Proteggiamo la voce degli insegnanti

Chiunque usi in modo improprio e protratto la voce può sviluppare una disfonia e altri tipi di disturbi o patologie croniche delle corde vocali, ma alcune professioni, in cui rientrano in particolar modo gli insegnanti, sono più suscettibili e a rischio.

Oltre all’abuso della voce, ci sono altri fattori che possono contribuire a creare problemi alla delicata struttura delle corde vocali.

Adeguate misure di prevenzione e l’intervento dell’otorinolaringoiatra, spesso associato a una riabilitazione logopedica, rappresentano la migliore strategia per salvaguardare la salute della voce di questi professionisti.   

Il dottor Claudio Albizzati, otorinolaringoiatria in Humanitas Medical Care Varese, ha colto l’occasione della Giornata Mondiale della Voce, che si celebra il 16 aprile, per parlarci del principale problema che affligge gli insegnanti.

Dottore, quali sono i fattori di rischio per la voce degli insegnanti?

“Gli insegnanti rappresentano una categoria a rischio per quanto concerne i problemi della voce perché si trovano a lavorare in condizioni fisico-ambientali sfavorevoli, quali: inadeguatezza acustica delle aule scolastiche (eco, rumori di fondo), ambiente polveroso (soprattutto a causa del gesso), basso tasso di umidità, ridotta ventilazione, rumori esterni ecc.”, riferisce l’esperto.

A ciò si aggiungono altre situazioni, come operare in condizioni di stress (dover tenere la disciplina), usare per ore la voce senza un’adeguata idratazione, dover parlare in maniera veloce e ad alto volume, non rispettando i criteri di una buona respirazione.

“Tutto ciò porta molto frequentemente allo sviluppo di disfonie”, afferma il dottore.

In che modo si possono prevenire questi disturbi?

“Per prima cosa – risponde il dottore – occorre una presa di coscienza del problema, attuando un programma di formazione ed educazione sanitaria attraverso dei corsi specifici per gli insegnanti, al fine di tutelare la loro voce”.

Oltretutto questa misura sarebbe anche vantaggiosa in termini economici per lo stesso datore di lavoro.

“Per evitare di danneggiare le corde vocali e mantenere una buona voce – spiega lo specialista – bisogna adottare una serie di misure: principalmente, assicurare un buon livello di idratazione alle mucose, moderare la velocità dell’eloquio, non gridare per farsi udire, non insegnare subito dopo aver mangiato per non incorrere in un problema di reflusso, mantenere una buona respirazione, usando correttamente il diaframma”.

Inoltre si dovrebbe fare in modo di rendere le aule più salutari.

Oltre alla disfonia, quali altre patologie alle corde vocali possono presentare gli insegnanti?

“I problemi più frequenti sono l’arrossamento e la debolezza delle corde vocali dove c’è un uso improprio della voce, associato magari a un reflusso laringo-faringeo, oppure la presenza di noduli cordali, dei veri e propri calletti, chiamati ‘noduli dei cantanti’, che si formano quando si usa la voce con tonalità o volume impropri”, riferisce lo specialista.

Quali tipi di trattamenti vengono effettuati per i disturbi della voce o alle corde vocali?  

Innanzitutto, occorre identificare ed eliminare i fattori causali o favorenti i vari disturbi. Quindi, il trattamento può prevedere: la somministrazione di farmaci, se il problema è un’infiammazione; l’intervento chirurgico per la rimozione delle lesioni alle corde vocali, come nel caso di noduli che, essendo diventati troppo duri, non vengono riassorbiti; la riabilitazione logopedica per aiutare a migliorare l’uso della voce ed evitarne l’abuso.

“A tale proposito – conclude il dottor Albizzati – in Humanitas Medical Care Varese è attivo l’ambulatorio di Logopedia che fornisce un valido servizio integrato”.

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