Quando rivolgersi allo psicologo

Lo psicologo è una figura professionale molto utile quando non riusciamo da soli a far fronte ai momenti e alle situazioni difficili, rischiando di incorrere in ulteriori problemi. Per molti, però, rivolgersi a un professionista non è così semplice, anche perché questa decisione viene innanzitutto vista come una sconfitta personale.

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Pamela Franchi, psicologa in Humanitas Mater Domini.

Perché uno sconosciuto dovrebbe essere in grado di risolvere i problemi altrui?

“Questo è uno dei tanti luoghi comuni da sfatare e che rende difficile, ancora oggi, rivolgersi allo psicologo”, spiega la dottoressa e aggiunge: “Lo psicologo al primo incontro non conosce la persona, però è un esperto nel conoscere i meccanismi della mente e le dinamiche delle relazioni. Non è un mago che sa leggere nella mente delle persone, o che possiede verità assolute e rimedi miracolosi, ma è un professionista in grado di mobilitare le risorse che ognuno di noi già possiede”.

Quando si deve ricorrere allo psicologo?

È importante sapere che lo psicologo non si occupa solo di malattie psichiatriche: il suo campo d’azione è anche quello della normalità. “La sua attività consiste nell’aiutare la persona a superare con successo le normali sfide evolutive e a far sì che essa viva bene con se stesso e il proprio ambiente”, afferma la psicologa.

È vero che molti pensano che andare dallo psicologo sia costoso e richieda troppo tempo?

“Certamente, come qualsiasi altra prestazione specialistica, anche quella psicologica ha un costo e necessita di tempo – risponde la dottoressa – ma si tratta di un investimento nella cura del nostro animo e delle nostre relazioni, che quindi vale la pena di effettuare”.

Non sono sufficienti i farmaci, che offrono risultati immediati e a poco costo?

“I farmaci sono di grande aiuto e possono essere alleati della terapia psicologica – spiega la psicologa – ma se assunti a lungo e in dosi massicce non diventano altro che edulcoranti di situazioni e problemi solo soffocati temporaneamente e mai risolti in maniera definitiva”.

Si possono imparare delle tecniche e applicarle da soli?

L’efficacia delle cure psicologiche non può prescindere dalla relazione interpersonale con il terapeuta stesso; non è sufficiente l’applicazione della sola pratica a sortire effetto sulla cura. “I risultati positivi della psicoterapia dipendono dalla partecipazione attiva del paziente: un’accettazione passiva della cura potrebbe ostacolare, se non addirittura impedire, il buon esito del trattamento”, afferma Franchi.

In generale, quali sono le situazioni in cui può essere utile andare dallo psicologo?

Sono davvero infinite. A titolo esemplificativo, alcune persone chiedono aiuto allo psicologo per superare un lutto, accettare la diagnosi di una malattia, acquisire il coraggio di porre fine a una situazione, quando hanno pensieri o reazioni che non riescono a spiegare o a controllare, quando le tensioni hanno ripercussioni sulla salute, quando soffrono d’insonnia, tachicardia o alterazioni dell’appetito, o si sentono sempre tristi o preoccupate senza un motivo apparente e così via.

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