Quando andare dal cardiologo?

La visita cardiologica è fondamentale per tenere sotto controllo la salute del proprio cuore e fare prevenzione. Tuttavia, indipendentemente dalle visite di routine, esistono dei sintomi, i cosiddetti campanelli d’allarme, a cui bisogna prestare particolare attenzione e che andrebbero indagati con lo specialista per valutare la possibilità di eseguire ulteriori indagini di approfondimento.

Ce ne parla il dottor Alessandro Sticchi, cardiologo presso l’IRCCS Istituto Clinico Humanitas Rozzano e presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Assago.

Con quali sintomi decidere di fare una visita cardiologica?

I principali sintomi che dovrebbero spingerci a chiedere un consulto dallo specialista, sono:

Dolore al petto

Può presentarsi a riposo o durante uno sforzo e avere caratteristiche diverse da persona a persona (come senso di oppressione al centro del petto o dolore alla bocca dello stomaco). Spesso è il primo segnale di un problema cardiaco, per esempio, nel caso di una malattia ostruttiva delle coronarie.

Dispnea (o mancanza di fiato)

Può essere di natura cardiaca (associata spesso a sforzi e/o a palpitazioni), pneumologica, metabolica, neurologica o psicologica (presentandosi come manifestazione di stati di ansia e panico).

Sarà lo specialista, attraverso un esame clinico ed i necessari approfondimenti strumentali a indagare l’origine del problema, valutando se il sintomo ha un’origine cardiaca (per esempio, se tende a presentarsi a seguito di uno sforzo fisico, come salire le scale, oppure se è collegata a specifiche posture del corpo, come quella supina).

Infatti, a seconda del tipo di cardiopatia, il cuore non riesce a fornire sufficiente apporto di sangue all’organismo durante uno sforzo (e.g. cardiopatia ischemica), oppure non riesce ad espletare la sua funzione di pompa (insufficienza cardiaca), provocando l’accumulo di liquidi nei polmoni che nei casi più gravi portando a edema polmonare.

I principali fattori di rischio per la dispnea di origine cardiaca sono:

–   le malattie del muscolo cardiaco

–   le malattie valvolari

–   il deficit di irrorazione coronarica (a seguito di un restringimento delle coronarie i pazienti possono avvertire come sintomo la dispnea al posto del più comune dolore al petto, questo in particolare nei pazienti diabetici). 

Sincope

È caratterizzata da una perdita di conoscenza più comunemente “svenimento”, improvviso e apparentemente senza motivo (differenzia dalla pre-sincope che invece si configura come una forma più lieve: la persona non sviene ma avverte un giramento di testa o la sensazione di testa vuota). 

Generalmente, la sincope è di natura estemporanea e non viene anticipata da nessuna sensazione particolare. Tuttavia, in alcuni casi, possono esserci dei sintomi che la precedono, come la sensazione del cuore che batte velocemente o lentamente.

I principali fattori di rischio per la sincope sono:

–   le malattie del muscolo cardiaco

–   le patologie valvolari

–   le aritmie cardiache (possono determinare problematiche molto severe e risultare fatali per la vita del paziente).

Le aritmie che possono provocare una sincope si distinguono in forme di bradicardia e tachicardia: la prima, se grave, può provocare un’interruzione di qualche secondo del battito cardiaco, diminuendo così l’afflusso di sangue al cervello; la seconda, caratterizzata da un battito accelerato e disordinato, impedisce al cuore di riempirsi di sangue e può determinare un arresto cardiaco.

In merito alle valvulopatie, come possibile causa di sincope, dobbiamo citare la stenosi aortica ovvero il restringimento patologico della valvola che rappresenta il punto di passaggio unico di tutto il sangue dell’organismo.

Palpitazioni

Possono associarsi a situazioni nei limiti della normalità o essere la spia di un problema più severo (vanno distinte dal cosiddetto “tondo al cuore” caratterizzato dalla sensazione che il cuore “salti” un battito che spesso indica la presenza di un’extrasistole, ovvero l’anticipazione di un battito cardiaco).

La valutazione dell’elettrocardiogramma durante la visita cardiologica è fondamentale per distinguere tra forme di extrasistolia, tachicardia sinusale, ventricolare o ad altre aritmie, che possono essere associate a sforzi fisici, stress psicologici, febbre o altri disturbi.

Altri sintomi da non sottovalutare sono:

·  sudorazione eccessiva

·  mal di stomaco

·  vertigini

·  sensazione di malessere generale 

·  affaticamento

Quando fare la visita cardiologica?

Tutte le persone di età superiore ai 40 anni dovrebbero effettuare, in assenza di sintomi, una visita di controllo almeno ogni 5 anni. Chi, invece, dovesse lamentare uno (o più) dei sintomi sopra citati, deve informare immediatamente lo specialista cardiologo e valutare insieme con quale cadenza effettuare i controlli successivi.

Quali sono gli esami da fare per il cuore?

Oltre alla visita cardiologica, ci sono alcuni esami di screening che aiutano a mantenere sotto controllo le condizioni del cuore e che, in alcuni casi, vanno ripetuti con regolarità. Tra questi troviamo:

·  Rilevazione della pressione sanguigna: permette di misurare la pressione per valutare se sia o meno nella norma, ovvero tra i 120 e gli 80 mmHg (l’alta pressione non sempre è sintomatica, per questo è necessario misurarla appositamente). 

Nelle persone sane andrebbe misurata una volta all’anno.

·  Esami del sangue con indici di dislipidemia: consente di misurare i livelli di colesterolo (viene svolta insieme agli esami del sangue) per evitare l’accumulo di “grasso” nei vasi sanguigni.

Andrebbero effettuati ogni 4-5 anni, mentre i pazienti che presentano    fattori di rischio per ictus e patologie cardiache, devono invece effettuarli più di frequente.

·  Esame della glicemia: serve valutare i livelli di glucosio nel sangue che, se troppo elevati, possono portare a insulino-resistenza e diabete (tra i principali fattori di rischio per le malattie cardiache).

Le persone con una salute nella norma dovrebbero effettuarlo ogni 12  mesi circa.

·  Indice di massa corporea: è uno strumento importante per la misurazione del peso corretto (il sovrappeso rappresenta infatti un importante fattore di rischio per le malattie cardiache).

Visite ed Esami
Visita cardiologica

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