Sindrome tunnel tarsale: la patologia dei runner

La sindrome del tunnel tarsale è una patologia frequente soprattutto tra i runner a causa della compressione del nervo tibiale posteriore a livello del tunnel tarsale. Generalmente il dolore è avvertito al momento dell’appoggio e della spinta durante la corsa, ed è percepibile appena sotto il malleolo, all’interno della caviglia.

Ne abbiamo parlato con la dott.ssa Cecilia Pasquali, medico ortopedico presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Varese.

Cosa causa la sindrome del tunnel tarsale? 

La sindrome del tunnel tarsale è causata dall’“intrappolamento” del nervo tibiale posteriore a livello appunto del tunnel tarsale che si trova sulla faccia mediale della caviglia, sotto al malleolo; qui il nervo si divide nelle sue branche plantari: mediale, laterale e calcaneare.

L’ intrappolamento può essere primario o secondario a lesioni o patologie che riguardano le strutture adiacenti al nervo, tra cui il tendine tibiale posteriore ed i tendini flessori lungo dell’alluce e flessore lungo delle dita. I casi di insorgenza spontanea riguardano i pazienti, tra cui i runner, che hanno pronazioni ripetute. 

Quali sono i sintomi?

Un dolore urente associato alcune volte a parestesie (disturbi della sensibilità), lungo il margine mediale della caviglia con irradiazione alla faccia mediale del piede.

Quando è necessario andare da uno specialista?

Quando il dolore è presente da alcune settimane e non regredisce con il riposo ed eventuali terapie anti-infiammatorie.

Come si può trattare la sindrome del tunnel tarsale?

Si può trattare in modo conservativo con l’utilizzo di plantare anti-pronazione e anti shock o consigliando scarpe per runner tipo A4 anti-pronazione. In questa fase possono essere efficaci anche taping e terapie anti-infiammatorie.

Ai fini di una corretta indicazione chirurgica è necessaria una valutazione clinica  delle disfunzioni del tibiale posteriore osservando in podoscopia un’eventuale sindrome pronatoria con valgismo del retropiede, la riduzione di alcuni movimenti del piede e della caviglia, l’incapacità a stare sulla punta del piede ed infine la tumefazione in sede retromalleolare mediale.

Un’ecografia e/o una risonanza magnetica nucleare, associata ad un’eventuale elettromiografia, sono necessarie per porre una corretta diagnosi.

Si può prevenire la sindrome del tunnel tarsale?

Non è facile prevenire una patologia da “intrappolamento” del nervo in generale. Tuttavia, non trascurare alcuni sintomi all’esordio, può consentire una diagnosi precoce, permettendo di intervenire tempestivamente.

Ortopedia
Dott.ssa Cecilia Pasquali

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