché oggi si sa con certezza che il cancro del collo dell’utero è provocato da un virus, l’HPV (virus del papilloma umano) che si trasmette sessualmente. Non ha perciò alcun senso sottoporre la donna vergine a tale esame, anzi, potrebbe risultare doloroso e traumatico. Viceversa, non bisogna aspettare i 25 anni, se si è iniziata un’attività sessuale precocemente in adolescenza.

… e ogni quanto

Il pap test andrebbe effettuato, come screening sulla popolazione sana, regolarmente ogni tre anni. In presenza di fattori di rischio o di pregressa positività all’HPV va invece eseguito annualmente. Se un primo pap test ha indicato delle alterazioni cellulari, non significa che ci sia un tumore in atto, poiché in più del 90% dei casi, la donna eliminerà da sola il virus e non avrà sequele. In alcuni casi viene consigliata la colposcopia, che consiste nella visione diretta al microscopio di eventuali lesioni e permette di confermare la diagnosi contestualmente attraverso una biopsia.

In che periodo del ciclo eseguirlo?

Il pap test è un esame che non può essere eseguito in presenza di flusso mestruale. Per questo motivo l’appuntamento viene fissato, tra una mestruazione e l’altra. In genere, nel periodo periovulatorio, viene anche prelevato un numero maggiore di cellule da esaminare. Si consiglia di astenersi da rapporti sessuali nei tre giorni precedenti l’esame. Questo perché residui di spermatozoi potrebbero agire sui risultati e alterare l’attendibilità del campione. Allo stesso modo, in quel lasso di tempo sarebbe meglio evitare l’utilizzo di ovuli o lavande vaginali, che rischiano di nascondere la presenza di alterazioni cellulari. Al contrario, l’assunzione di contraccettivi orali o la presenza di una spirale intrauterina non sono controindicazioni a procedere a un pap test.

Il pap test può essere effettuato anche in gravidanza, senza alcun rischio né per la madre, né per il feto, in genere dopo il primo trimestre.

A cosa serve il pap test

Il pap test è fondamentale come primo screening per la diagnosi precoce del tumore del collo dell’utero , perché permette di diagnosticare le fasi iniziali di questa malattia (lesioni precancerose) che sono del tutto asintomatiche.

La principale causa scatenante di cancro al collo dell’utero è l’infezione da Papilloma virus (HPV) che si contrae attraverso i rapporti sessuali. La donna è in grado di eliminare col tempo l’infezione senza sequele nel 90% dei casi circa, mentre nel 5% di questi il Papilloma virus inizia a causare alterazioni alle mucose che possono evolvere in tumore. Possono passare anche 10 anni da una lesione precancerosa al tumore vero e proprio. In tutto questo periodo, il pap test rimane il solo valido strumento per la donna per poter intervenire tempestivamente.

 Come viene eseguito il pap test, è doloroso?

L’esame viene eseguito durante una normale visita ginecologica e dura un paio di minuti. Il medico userà un piccolo divaricatore a becco d’oca (lo speculum) insieme a uno strumento poco invasivo simile a una spatolina per prelevare delle cellule dal collo dell’utero. Il materiale raccolto verrà fissato su un vetrino e inviato ai laboratori per l’analisi patologica che in qualche giorno restituiranno i risultati. (in genere da 10-15 giorni sono necessari per la lettura e il referto) Il pap test non è un esame doloroso, per alcune donne può essere solo fastidioso. 

Come interpretare l’esito del pap test

Il pap test può risultare negativo o positivo. Se negativo, significa che non sono state riscontrate alterazioni cellulari e che l’esame può essere ripetuto a distanza di tempo ( da uno a tre anni).

Se positivo, significa invece che sono state rilevate delle anomalie cellulari, per indagare le quali si suggerisce di procedere a un secondo esame: l’HPV test. (o la colposcopia)

L’HPV test è l’esame che rileva la presenza di DNA del virus nel tratto genitale. Se positivo, va monitorato nel tempo, perché sta ad indicare un avvenuto contagio (ma non determina la progressione a tumore invece). Si svolge come un normale tampone vaginale. Questo esame però non è alternativo al pap test, bensì integrativo.

Humanitas esegue attualmente e da poco tempo il pap test non più su vetrino ma in fase liquida, il che rende il test ancora più attendibile. Non solo, qualora il risultato fosse positivo, è possibile sullo stesso campione eseguire direttamente la ricerca di DNA del virus HPV, senza sottoporre la paziente all’esecuzione di un nuovo esame.

Humanitas è stata pioniera a tal proposito, tra le prime strutture a proporre questa nuova metodica.

Una curiosità: perché si chiama pap test?

Pap test è un acronimo per test di Papanicolaou, da Georgios Papanicolaou (1883-1962), medico greco ideatore di questa diagnosi precoce. La sua ricerca “Diagnosi del cancro al collo dell’utero tramite il prelievo di cellule vaginali” è una pubblicazione storica, ma di importanza ancora attuale, poiché il pap test rimane ad oggi lo screening oncologico più diffuso nel mondo.

Il vaccino contro il Papilloma virus

 Esiste il vaccino contro il Papilloma virus, proposto a tutte coloro che non hanno mai avuto rapporti, o che hanno già attività sessuale ma un pap test negativo eseguito meno di 1 anno prima. Il Sistema Sanitario nazionale vaccina gratuitamente tutte le bambine di 12 anni per una prevenzione tempestiva. Il vaccino attualmente copre però solo alcuni ceppi di HPV , per cui chi è stato vaccinato potrebbe tranquillamente essere esposto ad altri ceppi ed essere pertanto ugualmente a rischio di tumore. Ecco perché anche le donne vaccinate non sono esonerate dall’esecuzione del pap test, che pertanto rimane un esame da eseguire con regolarità in tutte le donne, vaccinate o non. L’utilizzo di un preservativo durante i rapporti sessuali, in particolare quelli occasionali, è senz’altro utile a diminuire le possibilità di contagio da HPV.




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