Sciatica, come curarla con la fisioterapia?

Con sciatica o sciatalgia viene definita una condizione infiammatoria molto comune e dolorosa che interessa il nervo sciatico. Il dolore, infatti, è il sintomo caratterizzante: si irradia dalla parte inferiore della schiena (lombare, glutei e zona pelvica), fino ai muscoli della regione posteriore della coscia fino ad arrivare al polpaccio; il sintomo riguarda più frequentemente una sola gamba, con in rari casi una presentazione ad entrambi gli arti inferiori.

Può essere lieve o forte, acuto e insopportabile, causare bruciore o la sensazione di una scossa elettrica, a volte acuto e insopportabile (spesso è impossibile stare seduti o in piedi con il carico sulla gamba colpita).

Alleviare i sintomi e aiutare a prevenire la loro ricomparsa è possibile attraverso la fisioterapia.

Ce ne parla il Dott. Tiago Toscanelli, Fisioterapista e Osteopata presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli e Domodossola a Milano e specialista del centro Fisio Medical Care.

Quali possono essere le cause della sciatica?

La sciatica è un sintomo irradiato provocato dalla compressione o irritazione delle fibre nervose dell’omonimo nervo. Questa compressione può essere causata da molteplici fattori ed avviene sostanzialmente a due livelli: in corrispondenza delle radici nervose (punto di emergenza del nervo nella colonna) oppure a livello del tronco nervoso (nervo sciatico in tutto il suo decorso). 

Nei casi più frequenti la compressione si osserva nel punto di emergenza del nervo dalla colonna ed è correlata a svariati fenomeni come ad esempio: protrusione o ernia del disco, ispessimento dei legamenti gialli lombari, restringimento del canale spinale lombare, spondilolistesi, restringimento dei forami di coniugazione lombari.  Altre cause, invece, possono essere correlate al nervo nella sua porzione più periferica, come: la sindrome del muscolo piriforme o come complicanza di patologie sistemiche, ad esempio il diabete o artrosi.

Come si effettua la diagnosi della sciatica?

La diagnosi viene stabilita con una visita medica specialistica (ortopedica o fisiatrica), durante la quale vengono effettuate alcune manovre semeiotiche (come quelle di Lasegue e lo Slump Test) che consentono di effettuare una prima diagnostica clinica sulla presenza e possibile causa del disturbo. Successivamente, in base alla presentazione clinica del paziente, ed alla prescrizione medica, possono poi essere eseguiti ulteriori esami di accertamento, come la risonanza magnetica (per chiarire l’origine del disturbo); la radiografia (per invidiare la presenza di protrusioni ossee); la TAC (per visualizzare la colonna vertebrale); l’elettromiografia o la mielografia (test di conduzione nervosa che consentono di valutare la funzionalità del nervo periferico).

Cosa fa la fisioterapia per la sciatica?

Nel prendersi cura di un paziente con sciatalgia, il fisioterapista in primo luogo ricerca un inquadramento diagnostico del sintomo, per sapere se vi è un rapporto di causa effetto fra il sintomo provato dal paziente e la struttura muscolo scheletrica che lo provoca. 

Valutato questo aspetto “sulla carta” si passa alla valutazione clinica del paziente, dove si osservano eventuali debolezze, rigidità muscolari o articolari, ambiti posturali o traumatici pregressi, che possano rappresentare un fattore di rischio per l’insorgenza di questo tipo di sintomo; ma non solo, di fondamentale importanza in questa patologia è anche la valutazione delle abitudini della vita quotidiana, quali sport praticati, lavoro, hobbies, che possano arrecare disturbo alla regione lombare, in modo da riprogrammarli al meglio. Il lavoro fisioterapico che viene in fine impostato, consente di diminuire la sensazione di dolore riducendo l’infiammazione e alleviando la tensione muscolare, cercando – tramite esercizi di rafforzamento, mobilità o allungamento – di ridurre al minimo la possibilità che i sintomi si ripresentino

Quali esercizi fare per la sciatica?

La scelta degli esercizi da fare è strettamente legata ai risultati ottenuti dagli esami strumentali e dai test clinici effettuati, possiamo però semplificare su larga scala il processo terapeutico più comune: Nella prima fase acuta ed altamente infiammatoria della sciatalgia, gli esercizi che vengono proposti sono da svolgersi in totale assenza di dolore o risentimento nella regione lombare e prevedono caute mobilizzazioni del bacino e della colonna lombare svolti in posizioni che consentano di scaricare il peso dalla colonna, per esempio a quattro zampe o sdraiati a pancia in sù. In questa fase generalmente vengono anche svolti iniziali esercizi di cauto allungamento per i muscoli glutei, flessori e rotatori della lombare.

Nella seconda fase sub acuta o di regressione del sintomo, si inseriscono esercizi atti a recuperare la migliore mobilità possibile della colonna in tutti i parametri di movimento, così come un iniziale lavoro di rinforzo che può comprendere l’addome (core) o la muscolatura paravertebrale della schiena, così come eventualmente i muscoli dell’arto inferiore. 

Nella terza fase o di stabilizzazione del sintomo, si inseriscono esercizi volta per volta più intensi al fine di abituare nuovamente la colonna al carico e donare piena capacità di contenimento e contrazione dei muscoli coinvolti nella stabilizzazione della colonna lombare e del bacino. Un altro scopo di questa fase è superare eventuali anomalie nel movimento causate da timore, abituale non uso oppure cattive abitudini di movimento nella vita quotidiana.  

Quali esercizi non fare con la sciatica?

In una fase acuta del sintomo sono sconsigliati in generale tutti quegli esercizi che prevedono il sollevamento o lo spostamento di carichi, che verranno reinseriti solo in un secondo momento. Altri esercizi da evitare vanno discussi sulla base della tipologia di paziente e della tipologia di sciatica presentata. 

Quante sedute di fisioterapia sono necessarie per avere i primi risultati?

Generalmente sono necessarie fra le 5 e le 10 sedute di fisioterapia per avere una riduzione consistente del sintomo, ma possono diventare anche di più nel caso di gravi debolezze muscolari da ripristinare. 

Il dolore scomparirà del tutto?

Se non vi sono indicazioni chirurgiche per la condizione, il sintomo generalmente regredisce del tutto.

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