TAC colonna cervicale


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Che cos’è la TAC alla colonna cervicale?

È un esame che tramite raggi X fornisce le immagini del tratto cervicale della colonna per studiarne vertebre e dischi intervertebrali.

A cosa serve la TAC alla colonna cervicale?

Permette di studiare le cosiddette ernie o stadi di artrosi avanzata; anomalie delle vertebre, in particolare il primo rachide cervicale (atlante) e il secondo rachide cervicale (epistrofeo); fratture e patologie traumatiche.

Quali sono le norme di preparazione per la TAC alla colonna cervicale?

Il giorno dell’esame, il paziente deve portare con sé eventuali esami radiologici precedenti (radiografie, TAC, RM, ecografie, visite, ecc.), anche se sono stati eseguiti altrove; i risultati degli esami ematochimici (Urea e Creatinina); il modulo di consenso informato debitamente compilato dal proprio medico di famiglia (essenziale per l’esame con mezzi di contrasto) e prescrizione medica.

Senza esami ematochimici, impegnativa e consenso informato non si potrà eseguire l’esame.

Se l’esame viene eseguito con il mezzo di contrasto, il paziente deve presentarsi a digiuno da almeno 6 ore rispetto all’orario del test. Non è necessario interrompere l’assunzione di farmaci (ad esempio antipertensivi) che si possono assumere con un po’ d’acqua.

Quanto dura la TAC alla colonna cervicale?

La durata dell’esame è di 15 minuti.

Con la TAC colonna cervicale si studia tutta la cervicale?

No, per ragioni di radioprotezione (dosi di radiazioni) con la TAC alla colonna cervicale si studia solo una parte del rachide cervicale: due o tre spazi, e tre o quattro vertebre.  È quindi importante disporre di una classificazione clinica specialistica al fine di effettuare uno studio mirato.

È meglio fare una risonanza magnetica cervicale o una TAC della colonna cervicale?

La risonanza magnetica consente uno studio migliore di strutture come i dischi intervertebrali, i legamenti e il midollo spinale. Inoltre, a differenza della TC, viene analizzato l’intero rachide cervicale.

Se la risonanza magnetica è, quindi, più adatta per lo studio di ernie, patologie legamentose e lesioni del midollo spinale, la TC del rachide cervicale continua a svolgere un ruolo di primaria importanza per lo studio del distretto osseo e delle patologie ad esso associate (come una marcata artrosi). 

Inoltre, la TC del rachide cervicale continua ad essere utilizzata in tutti quei casi in cui il paziente non può essere sottoposto a risonanza magnetica (claustrofobia, pacemaker, schegge negli occhi, ecc.).