Allergie primaverili e malattie respiratorie

Per molte persone “primavera” è sinonimo di allergia, perché quest’ultima rappresenta un fattore di rischio per diverse malattie dell’apparato respiratorio tra cui l’asma bronchiale.

La terapia continuativa per l’asma è farmacologica, tuttavia è importante tenere sotto controllo i fattori ambientali che possono scatenare la sintomatologia di questa malattia cronica.

Humanitas Medical Care Milano di via Domodossola, il poliambulatorio nato con l’intento di essere un punto di riferimento a Milano per un’ampia gamma di prestazioni specialistiche in ambito diagnostico e terapeutico, mette a disposizione dei pazienti affetti da problemi respiratori l’ambulatorio di Pneumologia.

Al dottor Antonio Voza, pneumologo dell’ambulatorio, abbiamo rivolto alcune domande sulla relazione tra allergie primaverili e asma.

Quali sono le principali patologie dell’apparato respiratorio che insorgono in primavera?

Una patologia molto frequente nel periodo primaverile, soprattutto nel soggetto allergico, è l’asma bronchiale; inoltre, “si verificano forme bronchitiche acute a seguito dei repentini sbalzi di temperatura, tipici di questa stagione. Entrambe le patologie sono di pertinenza prettamente pneumologica”, spiega l’esperto.

Quali sono i sintomi più frequenti?

I sintomi più frequenti riferibili soprattutto ai soggetti che soffrono di asma bronchiale sono prurito agli occhi, riniti ricorrenti, tosse persistente e non giustificata da eventi acuti infettivi, difficoltà di respiro allo sforzo.

Quali tipi di accertamenti vengono eseguiti per la diagnosi di asma bronchiale?

“L’indagine principale per una corretta diagnosi di asma bronchiale è la spirometria, una prova di funzionalità respiratoria, seguita dal test di broncodilatazione”, spiega lo specialista.

E aggiunge: “Il consiglio è quello di diagnosticare precocemente la patologia per evitare che un’asma non controllata possa portare a danni permanenti ai bronchi, soprattutto quando il soggetto asmatico va incontro alla terza età”.

Quali sono i soggetti più a rischio?

Tutti coloro che, pur non avendo mai avuto episodi di allergia, soffrono di riniti e congiuntiviti stagionali, tosse persistente non legata a un evento infettivo acuto, o hanno difficoltà di respiro allo sforzo, sono predisposti a un quadro diagnostico di asma.

“Anche i bambini in età pediatrica e i giovani adulti hanno maggiore probabilità di diventare allergici nel tempo”, riferisce l’esperto.

Quali fattori possono portare all’insorgenza di asma bronchiale?

Oltre alla predisposizione genetica, tra i numerosi fattori di rischio c’è la stagionalità. Infatti, “c’è una stretta correlazione tra asma e allergia: l’esposizione ad allergeni, ad esempio le graminacee e le betulle in primavera, l’ambrosia in autunno, oppure le polveri, rappresenta uno stimolo scatenante le crisi bronchiali”, spiega il dottore.

Si può verificare un peggioramento della malattia in presenza di inquinamento atmosferico e ambientale, tipico soprattutto dei grandi centri urbani.

L’uso elevato di antibiotici in età infantile può predisporre a un incremento di pazienti allergici, che possono sviluppare in età adulta l’asma. “Questo perché fondamentalmente la maturazione delle cellule dei globuli bianchi è differente e non si concentra contro le infezioni, le quali vengono combattute rapidamente con l’antibiotico e quant’altro, ma su un’altra catena, gli eosinofili (un sottogruppo di globuli bianchi), che predispone poi a una risposta agli allergeni”, precisa l’esperto.

Quali sono le terapie possibili per l’asma bronchiale?

Il trattamento continuativo per curare l’asma bronchiale è farmacologico ed è finalizzato al controllo della sintomatologia e a migliorare la funzionalità respiratoria.

Le possibili terapie in fase acuta sono a base di cortisone, steroidi di nuova generazione, broncodilatatori long-acting, che permettono di “tamponare” la situazione.   

Inoltre, possono essere somministrati dei farmaci complementari, come gli antileucotrieni.

Infine, “poiché una delle cause principali di asma è il reflusso gastroesofageo, un giusto trattamento di quest’ultimo ne riduce la riacutizzazione”, afferma il medico. Ci sono poi farmaci biologici di nuova generazione che in determinati sottogruppi di pazienti asmatici si sono dimostrati molto efficaci nel controllo dei sintomi e della malattia. Anche in questa patologia infatti, considerata sempre più una sindrome eterogenea, il futuro sarà una terapia personalizzata in base alle caratteristiche del paziente.

È possibile prevenire le allergie?

La prevenzione consiste nel ridurre l’esposizione ai fattori che inducono la sintomatologia e le riacutizzazioni asmatiche, quindi allergeni, inquinanti ambientali, fumo di tabacco, irritanti in genere e farmaci.

Quali sono i servizi offerti dall’ambulatorio di Pneumologia di Humanitas Medical Care di via Domodossola?

“In ambulatorio è presente l’allergologo che lavora a stretto contatto con lo pneumologo una volta individuate le sostanze alle quali il paziente è allergico (gli allergeni)”, spiega Voza.

E conclude: “Vengono eseguite spirometrie, esami che permettono di verificare la funzione respiratoria e di diagnosticare con certezza l’asma bronchiale, per poter poi stabilire il giusto trattamento”.

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