TAC polso


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Cos’è la TAC al polso?

È un’indagine diagnostica che viene eseguita per valutare la presenza di fratture, lussazioni o lesioni che interessano la mano e l’articolazione del polso attraverso l’uso di raggi X.

A cosa serve la TAC al polso?

Consente di valutare la presenza di eventuali patologie, fratture o lesioni causate da eventi traumatici, incidenti o distorsioni che interessano le ossa carpali, l’ulna, e il radio.

Può essere prescritta in sospetto di:

  • fratture o microfratture di uno o più ossa del polso
  • lussazioni e alterazioni ossee dovute ad artrosi o sclerosi ossea
  • patologie tumorali

O in previsione di un intervento chirurgico.

Come viene eseguita la TAC al polso?

Il paziente viene posizionato su un lettino che si muove all’interno di un’apparecchiatura circolare al cui interno si trovano la fonte di raggi X ed i dispositivi di rilevazione. 

I dati di rilevazione ottenuti vengono rielaborati da un computer che li trasforma in immagini.

Esistono norme di preparazione per la TAC al polso?

Viene richiesto al paziente di portare con sé i precedenti esami radiologici (Radiografie, Tac, Risonanze, Ecografie, Visite, ecc.), anche se eseguiti in altra sede; la prescrizione medica; le analisi del sangue (Urea e Creatinina) per accertare la funzionalità di fegato e reni (in caso sia necessaria la somministrazione di mezzo di contrasto).

Quanto dura la TAC al polso?

L’esame dura circa 15 minuti. Conclusa la TAC, il paziente può tornare alle proprie attività senza necessità di un accompagnatore. Se è stato iniettato il mezzo di contrasto deve rimanere in osservazione per circa 30 minuti.

Chi può sottoporsi alla TAC al polso?

L’esame non può essere eseguito nei pazienti con grave insufficienza renale; precedente allergia al radiofarmaco; donne in stato di gravidanza.