Protesi senza stelo della spalla: di cosa si tratta?

Nei pazienti affetti da artrosi gleno-omerale, lesione massiva della cuffia dei rotatori o da danni conseguenti ad artrite reumatoide, in cui la terapia fisica e farmacologica non hanno dato esiti positivi, la sostituzione protesica rappresenta la soluzione più efficace

Per tutti gli impianti già esistenti (protesi anatomica e protesi inversa di spalla), oggi si è aggiunta la possibilità di inserire una protesi alla spalla senza stelo con maggiori benefici, come tempi chirurgici più brevi, una revisione più facile e una maggiore conservazione dell’osso.

Ne abbiamo parlato con il dottor Lorenzo Castellani, medico ortopedico presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care Murat a Milano.

Che cos’è la protesi senza stelo?

“Nella protesi senza stelo (in inglese stemless) viene evitata l’invasione dell’osso nel canale omerale non impiantando uno stelo al suo interno. Questo tipo di protesi permette di rispettare la normale anatomia del paziente. Questo è il vero concetto moderno di mini-invasività. Se negli anni passati lo sforzo era semplicemente ridurre la dimensione delle incisioni chirurgiche, oggi si pensa di più a quello che non si vede, ma costituisce un vero vantaggio per il futuro”, dichiara il dottor Castellani.

Quali sono i vantaggi di una protesi alla spalla senza stelo?

“La protesi di spalla stemless permette di avere alcuni vantaggi come:

1.  Conservare più osso possibile

La protesi senza stelo toglie solo una minima parte di osso dell’omero, permettendo un ancoraggio solido della protesi e una maggiore facilità di manovra nel caso di ulteriori interventi. Se ci dovesse essere una frattura per una caduta, per esempio, ci sarebbe tutto lo spazio per eseguire una riparazione dell’osso come se non ci fosse alcuna protesi impiantata.

2.  Perdere meno sangue

Il canale centrale dell’osso risulta estremamente ricco di sangue, e ogni volta che si lavora sull’osso avviene una perdita. La protesi di spalla senza stelo non apre il canale centrale dell’osso, evitando sanguinamenti durante l’intervento. 

3.  Maggiori facilità di migliori revisioni

La protesi di spalla è un intervento sicuro e standardizzato, che tuttavia può fallire. Due sono le ragioni del fallimento più comuni: una mobilizzazione della protesi dall’osso, o nel caso della protesi anatomica, un fallimento dei tendini della cuffia dei rotatori. Tutte le volte che un impianto fallisce, bisogna intervenire sostituendolo. Nelle protesi senza stelo la sostituzione diventa più facile e quindi meno invasiva per il paziente.

4. Ricostruzione nei casi più difficili dopo fratture di omero

In alcuni casi l’artrosi della spalla può dipendere da una frattura. Generalmente le fratture dell’omero sono più frequenti nelle cadute delle persone anziane o, per i più giovani, negli incidenti stradali. In alcuni casi si può decidere di non operare una frattura di omero lasciandola guarire così come è, in altri si può ricorrere alla chirurgia per sistemare l’osso senza tuttavia riuscire ad avere una ricostruzione identica a quella precedente (l’osso guarisce ma rimane deformato dal trauma). 

Alcuni tipi di deformità non permettono di inserire una protesi di spalla tradizionale se non al prezzo di interventi estremamente invasivi e complessi. La protesi di spalla stemless, invece, può essere impiantata anche in caso di gravi deformità ossee in seguito a traumi”.

Chi può ricevere una protesi senza stelo?

“La protesi di spalla stemless si fissa al posto della testa omerale consumata. La base del successo di questo impianto consiste nell’avere una buona fissazione iniziale e successivamente una completa integrazione nell’osso”.

L’importanza della qualità dell’osso per la protesi senza stelo

“L’osso omerale, come tutte le ossa del nostro corpo, con gli anni tende a perdere minerali”, continua il dottor Castellani. “Una corretta prevenzione e l’uso appropriato di farmaci possono prevenire la fragilità ossea causata spesso dall’osteoporosi (la scarsa qualità ossea non permette di poter utilizzare questo tipo di impianto). Dato che può essere difficile prevedere con esattezza quale sia la qualità dell’osso prima dell’intervento chirurgico, in sala operatoria abbiamo sempre entrambe le soluzioni di protesi di spalla con e senza stelo in modo da non avere alcuna difficoltà a portare a termine l’intervento”.

L’integrazione della protesi senza stelo nell’osso

“La protesi è costituita da materiali porosi molto simili all’osso. Questo permette la crescita di osso vivo all’interno della protesi di spalla senza stelo (durando di più nel tempo)”.

Protesi della spalla senza stelo: chi può fare l’intervento?

“I vantaggi della protesi di spalla stemless, la rendono la prima scelta in tutti i casi di artrosi di spalla in cui sia tecnicamente possibile impiantarla.

L’opportunità di questo impianto va comunque valutata caso per caso, a seconda della qualità dell’osso in cui la protesi viene impiantata”.

Come avviene il recupero dopo l’intervento?

“Il recupero nelle protesi senza stelo è sovrapponibile a quello delle protesi tradizionali. Nella fase post- operatoria viene posizionato un tutore di spalla con cuscino a 15° per circa un mese, che verrà rimosso solo per eseguire esercizi di mobilizzazione auto-assistita da sdraiati sul piano scapolare, oltre a movimenti attivi del gomito, del polso e della mano. Successivamente verrà raccomandato al paziente di eseguire esercizi in autonomia con maggiore intensità, seguendo un protocollo di recupero della forza con un fisioterapista”, conclude il dottor Castellani.

Ortopedia e Traumatologia
Dr. Lorenzo Castellani
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