Una sette giorni, dal 5 al 12 maggio, dedicata alla sensibilizzazione, alla salute del cuore e in particolare allo scompenso cardiaco (anche detto insufficienza cardiaca): sono le Giornate Europee dello Scompenso Cardiaco, a cui anche Humanitas Medical Care Rozzano Fiordaliso, a Milano, partecipa con alcune iniziative divulgative.
Il 9 maggio, dalle ore 9.00 alle ore 12.30, gli esperti del Medical Care Fiordaliso distribuiranno materiale informativo sul tema e sull’importanza della prevenzione per sensibilizzare i cittadini.
Soffrono di scompenso cardiaco oltre il 2% degli europei, di cui circa 1 milione di italiani. Secondo recenti stime, il numero di malati tenderà a superare i 30 milioni nel 2020, con l’avanzare dell’età.
Lo scompenso cardiaco: cosa c’è da sapere
Lo scompenso cardiaco è una patologia cronica e progressiva che è caratterizzata dall’incapacità del cuore di pompare una quantità di sangue adeguata alle richieste dell’organismo. Non significa che il cuore si è fermato o ha cessato di battere, ma nonostante questo non è una patologia da sottovalutare. Nei pazienti che soffrono di scompenso cardiaco, il cuore non riesce più a svolgere la sua funzione di pompa o perché non si riempie adeguatamente di sangue o perché non ha la forza necessaria per espellere il sangue.
I sintomi
I sintomi principali sono affanno, soprattutto in occasione di sforzi fisici, e stanchezza, che possono diventare assai limitanti: questi sintomi, con il peggiorare dello scompenso cardiaco, possono infatti arrivare a presentarsi anche per attività quotidiane banali come vestirsi o muoversi in casa. E’ quindi necessario rivolgersi a un medico il prima possibile.
Tuttavia, può esserci una fase iniziale anche lunga in cui lo scompenso cardiaco è asintomatico.
Cause e fattori di rischio
Lo scompenso cardiaco rappresenta la fase terminale di tutte le patologie che determinano un danno del muscolo cardiaco, come l’infarto del miocardio, le cardiomiopatie e la miocardite. Fattori di rischio per questa patologia sono poi l’ipertensione arteriosa, il diabete e più in generale uno stile di vita non corretto che compromette la salute del nostro apparato cardiocircolatorio.
Diagnosi
La diagnosi di scompenso cardiaco è basata sulla valutazione clinica da parte del medico, sul dosaggio nel sangue di particolari proteine che si chiamano peptidi natriuretici e i cui livelli aumentano in caso di scompenso cardiaco, e su indagini strumentali, di cui la più importante è l’ecocardiogramma.
Prevenzione
Quando si parla di salute del cuore, al primo posto delle buone pratiche di prevenzione, c’è senza dubbio un corretto stile di vita: dieta sana, niente fumo e un’attività fisica regolare.
Un’alimentazione corretta, povera di grassi saturi e ricca invece di fibre vegetali, povera di sale (iposodica), che fa trattenere liquidi, e a basso contenuto di colesterolo e zuccheri. Da anni, inoltre, gli studi hanno dimostrato che una regolare attività fisica – circa 30 minuti al giorno – diminuisce il rischio di malattie cardiovascolari e protegge il cuore, a qualsiasi età.
Infine, bandito il fumo di sigaretta che ancora nel 2019 è la principale causa ‘evitabile’ di malattia e morte prematura nei paesi occidentali.
“In caso di storia famigliare di cardiomiopatia, è opportuno iniziare a effettuare controlli cardiologici già dalla fine della seconda decade di vita – ha spiegato la dott.ssa Daniela Pini, cardiologa dello scompenso di Humanitas -. I pazienti con malattie cardiovascolari, come l’ipertensione, il diabete, la cardiopatia ischemica, devono effettuare controlli regolari, con una cadenza che è in genere di una volta all’anno. Per tutti gli altri è indicata una valutazione cardiologica specialistica solo in caso di sintomi sospetti per scompenso cardiaco”.
Quando rivolgersi al medico
Bisogna rivolgersi subito al medico in caso di affanno per sforzi di intensità progressivamente minori o che compare di notte a letto, costringendo a mettersi seduti, o per gonfiore (edema) ingravescente dei piedi e delle gambe.
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