Coronavirus: cos’è l’epidemia del nuovo virus SARS-CoV-2

Il Coronavirus noto nei laboratori come SARS-CoV-2 è un virus respiratorio che rientra nella famiglia dei coronavirus (CoV). Si tratta di virus che possono causare patologie di entità variabile, da un semplice raffreddore a sindromi respiratorie più serie come la MERS (sindrome respiratoria mediorientale, Middle East respiratory syndrome) e la SARS (sindrome respiratoria acuta grave, Severe acute respiratory syndrome).

Il nome Coronavirus è dovuto alla presenza di punte a forma di corona sulla superficie del virus.

Che origini ha il coronavirus e quali ‘specie’ conosciamo?

I coronavirus sono comuni tra le specie animali, in particolare tra pipistrelli e cammelli, ma in alcuni casi riescono ad evolversi e ad infettare l’uomo: questa capacità dei virus presenti nel mondo animale di diventare patogeni per l’uomo si chiama “salto di specie” o spillover.

Ad oggi sono state identificate sette tipologie di coronavirus umani, i primi furono identificati già a metà degli anni Settanta, mentre gli ultimi sono più recenti (SARS-CoV, 2002; MERS-CoV, 2012), fino al nuovo coronavirus SARS-CoV-2 di questi ultimi mesi. Ne parla il dottor Michele Lagioia, Direttore Medico Sanitario di Humanitas.

Perché si parla di nuovo coronavirus?

Si parla di nuovo Coronavirus perché questo particolare ceppo di non era mai stato identificato in precedenza nell’uomo, prima della sua segnalazione in Cina, nella città di Wuhan, a dicembre del 2019. Il virus è stato così chiamato dal “Coronavirus study group” dell’International Committee on Taxonomy of Viruses (la commissione deputata a classificare e a denominare i virus) perché ritenuto “fratello” del virus responsabile della SARS (SARS-CoV).

COVID-19 è il nome della malattia da nuovo coronavirus: “CO” indica corona, “VI” virus, “D” significa disease (malattia in inglese) e 19 si riferisce al 2019, l’anno della sua comparsa.

Il nuovo coronavirus è pericoloso?

Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, al momento il tasso di mortalità è intorno al 2%, mentre l’80% delle persone infettate guarisce senza bisogno di particolari cure; in circa una persona su sei la malattia è seria e causa difficoltà respiratorie.

Le persone più a rischio di avere forme gravi di COVID-19 sono gli anziani e i pazienti con malattie pre-esistenti, in particolare diabete e patologie cardiache.

I sintomi e la diagnosi

I sintomi da Coronavirus variano in base ai pazienti: in alcuni l’infezione si presenta con sintomi lievi come raffreddore, mal di gola, tosse e febbre, in altri con sintomi più seri come polmonite e difficoltà respiratorie.

In alcuni soggetti poi, la presenza del virus non si accompagna né a sintomi né a una condizione di malessere: si tratta dei cosidetti pazienti ‘asintomatici’.

Poiché i sintomi sono simili a qualsiasi influenza di tipo stagionale, per avere una diagnosi certa di Covid 19 è necessario sottoporsi ad esami specifici di laboratorio: la diagnosi viene eseguita nei laboratori di riferimento regionale seguendo i protocolli “Real Time PCR” per SARS-CoV-2 stabiliti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

In particolare, il sospetto paziente con Coronavirus viene sottoposto a un tampone faringeo: un esame rapido, indolore e non invasivo e che si esegue con bastoncino cotonato simile ad un cotton fiocc per consentire il prelievo di un campione della secrezione a livello della gola (in particolare sulla mucosa della faringe posteriore). Il campione viene poi conservato secondo specifici criteri e analizzato in laboratorio al fine di verificare la presenza del virus.

Come si cura il COVID-19?

Ad oggi non esiste ancora una terapia specifica per questa malattia. Il trattamento si basa sui sintomi del paziente tenendo conto del quadro clinico complessivo.

Cosa fare in caso di dubbi?

Quando si presentano sintomi sospetti come difficoltà respiratorie, tosse e febbre è importante:

  • non recarsi in pronto soccorso o dal medico di famiglia;
  • indossare una mascherina per proteggere le persone che sono intorno a noi;
  • chiamare il numero verde 1500, attivo 24 ore su 24, messo a disposizione dal Ministero della Salute, per avere maggiori indicazioni sui comportamenti da seguire.
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