Tumore al seno: l’importanza della diagnosi precoce

Per “vincere” il tumore al seno, è di fondamentale importanza la diagnosi precoce. Eseguire uno screening periodico (mammografia, ecografia mammaria e, in caso di necessità, biopsia del tessuto mammario), permette di  diagnosticare precocemente una lesione di origine neoplastica. 

Approfondimenti sul tema, a cura della dottoressa Oana Moscovici, radiologa  senologa in Humanitas Medical Care Varese.

L’agobiopsia: che cos’è?

Si tratta di una procedura diagnostica mininvasiva che permette  di prelevare dei ‘campioni’ di tessuto dalla lesione sospetta. L’approccio per la biopsia è diverso in base all’esame diagnostico usato per identificare la lesione: se il reperto dubbio è stato rilevato con la mammografia, la biopsia si esegue sotto guida stereotassica, se invece si tratta di un reperto ecografico, la biopsia si farà sotto guida ecografica.

Come si esegue l’esame?

La biopsia si esegue in anestesia locale. In ambulatorio, la paziente viene fatta stendere in posizione supina su un lettino, con le braccia in alto e l’area del seno scoperta. Su questa area si pratica una piccola incisione. Al termine dell’esame, per alleviare un eventuale dolore, si può prendere un antidolorifico (es. i paracetamolo) e applicare un impacco freddo per ridurre il gonfiore.

La biopsia al seno sotto guida ecografica è la procedura diagnostica più veloce, dura circa 20 minuti e presenta minori complicazioni grazie al diametro ridotto dell’ago.

 

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