Tumore al seno, ecco come fare prevenzione

Il tumore al seno è il più diffuso tra le donne: ogni anno, secondo i dati Airtum – l’Associazione Italiana Registri Tumori – si registrano oltre 50mila nuovi casi. Nonostante questo, la sopravvivenza a cinque anni dalla diagnosi al tumore alla mammella è tra le più alte, superiore all’80% dei casi, grazie anche al miglioramento delle tecniche diagnostico-terapeutiche e alle campagne di screening.

Di prevenzione primaria e diagnosi precoce abbiamo parlato con la dottoressa Veronica Arlant, chirurga senologa in Humanitas Medical Care Lainate. La diagnosi precoce, infatti, è una risorsa fondamentale per migliorare la chance di sopravvivenza e guarigione dal tumore mammario.

L’importanza di prevenzione e diagnosi precoce

La prevenzione rimane la strategia più importante da attuare nei confronti del tumore. Questa permette di diagnosticare noduli sempre di più piccole dimensioni e, quindi, di attuare trattamenti chirurgici sempre più conservativi, migliorando la qualità della vita della paziente e , soprattutto, la sopravvivenza. Quest’ultima, infatti, risulta alta per il tumore mammario, sopra l’80% a 5 anni. Queste cifre si riducono quanto più sono elevate le dimensioni del tumore alla diagnosi.

Prevenzione primaria e secondaria, le differenze

La prima forma di prevenzione – da qualsiasi patologia e tumore, compreso quello alla mammella – è seguire uno stile di vita sano e, quindi,  tenere sotto controllo il peso (in particolare dopo la menopausa) e, seguire una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, fibre e povera di carne rossa. Fare attività fisica ogni settimana, dividendo sport e movimento in più giorni e non concentrando lo ‘sforzo’ in un solo giorno. Inoltre, quando possibile, è bene per il seno scegliere di allattare i propri figli.

“In alcune pazienti, quelle a cui è stato riconosciuto un alto rischio dovuto alla mutazione dei geni BRCA, inoltre, è possibile valutare un’altra possibilità di prevenzione primaria, cioè la chirurgia profilattica, valutando insieme a medici e chirurghi e anche ad uno psicologo i pro e contro dell’intervento per arrivare con consapevolezza e serenità ad una scelta”, ha spiegato la dottoressa.

Per prevenzione secondaria, invece, si intende la più nota ‘diagnosi precoce’ ovvero tutti gli esami diagnostici che sono necessari a riconoscere un eventuale tumore al seno il più precocemente possibile.

L’età giusta per iniziare i controlli, in assenza di familiarità, è intorno ai 40 anni: in giovane età, infatti, sottoporsi a ripetute mammografie in assenza di sospetti potrebbe aumentare i rischi legati all’esposizione di radiazioni. In età giovanile è più utile eseguire periodicamente un’autopalpazione mammaria che permette di imparare a conoscere il proprio corpo e ad accorgersi di un suo eventuale cambiamento.

“Dai 40 anni in poi, invece, è buona abitudine effettuare una mammografia all’anno e, in caso sia richiesto dallo specialista, una ecografia. È importante eseguire gli esami in un centro specializzato di Breast Unit, con personale preparato e in grado di riconoscere eventuali patologie al seno”, ha spiegato la dottoressa.

La visita di controllo in Humanitas Medical Care

Durante la visita senologica in Humanitas Medical Care “vengono indagate da parte del medico la familiarità nei confronti dei tumori mammari ed ovarici e la presenza di problematiche specifiche a carico del seno – ha detto la dottoressa -. Si prende inoltre visione degli accertamenti radiologici eseguiti dalla paziente e si procede con l’esame obiettivo. Questo permette di individuare il miglior iter diagnostico terapeutico personalizzato per la donna, fornendo risposte circa dubbi o quesiti da parte della paziente”.

Chirurgia Generale
Dr.ssa Veronica Arlant
Visite ed Esami
Visita senologica

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