Quali patologie possono nascondere le gambe gonfie?

L’estate non è la stagione migliore per chi soffre di insufficienza venosa e varici. Il calore, infatti, favorendo la vasodilatazione, acuisce il problema degli edemi che sono la causa del gonfiore agli arti inferiori.

Ce ne parla il dottor Athos Popovich, chirurgo vascolare dell’Unità Operativa di Chirurgia Vascolare I in Humanitas.

A che cosa si devono le gambe gonfie e quali patologie nascondono?

Le cause principali delle gambe gonfie sono l’insufficienza venosa e le varici (o vene varicose). “In entrambi i casi si verifica una perdita di elasticità delle pareti delle vene, la quale rende più difficile il trasporto del sangue verso il cuore e provoca ristagni o travasi nei tessuti circostanti, con conseguente gonfiore alle gambe”, spiega il dottor Popovich. L’insufficienza venosa, che può essere lieve, moderata o grave, viene diagnosticata grazie all’ecodoppler venoso degli arti inferiori, l’esame che permette di capire il grado di incontinenza venosa e la successiva terapia, sia medica che chirurgica.

Altre patologie associate alle gambe gonfie sono: disturbi cardiaci, problemi renali e linfedemi (anomalie a carico del sistema linfatico).

Ci sono persone più predisposte all’insufficienza venosa?

“L’insufficienza venosa è una malattia prevalentemente legata alla familiarità – afferma il dottore – e la frequenza è maggiore se ci sono familiari diretti che presentano questo problema”.

Ma anche la professione è un fattore di rischio: chi svolge un lavoro che costringe a stare per molto tempo in piedi durante la giornata (come parrucchieri, baristi, camerieri, commessi ecc.), oppure in posizioni obbligate (come, per esempio, i camionisti), corre un pericolo maggiore di insufficienza venosa.

Quali consigli può dare a chi soffre di questo problema?

“Per ‘arginare’ il problema consiglio di indossare la calza elastica che, comprimendo le vene, evita il riempimento delle varici o limita la vasodilatazione. Certamente, con il caldo questo non è un mezzo molto gradito”, sostiene.

E aggiunge: “Anche gli integratori venotropi possono aiutare, ma la cosa migliore da fare, soprattutto se si permane in luoghi caldi, è di rinfrescare di frequente le gambe, tenendole all’ombra o bagnandole con acqua fresca”.

Come si può risolvere definitivamente il problema delle vene varicose?

“L’unica terapia definitiva per le vene varicose è la chirurgia”, sostiene Popovich. “Tra i vari metodi noi prediligiamo la safectomia tradizionale, che riduce il rischio che il disturbo si ripresenti e ha il vantaggio di poterla praticare con anestesia locale associata a una breve sedazione”.

Dopo una o due ore dall’intervento, che dura dai venti ai quaranta minuti al massimo, il paziente è in piedi e può tornare a casa. È bene che egli riprenda a muoversi presto, in modo da favorire il riassorbimento degli ematomi e, quando sta seduto, tenga le gambe in scarico. L’unica precauzione è di non guidare per circa 10 giorni dall’operazione.

 

 

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