Pubertà precoce, cosa succede se lo sviluppo arriva prima?

Mamma e papà se ne sono già accorti. Oggi lo sviluppo dei bambini si manifesta in anticipo rispetto al passato. I nostri figli sembrano diventare grandi troppo presto e non è solo una sensazione. Ma cosa succede esattamente quando si parla di pubertà precoce e quali sono le sue conseguenze sui ragazzi?

Ne abbiamo parlato con il dottor Walter Vena, endocrinologo presso il centro Humanitas Medical Care De Angeli a Milano e specialista del Centro di Sessuologia Medical Care.

Che cos’è la pubertà precoce?

La pubertà è il processo di maturazione che si verifica durante l’adolescenza e permette l’acquisizione dei caratteri sessuali “secondari”, la maturazione ossea e l’accelerazione della crescita.  Fisiologicamente, questo processo è innescato dalla riattivazione del funzionamento delle ghiandole endocrine deputate alla produzione di ormoni sessuali, o gonadi, sotto il controllo centrale da parte dei “direttori d’orchestra” del sistema endocrino: ipotalamo e ipofisi. La pubertà pertanto viene convenzionalmente definita precoce, qualora l’inizio di questo complicato processo si verifichi troppo presto nel tempo, a seconda del sesso: per le ragazze prima degli 8 anni, mentre per i ragazzi prima dei 9 anni di età.

Sappiamo, dai risultati degli studi svolti in questo ambito, che in Europa la pubertà si manifesta precocemente in una percentuale di ragazze intorno al 5% (prevalentemente con solo sviluppo della ghiandola mammaria), mentre il fenomeno tende a essere meno frequente tra i ragazzi, in anticipo sui tempi solo nell’1% circa dei casi.

È importante riconoscere e seguire nel tempo i giovani pazienti affetti da pubertà precoce, non solo al fine di escludere le cause severe che possono determinarla, ma anche per intervenire con un trattamento tempestivo, quando necessario, per limitarne i possibili effetti sulla salute fisica con le rispettive conseguenze psicologiche sia per i figli che per i genitori.

Quali sono i motivi?

Sono stati svolti diversi studi in passato, e sono tuttora in corso, per cercare di chiarire il meccanismo che innesca la riattivazione del complesso ormonale che regola l’avvio della pubertà, tuttavia non siamo ancora in grado di definire con certezza quali siano i meccanismi alla base di questo processo.

Nella pratica clinica è possibile distinguere due principali forme di pubertà precoce in base all’origine dello squilibrio ormonale, a seconda dell’attivazione delle strutture regolatorie centrali (ipotalamo e ipofisi), in grado di stimolare la produzione ormonale da parte delle ghiandole periferiche (ovaie e testicoli). 

Queste forme vengono definite “centrali” e si contraddistinguono rispetto alle forme “periferiche”, dove l’aumento degli steroidi sessuali è indipendente dal controllo dell’ipotalamo e dell’ipofisi. Esistono inoltre delle forme definite “idiopatiche”, più frequenti nelle ragazze, dove però non è possibile identificare una causa precisa in grado di giustificare la comparsa di segni dell’avvio dello sviluppo.

Il corretto inquadramento di queste forme è molto importante, e richiede un’attenta raccolta di dati anamnestici e clinici, tra cui informazioni sullo sviluppo puberale dei genitori, nonché la determinazione dei livelli ormonali e della velocità di crescita.

Che cosa comporta per le femmine?

Le ragazze, come già anticipato, sono colpite molto più frequentemente rispetto ai ragazzi, ed è quindi importante saper riconoscere i possibili campanelli d’allarme per permetterci di individuare il fenomeno. Spesso l’avvio dello sviluppo mammario, definito in termini tecnici “telarca”, può rappresentare il primo segnale fisico, insieme alla comparsa di peluria a livello pubico o “pubarca”. La distinzione tra lo sviluppo della ghiandola mammaria e la presenza di tessuto adiposo (lipomastia) tutta può essere difficile, specialmente nelle giovani ragazze in sovrappeso, pertanto è sempre consigliabile affidarsi a medici specialisti del settore per la corretta distinzione.

E per i maschi?

Pur essendo meno frequente, nei ragazzi la pubertà precoce è spesso segnale di una patologia organica, come la presenza di masse a livello ipofisario-ipotalamico o l’effetto di un danno, o di un processo infettivo che colpisce il sistema nervoso centrale. I primi segni dello sviluppo puberale maschile sono da ricercare a livello dei testicoli, dato che la loro precoce crescita dimensionale può rappresentare il primo segnale d’allarme; può essere particolarmente sospetta se colpisce un solo lato. L’incremento degli androgeni nel circolo sanguigno può causare inoltre comparsa di peluria a livello pubico associata a crescita del pene.

Sia nelle ragazze che nei ragazzi con sospetta pubertà precoce è importante quindi eseguire le giuste indagini di laboratorio (dosaggio degli ormoni di origine gonadica, di origine surrenalica e studio della funzione tiroidea), radiologiche (valutazione dell’età ossea, risonanza magnetica encefalica). Saper individuare e interpretare con attenzione tutti i segnali comunemente noti come “red flags” (bandierine rosse) che permettono di effettuare diagnosi corrette e garantiscono adeguato trattamento ogni qualvolta si renda necessario, è pertanto fondamentale, motivo per cui è sempre suggerito di rivolgersi a un centro specializzato e a uno specialista che tratti regolarmente questo tipo di disturbi. 

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