Trattamenti estetici con filler: ecco cosa c’è da sapere

La primavera è iniziata e la voglia di rimettersi in forma si fa sentire, sia per le donne che per gli uomini. La medicina estetica oggi offre innumerevoli possibilità di migliorare l’aspetto del proprio viso rendendolo più giovane e fresco: un ruolo cardine in questo processo di ringiovanimento lo giocano i filler a base di acido ialuronico e la tossina botulinica, conosciuta anche come Botox o Botulino.

Botulino e acido ialuronico sono le sostanze più utilizzate nei trattamenti e nelle procedure di medicina estetica, in particolare del viso, per gli inestetismi dovuti all’invecchiamento, ridare i volumi persi e per rivitalizzare la pelle,

Ne abbiamo parlato con il dott. Stefano Cattabeni, chirurgo estetico, e con il dott. Claudio Lucchini, oftalmoplastico e oculista, all’Humanitas Medical Care di Arese.

Botulino e acido ialuronico, cosa sono

Il botulino, noto anche come tossina botulinica (BTXA), è una sostanza prodotta dal batterio Clostridium Botulinum, che dopo un sofisticato processo di produzione e purificazione viene commercializzata anche per uso estetico. E’ indicato “per ridurre la contrazione dei muscoli striati come l’orbicolare, il procero, il corrugatore del sopracciglio e i grandi muscoli frontali,  oltre all’indicazione estetica – spiega il dott. Lucchini -: in oculistica viene spesso usato anche per ridurre gli spasmi del facciale, il blefarospasmo e l’entropion spastico senile, evitando momentaneamente al paziente di essere operato, alleviando il fastidio e il dolore dato dalle ciglia della palpebra inferiore che si arrotola su se stessa”.

L’acido ialuronico è una molecola che è già presente naturalmente nel nostro corpo e viene prodotta dai fibroblasti, cellule che hanno l’obiettivo di idratare i tessuti, dando loro turgore e plasticità e che perdiamo progressivamente durante l’invecchiamento (si pensi alle guance paffute e gommose di un bambino e quelle grinzose di una persona anziana, spiegano i nostri specialisti). Tra i vari motivi di questa trasformazione vi è anche la perdita della quota di acido ialuronico nei tessuti.

L’acido ialuronico viene prodotto anche industrialmente da colture batteriche e usato come filler per rimediare a inestetismi delle pelle, oltre che per altri usi in medicina come nella chirurgia oculistica e in ortopedia. Si tratta di una sostanza riempitiva in forma di gelatina trasparente la cui densità varia – da filler molto morbidi e fluidi ad altri più pesanti e volumizzanti – a seconda della parte del viso che si va a trattare, rispettando i distretti anatomici noti ai professionisti preparati ed esperti.

Sostanze differenti, utilizzi differenti

Il botulino è indicato per il “trattamento delle rughe cosiddette dinamiche, cioè quelle rughe che si formano a seguito della contrazione di un muscolo o un insieme i muscoli – ha chiarito il dott. Cattabeni -: si tratta delle rughe della parte superiore del viso, come l’arcata sopracciliare, la fronte o la zona perioculare, ad esempio le zampe di gallina”.

Il filler di acido ialuronico invece serve per le “rughe statiche, che si formano durante l’invecchiamento come quelle che dal naso arrivano agli angoli della bocca, le cosiddette rughe della marionetta (dalla bocca al mento) o quelle delle guance”, ha aggiunto Cattabeni.

Entrambe le sostanze sono utilizzate in procedure estetiche contro l’invecchiamento della pelle o per la rivitalizzazione dei tessuti, ma hanno azioni diverse: “il filler con acido ialuronico riempie le rughe, mentre il botulino rilassa la muscolatura”, ha precisato il chirurgo estetico.

“Hanno azioni completamente diverse: il botulino ha un’azione di paralisi transitoria della muscolatura, distende i muscoli rallentando il processo di invecchiamento, l’acido ialuronico è un gel che crea volume e riempie una depressione della pelle”.

Le infiltrazioni

Le iniezioni, che devono sempre essere eseguite da professionisti in ambulatorio, durano pochi minuti (al massimo 15 minuti).

E’ molto importante per queste procedure affidarsi a medici competenti: le iniezioni devono essere eseguite in ambulatorio medico; i centri estetici, a meno che non abbiano al loro interno un locale autorizzato come ambulatorio medico, non potrebbero farle.

