Tutto quello che si dovrebbe sapere sull’intolleranza al lattosio

Ne soffrono quattro italiani su dieci, ma su questo disturbo ci sono ancora molti miti da sfatare.

Formaggi stagionati e yogurt, per esempio, possono essere consumati tranquillamente.

Per scoprirne di più, ne abbiamo parlato con la Dottoressa Stefania Setti, operante nell’Unità di Servizio di Nutrizione Clinica e Dietetica presso Humanitas Gavazzeni.

Che cos’è l’intolleranza al lattosio?

Questo disturbo è causato da un’insufficienza nell’organismo dell’enzima lattasi che è incaricato di scindere e digerire il lattosio. L’intolleranza al lattosio può essere primaria (se insorge dai primi anni dell’infanzia) oppure secondaria (che può manifestarsi a qualsiasi età ed è causata da lesioni a carico del piccolo intestino).

Gli intolleranti al lattosio possono mangiare formaggio?

Dipende dal tipo di formaggio. I formaggi stagionati, come per esempio il pecorino, il provolone o il parmigiano reggiano, hanno un contenuto minore di lattosio e facilmente tollerabile. Questi formaggi, inoltre, sono un ottimo sostituto al latte nell’assunzione di calcio in quanto ne contengono una grande quantità.

Assolutamente da evitare, invece, sono i formaggi freschi come la mozzarella, il certosino o il fiocco di latte. Il consiglio di base, comunque, è leggere sempre l’etichetta dei prodotti in quanto alcuni produttori di alimenti aggiungono il lattosio come additivo.

Cosa si può dire, invece, dello yogurt?

Anche se può sembrare strano, le persone intolleranti al lattosio non hanno grossi problemi a causa dello yogurt. Questa stranezza deriva dal fatto che nel latticino in questione sono presenti alcuni batteri che digeriscono parzialmente il lattosio. Maggiore attenzione si deve prestare, invece, agli yogurt aromatizzati.

Quali sono i test da fare per scoprire questa intolleranza?

Il test canonico si chiama Hydrogen breath test e consiste nella somministrazione di una dose standard di lattosio, seguita dalla misurazione della quantità di idrogeno espirato.

Se la quantità è maggiore rispetto alla norma, significa che si è intolleranti, altrimenti il test risulta negativo.

Prima di sottoporsi a questa pratica, tuttavia, è bene fare attenzione alla presenza di sintomi quali gonfiori, irritazioni al colon, dolori addominali, diarrea, meteorismo o difficoltà di digestione, in concomitanza con l’assunzione di latte e latticini.

Un’ultima osservazione: esistono svariati gradi di deficit di lattasi e quindi la dose di lattosio da assumere per accorgersi dell’intolleranza varia da individuo a individuo.

Che terapie esistono per ovviare a questo disturbo?

La terapia principale consiste nell’eliminare dalla dieta latte e prodotti caseari ricchi di lattosio, anche se il loro consumo non lede la mucosa intestinale come nel caso dei celiaci e del consumo di glutine.

Essenziale, però, è trovare insieme al proprio medico di fiducia un sostituto al calcio che si elimina inevitabilmente dalla propria alimentazione.

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