Uovo: sfatiamo alcuni miti

L’uovo è un alimento che contiene importanti elementi nutrizionali per il nostro organismo; nonostante ciò, è spesso oggetto di critiche e pregiudizi ingiustificati. A parte situazioni particolari, esso non deve mai essere escluso dalla dieta ma, allo stesso tempo, è bene non eccedere nel suo consumo.

A questo proposito, abbiamo chiesto ai dietisti dell’ospedale Humanitas Gavezzeni di Bergamo di far chiarezza su questo alimento.

Quali sono le principali proprietà nutritive delle uova?

L’uovo è un alimento ricco di proprietà nutritive. Esso:

  •    ha un alto valore biologico, ossia contiene tutti gli amminoacidi essenziali e in forma utilizzabile dall’organismo, anche se non è completo perché non contiene gli zuccheri, la vitamina C e le fibre;
  •    ha poche calorie e un’elevata presenza di proteine (ripartite tra tuorlo e albume), una giusta quantità di grassi e una buona dose di vitamine e sali minerali;
  •    svolge un’attività benefica per il fegato perché contiene delle sostanze che hanno una funzione protettiva per questo organo e che garantiscono la rigenerazione delle cellule del tessuto.

Le uova fanno male ai bambini piccoli?

Una delle credenze più diffuse è che l’uovo non sia adatto all’alimentazione dei bambini, perché ritenuto responsabile dell’insorgere di allergie, intolleranze e problemi intestinali. A questo proposito, occorre fare distinzione tra tuorlo, che è ricco di grassi, sali minerali e vitamine, e albume, privo di grassi ma che contiene numerose proteine nobili. Sono proprio queste ultime che, se assunte troppo presto dal bambino, possono scatenare fenomeni di allergia o di intolleranza. Pertanto, l’ideale è aggiungere alla pappa del bambino, a partire dagli otto mesi, prima il tuorlo (a piccole dosi) e poi l’albume, dopo il primo anno di vita, quando il suo intestino è in grado di assimilare meglio le sostanze nutritive. Si consiglia l’uovo “alla coque”, che è il più digeribile.

È vero che l’uovo è ricco di colesterolo?

L’uovo è sempre stato additato come uno dei cibi più pericolosi per coloro che soffrono di colesterolo, perché ne conterrebbe alte concentrazioni. Innanzitutto, è importante chiarire che il colesterolo si trova nel tuorlo dell’uovo, mentre l’albume ne è privo. Inoltre, recenti ricerche hanno dimostrato che l’uovo oggi contiene, in media, un quarto di colesterolo in meno rispetto al passato e possiede anche una buona dose di grassi insaturi, gli spazzini delle arterie, che puliscono il sangue, impediscono la crescita del colesterolo “cattivo” (LDL) e favoriscono la formazione di quello “buono” (HDL). Poiché è proprio il nostro organismo che produce una certa quantità di colesterolo se non lo si assume attraverso gli alimenti, non è detto che chi mangia abitualmente uova abbia il colesterolo alto. È vero, però, che non bisogna esagerare con il consumo di uova (al massimo tre la settimana).

L’uovo è indicato per chi ha il colesterolo alto o il diabete?

Vi sono persone in cui l’autoregolamentazione del proprio organismo non funziona a causa di disfunzioni nell’assorbimento dei grassi e ciò crea, di conseguenza, un eccesso di colesterolo nel sangue.  Sono coloro che soffrono di ipercolesterolemia, di diabete e di ipertensione. In questi casi, poiché le uova diventano un aggravante del problema (ma non ne sono la causa) occorre limitare il consumo a un massimo di 1-2 uova la settimana associando molta frutta e verdura fresca cruda e cereali integrali. Oggi si possono trovare in commercio uova chiamate “omega-DHA” che sono prive di colesterolo “cattivo”, mentre contengono più grassi insaturi, grazie ai mangimi con cui le galline vengono alimentate”.

Se si soffre di calcoli, di allergia o di malattie legate al fegato si possono mangiare le uova?

Chi soffre di allergia alle uova, perché gli provocano eczemi, pruriti, orticarie o stitichezza, non può mangiarne e deve stare lontano anche dai suoi derivati e da tutti gli alimenti che le contengono.

Per coloro che hanno calcoli alla cistifellea (colelitiasi) le uova sono controindicate, poiché esse stimolano la contrazione di questo organo che, a sua volta, può provocare una colica.

Per chi soffre, invece, di malattie croniche legate al fegato, fino alla cirrosi, le uova non solo sono permesse, ma addirittura consigliabili, naturalmente a condizione che non siano né fritte né emulsionate in salse come la maionese, ma cucinate in modo leggero per non appesantire il lavoro del fegato.

Infine, esiste il rischio salmonella?

Il rischio di contrarre la salmonella è maggiore in estate con il caldo soprattutto se si mangiano le uova crude, mentre si riduce se vengono cotte. Le salmonelle sono microrganismi provenienti dall’interno dell’animale che contaminano il guscio delle uova e che – dopo un periodo di tempo piuttosto lungo e con il caldo – possono infiltrarsi all’interno dell’uovo e da qui essere trasmesse all’uomo. La salmonella provoca diarrea, febbre e vomito soprattutto nei bambini, negli anziani e nelle persone con poche difese. Per evitare il rischio di sviluppare la malattia, il consiglio è di consumare uova freschissime e di conservarle in frigorifero.

 

 

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