Il botulino viene iniettato “in piccolissime dosi con sottilissimi aghi nelle zone da trattare, il tutto dura pochi minuti e subito dopo si possono riprendere le proprie attività sociali e quotidiane”, ha assicurato il dott. Lucchini.

“L’effetto comincia a vedersi dopo una decina di giorni, il picco massimo dell’azione è a 30 giorni per poi degradare lentamente fino a svanire in un tempo variabile dai 4 ai 6 mesi – ha aggiunto l’oftalmoplastico e oculista -. Alcuni giorni prima è consigliabile non assumere farmaci antidolorifici, che rendono il sangue più fluido favorendo l’eventuale formazione di ecchimosi nelle zone trattate per la possibile rottura di un capillare con la punta dell’ago”.

I filler a base di acido ialuronico vengono iniettati “con micro cannula (agocannula) o con aghi finissimi nel derma superficiale o profondo a secondo del distretto da ringiovanire.

il trattamento è indolore e anche in questo caso si ritorna subito alle normali attività – ha precisato il dott. Lucchini -. L’effetto è temporaneo ma di lunga durata, riducendo notevolmente gli aspetti emozionali  negativi del volto del paziente riportando armonia e naturalezza nella sua espressione. E’ possibile ripetere il trattamento più volte in un anno”.

Controindicazioni e allergie

Raramente il botulino dà allergie: “ci sono pazienti che sono sensibili a diverse sostanze, compresi  i medicinali, o soffrono di miastenia o altre malattie neurologiche, in questi casi è meglio evitare il trattamento, la compilazione del consenso informato fornisce al medico iniettore importanti informazioni sulla salute generale del paziente.

Le infiltrazioni sono poi sconsigliate a chi assume regolarmente farmaci che interferiscono con la coagulazione, come gli anti-aggreganti e anti-coagulanti: “durante l’iniezione – spiegano i medici – si potrebbe verificare un sanguinamento o un ematoma. Il rischio è che la sostanza botulinica non rimanga esattamente nel punto in cui viene iniettata e potrebbe espandersi agendo quindi su muscoli periferici sui quali invece non vogliamo azioni, creando effetti sgradevoli”.

Infine, ricordano i medici è molto importante non non trattare in contemporanea le tre zone del viso – fronte labbra e occhi – perché la muscolatura “è in equilibrio” e trattando nello stesso momento i piccoli muscoli del viso si “potrebbe ottenere un effetto sgradevole, con espressioni innaturali”. Il consiglio degli esperti è quindi di eseguire i trattamenti e le infiltrazioni con moderazione, una zona per volta, senza esasperare la pelle per evitare di avere un effetto levigato ma troppo inespressivo e innaturale.

Botulino: una soluzione non solo per gli inestetismi della pelle

Nonostante sia poco conosciuta, il botulino nasce come sostanza per trattare, in generale, gli spasmi collegati a problematiche neurologiche o nervose del  viso e degli arti. Tra le patologie non estetiche in cui viene impiegato il botulino ci sono in particolare l’ipersudorazione, o la cura delle ragadi anali, che derivano dagli spasmi cronici della muscolatura dello sfintere anale.

Per quanto riguarda l’ipersudorazione (o iperidrosi), sia ascellare che delle mani, le iniezioni vengono eseguite sempre in ambulatorio: si tratta di una procedura più delicata dei trattamenti estetici, in alcuni casi viene associata anche ad una leggera anestesia locale.

La sostanza botulinica blocca i recettori delle ghiandole sudoripare che stimolano la sudorazione riducendone la produzione, evitando così quell’imbarazzante situazione in cui il paziente presenta vaste macchie di sudore ad esempio sulla camicia sotto le ascelle e costringendolo a cambiarsi più volte al giorno, situazione che peggiora poi nei mesi estivi per ovvi motivi.  

Un altro imbarazzante aspetto segnalato dai pazienti è quello di avere il palmo delle mani umido o bagnato, obbligando chi ne soffre a vivere con fazzoletti in mano per asciugarsi e rendendo la vita lavorativa e sociale spesso difficile. “E’ un trattamento semplice e molto efficace – ha spiegato il dott. Cattabeni -. Ha un effetto che dura circa sei mesi ed è molto indicato e apprezzato da chi soffre di queste problematiche”.

 

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