SOS Gastrite

La gastrite è un’infiammazione della strato più interno dello stomaco, chiamato mucosa, che al contrario di quanto si possa pensare, nella maggior parte dei casi non dà sintomi. 

Nelle forme acute può dare sintomi anche aspecifici, come dolore o bruciore, acidità o difficoltà a digerire, anche se non sempre sono legati a questa patologia.

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Simona Ruggiero, gastroenterologa presso il centro Humanitas Medical Care di Lainate.

Cos’è la gastrite?

“Si tratta dell’infiammazione dello strato più interno dello stomaco: la mucosa. Può essere acuta, con sintomi che insorgono all’improvviso, o cronica, quando si sviluppa e perdura lentamente nel tempo. 

Può essere scatenata da diversi fattori: abuso di alcol, assunzione di alcuni farmaci, cattive abitudini alimentari o, come accade nella maggior parte dei casi,  l’infezione dell’Helicobacter pylori, lo stesso batterio che è poi anche alla base delle ulcere, sia gastriche che duodenali”.

Quali sono le cause?

In genere la gastrite compare quando la barriera difensiva che protegge la mucosa dello stomaco si indebolisce e consente ai succhi gastrici di danneggiare e infiammare la mucosa. Tra le più frequenti troviamo:

–   Infezione (batterio Helicobacter pylori)

–   Invecchiamento fisiologico

–   Abuso di alcol

–   Assunzione di farmaci come antinfiammatori,antidolorifici e cortisonici

–   Stress

–   Reflusso biliare

–   Malattia di Crohn

–    Altra origine (autoimmune, da epatopatie)

Quali sono i sintomi?

“Come dicevamo la gastrite, soprattutto quella cronica, può essere asintomatica in una buona parte dei pazienti, e manifestare sintomi anche seri nei casi più gravi. 

Nelle forme acute si possono avvertire dolore epigastrico, accompagnato da bruciore (pirosi), difficoltà a digerire (dispepsia), vomito, nausea; sintomi che tuttavia possono diminuire con l’assunzione di cibo, come nei casi di ulcera duodenale.

Quando il sintomo principale è il bruciore (pirosi) che aumenta soprattutto dopo l’assunzione dei pasti, è probabile che si tratti piuttosto di reflusso gastroesofageo, associato o meno a gastrite”.

Come viene diagnosticata?

“La diagnosi si basa, oltre che sui sintomi, sul prelievo di piccoli pezzi di mucosa dallo

 stomaco, asportati durante la gastroscopia e analizzati con esame istologico”.

Come si cura la gastrite?

“La terapia dipende soprattutto dalla causa che ha scatenato la gastrite. Nella maggior parte di casi si cura con l’assunzione di un farmaco gastroprotettore che riduce la produzione da parte delle cellule gastriche dell’acido. 

La causa più comune è rappresentata dall’infezione dell’Helicobacter pylori e la cura, in questi casi, è basata sull’assunzione di antibiotici e del gastroprotettore”.

Quali sono le complicanze?

“La gastrite acuta può evolvere in ulcera gastrica o duodenale e può anche cronicizzare.

La gastrite cronica a sua volta può evolvere in gastrite atrofica, situazione in cui le cellule che producono l’acido gastrico, smettono di fare la loro funzione e la mucosa dello stomaco diventa più sottile. Questa condizione può aggravarsi fino al cancro gastrico. 

In questi casi è fondamentale un follow up periodico con gastroscopie e biopsie”.

È possibile prevenire la gastrite?

“Sì, è possibile prevenirla per esempio adottando abitudini di vita e alimentari corrette. Tra queste è consigliabile evitare il fumo, i cibi molto conditi e gli alcolici, seguendo regimi alimentari più ricchi di frutta e verdura, e rispettando le abitudini igieniche atte a evitare contagi da parte di batteri come l’Helicobacter pylori”.

Gastroenterologia
Dr.ssa Simona Ruggiero
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