Ciclofosfamide1

Che cos’è la Ciclofosfamide

La Ciclofosfamide appartiene al gruppo delle mostarde azotate. Viene convertita nell'organismo in un metabolita attivo alchilante con proprietà simili a quelle della mustina.

La Ciclofosfamide esplica due effetti:

  • antineoplastico, ossia attivo contro le neoplasie
  • citostatico e apoptotico, in quanto è in grado di arrestare l'accrescimento e la divisione delle cellule (in particolare di quelle neoplastiche). L’azione citotossica si basa sull’interazione tra i metaboliti del farmaco e il DNA. Ciò determina la rottura dei filamenti del DNA delle cellule e l’inserimento di gruppi alchilici stabilizzati da legami molto forti. La struttura del DNA risulta complessivamente compromessa e la cellula va così incontro ad apoptosi, ossia morte programmata

 

A cosa serve la Ciclofosfamide?

La Ciclofosfamide è utilizzata per la terapia di molte neoplasie quali:

  • la leucemia linfoide e non linfoide

  • il morbo di Hodgkin
  • i linfomi non Hodgkin
  • il mieloma multiplo
  • le micosi fungoidi

La Ciclofosfamide viene utilizzata anche:

  • per la terapia immunodepressiva (ha effetto su linfociti B, cellule NK, monociti e precursori dei macrofagi)
  • nel trattamento di molti tumori solidi come il neuroblastoma, il tumore della mammella, dell'ovaio, del polmone, il tumore di Wilms, il rabdomiosarcoma e i sarcomi
  • per il trattamento preparatorio al trapianto di cellule staminali emopoietiche (le cellule progenitrici che generano le cellule del sangue). In tal caso il farmaco viene somministrato in alte dosi.

 

Come si assume la Ciclofosfamide?

La Ciclofosfamide può essere somministrata, a seconda dei casi, attraverso diversi modi:

  • per via orale

  • per via endovenosa
  • per via intramuscolare
  • per via intrapleurica
  • per via intraperitoneale

 

Quali sono gli effetti collaterali della Ciclofosfamide?

Gli effetti collaterali correlati all’uso della Ciclofosfamide variano da persona a persona, anche in relazione alla dose di farmaco assunta. In generale, come nel caso di molti altri farmaci antineoplastici, gli effetti collaterali più comuni sono:

  • temporanea riduzione della produzione di cellule ematiche da parte del midollo osseo – globuli rossi, globuli bianchi e piastrine – che porta rispettivamente ad anemia e spossatezza fisica, infezioni, lividi o emorragie

  • vomito e nausea
  • perdita dei capelli

Tra gli effetti collaterali meno comuni si riscontrano invece:

  • cistite, in quanto la Ciclofosfamide può irritare la vescica
  • temporanea riduzione della funzione epatica
  • dolore o ulcere del cavo orale
  • diarrea
  • alterazione temporanea dell'aspetto delle unghie, che possono scurirsi o solcarsi
  • congiuntivite
  • reazioni cutanee

 

Quali sono le controindicazioni all’uso della Ciclofosfamide?

Esistono alcune controindicazioni all’uso del farmaco in età fertile.

L'assunzione della Ciclofosfamide potrebbe causare nelle donne l'interruzione del flusso mestruale (amenorrea) e di conseguenza si potrebbero manifestare i sintomi tipici dell'età pre-menopausale, con vampate di calore, eccessi di sudore e secchezza vaginale.

Negli uomini può insorgere sterilità, che in una piccola percentuale di persone sarà permanente. Soprattutto nei giovani va quindi valutata l'opportunità della preservazione dello sperma in apposite banche del seme prima dell'inizio della terapia.

 

Avvertenze

L’assunzione della Ciclofosfamide è assolutamente controindicata durante la gravidanza, poiché il farmaco può attraversare la barriera placentare e causare danni al feto o, addirittura, aborto.

Poiché il farmaco viene escreto nel latte materno, la sua assunzione è sconsigliata nelle donne che allattano al seno.

La Ciclofosfamide può indurre effetti in grado di compromettere lo stato di attenzione e di vigilanza dei pazienti in trattamento. E’ bene, pertanto, ricordare ai pazienti i rischi connessi alla guida di veicoli o di macchinari potenzialmente pericolosi.

 

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