Strappo muscolare? Serve un’ecografia muscolo tendinea

Gli strappi muscolari sono tra gli infortuni più frequenti negli sportivi, così come le contratture o gli stiramenti. Nei casi più lievi possono essere trattati con riposo assoluto e impacchi freddi sulla zona interessata ma, se la situazione è più grave, è necessario che il paziente si sottoponga ad indagini di accertamento che possano valutare correttamente la situazione in vista anche di un successivo programma di recupero.

L’ecografia muscolo tendinea, in questo senso, rappresenta una tecnica di indagine fondamentale per la diagnosi, permettendo allo specialista di identificare con precisione il tipo e la sede della lesione.

Ne abbiamo parlato con il dott. Nicola Magarelli, radiologo presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care De Angeli a Milano.

Cos’è uno strappo muscolare?

È una lesione che investe le fibre muscolari determinando la discontinuità di un contingente di fibre più o meno ampio.

Può essere causata da uno sforzo eccessivo, un movimento brusco o scorretto, o uno scatto improvviso.

Generalmente, gli strappi muscolari vengono classificati in tre categorie, in base alla loro gravità:

Strappo muscolare di primo grado: tensione muscolare, crampi o una sensazione di dolore (lieve) in occasione della contrazione o allungamento del muscolo, con una perdita di sostanza di piccole dimensioni.

Strappo muscolare di secondo grado: dolore acuto, accompagnato da gonfiore, che impedisce di compiere anche normali movimenti e causa rigidità. Perdita di sostanza più ampia rispetto alla precedente.

Strappo muscolare di terzo grado: lesione molto grave con dolore che si manifesta anche a riposo. Il muscolo è più o meno completamente strappato.

In tutti i casi di strappo muscolare (I-II o III grado)  si verifica sempre edema del sottocute e stravaso ematico nelle interfacce tra due gruppi muscolari contigui.

Quali sono i sintomi di uno strappo muscolare?

I sintomi variano a seconda della gravità e possono comprendere:

  • Dolore acuto
  • Edema
  • Gonfiore
  • Ematoma

 A cosa serve l’ecografia muscolo tendinea?

L’ecografia muscolo tendinea è un esame che utilizza gli ultrasuoni e permette di studiare i tessuti muscolari, i tendini e i legamenti.

In caso di sospetto strappo muscolare, è l’esame di primo livello per confermare o meno la diagnosi.

Questa indagine permette inoltre di diagnosticare:

·  stiramento muscolare

·  contusione

·  tendiniti o borsiti

·  lesioni spazio occupanti di vario genere (cisti e lesioni solide) localizzate in tutti i distretti esplorabili con la metodica.

Quando dovrebbe essere eseguita l’ecografia muscolo tendinea o articolare?

L’esame andrebbe eseguito prima possibile, per permettere allo specialista di caratterizzare meglio lo stadio di lesione prima che si instaurino i processi di cicatrizzazione.

Come si svolge l’ecografia muscolo tendinea o articolare?

L’ecografia dura circa 10 minuti, durante i quali lo specialista applica del gel in corrispondenza della sede da esaminare, appoggiando poi una sonda lineare ad ultrasuoni sulla pelle del paziente che permette di visualizzare le strutture articolari, i muscoli e i tendini. 

Che differenza c’è rispetto alla radiografia?

La radiografia permette di valutare solo l’integrità dell’osso (ad esempio la presenza di un’eventuale frattura), mentre con l’ecografia è possibile studiare sia le strutture articolari che le parti molli adiacenti.

In caso di strappo muscolare, l’ecografia è dolorosa?

L’esame ecografico è un’indagine innocua e non dolorosa; consiste in onde elastiche che grazie alle diverse interfacce con le strutture anatomiche che attraversa, permettono di valutare i tessuti molli interposti tra sonda ed osso. Inoltre, solo con questa metodica, è possibile eseguire uno studio dinamico del muscolo e/o tendine interessato da un trauma. 

Quando è necessario sottoporsi ad ulteriori indagini di approfondimento?

Nei casi di traumi importanti potrebbe essere utile un’integrazione con esami di II livello, in particolare con una risonanza magnetica, al fine di valutare correttamente l’estensione e l’eventuale interessamento della spongiosa ossea, l’osso trabecolare che si trova sotto la corticale ossea (involucro esterno), sede di inserzione del tendine interessato, per escludere edemi di significato metatraumatico (conseguenza di un trauma).

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