Visita di valutazione nutrizionistica per una corretta e sana alimentazione

Avere delle buone abitudini alimentari, che siano adeguate a soddisfare i nostri fabbisogni nutrizionali, è importantissimo, per salvaguardare la nostra salute. Ma come facciamo a sapere se ciò che mangiamo ci fa realmente bene?

Una visita di valutazione nutrizionistica può essere la risposta giusta. Ma come funziona?

Ne abbiamo parlato con il dott. Matteo Cozzi, biologo nutrizionista presso l’ambulatorio Humanitas Medical Care di Lainate.

A cosa serve una visita di valutazione nutrizionistica?

È una visita che permette di esaminare le abitudini alimentari del paziente e la sua storia clinica, per conoscere al meglio i suoi fabbisogni nutrizionali e poter modificare la dieta o pianificare un trattamento alimentare personalizzato, per migliorare la salute e la qualità della vita del paziente.

Questa visita, grazie ad un’alimentazione controllata, aiuta il paziente a raggiungere e mantenere il peso corretto, a prevenire l’invecchiamento precoce, ad imparare a conoscere gli alimenti e a prevenire e combattere gli effetti collaterali di una cattiva alimentazione.

Che effetti può avere una cattiva alimentazione sulla mia salute?

L’alimentazione ha un impatto diretto sul benessere psico-fisico e sul funzionamento dell’organismo, in quanto un eccesso di massa grassa, causata da un’alimentazione inadeguata, al pari di un’alimentazione che presenta delle carenze nutrizionali, rappresentano un fattore di rischio per lo sviluppo di diverse patologie. 

Quando è necessario fissare una visita di valutazione nutrizionistica?

L’inizio di un percorso nutrizionale dev’essere consigliato da un medico oppure dev’essere una scelta personale, non una scelta dettata da altri (famiglia, partner o amici), perché altrimenti non ci sarebbero le giuste motivazioni per ottenere dei risultati. 

Non esiste il momento perfetto per prendere questa decisione, l’importante è che la scelta sia basata sulla ricerca di una condizione di benessere e di salute ottimale e non su motivazioni temporanee come la prova costume o il rimettersi in forma dopo le feste o in vista di un evento particolare. Un percorso nutrizionale non è un progetto con una data di inizio e una di scadenza. 

Come faccio a capire se la mia alimentazione è sbagliata?

L’alimentazione può essere sbagliata per diversi motivi: quantitativi eccessivi o troppo ridotti degli alimenti consumati, frequenze delle varie famiglie alimentari da rivedere, oppure scelte nutrizionali errate. Non è facile comprendere in autonomia se sia necessario sistemare la propria alimentazione e in che modo, spesso non ci si rende nemmeno conto che si stanno compiendo degli errori a tavola. 

Farsi aiutare da un professionista è, quindi, sempre la scelta migliore, piuttosto che virare sulle diete “fai-da-te” che tendenzialmente non portano a dei risultati oppure conducono a risultati che poi si rivelano controproducenti, andando ad acuire ulteriormente la sensazione di disagio psico-fisico del paziente.

Come si svolge la visita di valutazione nutrizionistica?

La visita di valutazione nutrizionistica è scandita in tre momenti differenti.

Nella prima fase, il nutrizionista esegue l’anamnesi fisiologica e patologica del paziente, con l’obiettivo di raccogliere quante più informazioni possibili sulla sua storia personale e clinica (stato di salute, patologie pregresse e/o presenti, valutazione degli esami ematochimici), e indagandone la storia ponderale (dietoterapie effettuate, evoluzione del peso corporeo negli anni, eventuale ricorso a farmaci e/o ricoveri specifici per Obesità o Disturbi dell’alimentazione) e il livello di attività fisica.

Successivamente, lo specialista valuta i dati antropometrici (peso corporeo, altezza, circonferenze), con l’aiuto di un esame specifico (bioimpedenziometria e, eventualmente, plicometria) che permette di analizzare la composizione corporea e il metabolismo basale del paziente. La bioimpedenziometria, applicando degli elettrodi sui metacarpi e sui metatarsi, è un esame che viene eseguito mediante il rilascio di una corrente impercettibile, la quale attraversa l’organismo ed è in grado di fornire informazioni riguardo lo stato di idratazione del paziente. Da quest’ultima si riesce a ricavare la massa magra e di conseguenza anche la massa grassa, assieme al metabolismo basale, dando un quadro generale della composizione corporea del paziente.

La visita si conclude poi con l’anamnesi alimentare, dove vengono valutate le abitudini alimentari del paziente (i cibi che mangia abitualmente, la quantità e la frequenza di consumo), per permettere al professionista di elaborare un piano alimentare adeguato alle necessità e ai gusti del paziente.

Il nutrizionista, poi, consegnerà al paziente il suo piano alimentare/menù personalizzato, informandolo sulle modalità di preparazione e di cottura dei cibi, sui prodotti da eliminare, limitare o preferire, e chiarirà tutti gli eventuali dubbi manifestati dal paziente.

Sono necessari altri incontri dopo la consegna del piano alimentare? Se sì, come avvengono e con quale cadenza?

A distanza di qualche settimana o di qualche mese, a seconda delle esigenze, verrà fissata una visita di controllo, che serve a monitorare l’andamento del peso e delle altre valutazioni antropometriche e la sostenibilità del piano alimentare, così da poter effettuare le necessarie modifiche alle indicazioni nutrizionali, oltre a tenere elevato e costante il livello di motivazione.

Non c’è una durata di un percorso alimentare uguale per tutti, in quanto ogni paziente ha la sua strada da percorrere, in base ai suoi bisogni, pertanto sia la durata del percorso che la frequenza delle visite di controllo verranno decise di concerto tra il professionista e il paziente di volta in volta.

Quanto dura la visita di valutazione nutrizionistica?

La prima visita dura circa un’ora, mentre le visite di controllo durano al massimo mezz’ora.

Sedi

Humanitas Medical Care
Lainate
Via Alfonso Lamarmora, 5, 20020 Lainate, MI, Italia
I numeri di Humanitas
  • 12.000.000 Visite
  • 1.000.000 pazienti
  • 7.300 professionisti
  • 190.000 ricoveri
  • 12.000 medici