Ansia e stress nella società moderna: impariamo a gestirli perché diventino utili

Oggi assistiamo a un progressivo aumento nelle persone di stati d’ansia e di stress.

Si tratta di un fenomeno tipico della società moderna, soprattutto di quella occidentale e delle grandi metropoli, perché viviamo in una società molto incentrata sull’apparire, dove bisogna per forza essere belli e in forma, avere casa e famiglia perfette, un lavoro di un certo livello; è una società di doveri, competitiva (bisogna sempre essere meglio degli altri), frenetica, molto “mentalizzata”, dove si fanno poche cose pratiche mentre si sta sempre a pensare, “ruminando” sul passato (pensando a cosa non è andato bene, cosa potevamo fare di diverso) e “rimuginando” sul futuro (pensando di poterlo prevedere o controllare).

Ma, soprattutto, è una società che richiede il “multitasking”, l’impegno in più attività e compiti differenti contemporaneamente, che è la cosa che manda maggiormente nel panico le persone e dove, paradossalmente, diventano stressanti anche le cose piacevoli.

Per capire meglio che cosa siano l’ansia e lo stress, quali problemi determinano e come possiamo gestirli per non esserne sopraffatti, ci siamo rivolti alla dottoressa Federica Lollo, psicologa e psicoterapeuta in Humanitas Medical Care Arese e in Humanitas Mater Domini Castellanza.

 

Dottoressa, come possiamo definire l’ansia e lo stress?

Spesso si tende a pensare, erroneamente, che ansia e stress siano sinonimi. Esiste, infatti, una sostanziale differenza tra le due situazioni, nel senso che “lo stress può essere considerato una risposta psico-fisica a compiti che la persona percepisce come eccessivi e, quindi, nasce da uno stimolo esterno e viene visto come una sorta di pressione”, spiega la dottoressa.  

“L’ansia, invece, è una delle emozioni di base (insieme a rabbia, tristezza, felicità, disgusto e, secondo alcuni autori, sorpresa) ed è sempre una risposta fisiologica a situazioni di pericolo, o meglio ritenute come tali, una sorta di sistema di allarme per proteggersi”, aggiunge.

Rispetto allo stress, quindi, l’ansia nasce da stimoli interni, da un’interpretazione personale delle cose.

 

Esiste una relazione tra ansia e stress?

“Tra ansia e stress esiste sicuramente una relazione; lo stress è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo dei disturbi d’ansia. Quest’ultima è quindi una conseguenza dello stress, soprattutto se questo è prolungato ed eccessivo”, risponde la psicologa.

 

Quali sono i principali sintomi ansiosi?

“I sintomi dell’ansia sono moltissimi, variano da persona a persona e si possono racchiudere in quattro tipologie: fisici, comportamentali, emozionali e cognitivi”, riferisce la dottoressa.

A livello fisico, le manifestazioni più frequenti sono mal di testa, mal di schiena, tensione muscolare, indigestione, acidità di stomaco, tachicardia, sudorazione, extrasistole, agitazione, insonnia, stanchezza, perdita di appetito, capogiri, problemi sessuali ecc.

I sintomi comportamentali, invece, sono principalmente bruxismo, alimentazione compulsiva, assunzione di alcolici, atteggiamento critico nei confronti degli altri, aggressività, difficoltà a portare a termini i compiti.

Tra i sintomi emozionali, sono frequenti tensione, rabbia, nervosismo, facilità al pianto, infelicità, senso di impotenza, predisposizione ad agitarsi o sentirsi sconvolti.

Infine, quelli che si riferiscono alla sfera della cognizione e del ragionamento possono essere: problemi di concentrazione, distrazione, difficoltà a pensare in maniera chiara, perdita dell’umorismo, difficoltà a prendere decisioni e così via.

 

Come si manifestano ansia e stress negli adolescenti piuttosto che negli adulti e negli anziani?

La sintomatologia dell’ansia è sempre riconducibile a tutti gli aspetti sopra elencati, però “nei bambini e negli anziani le manifestazioni sono più che altro a livello fisico”, quindi somatizzazioni come mal di pancia, mal di testa, mal di schiena ecc.

“Negli adolescenti, invece, prevalgono i sintomi comportamentali, quindi difficoltà nella gestione dell’impulsività piuttosto che fatica nella concentrazione (molto spesso i problemi scolastici sono riconducibili a questo)”, spiega il medico.

“L’adulto, purtroppo, manifesta un po’ tutte le tipologie di disturbi”, chiarisce la dottoressa.

 

Quali sono le possibili cause e fattori che determinano ansia e stress?

Per quanto riguarda lo stress, di solito è più facile identificare la causa scatenante, appunto perché, come già detto, dipende da una situazione esterna che va affrontata.

“Può essere un’attività o un compito per i quali si crede di non essere all’altezza e/o di non possedere sufficienti risorse, oppure un accumulo di situazioni di vario genere che, essendo “troppe”, non si riescono a gestire”, spiega la psicologa.

“L’ansia invece, – prosegue – ha un’origine più diffusa; in ogni caso, in essa è prevalente la sensazione di minaccia o di pericolo che spesso non si riesce a ricollegare a qualcosa di preciso”.

Diversamente dall’ansia, che è appunto più astratta e aspecifica, lo stress si manifesta quando si verificano fatti o situazioni che riguardano l’ambiente in cui si vive: per esempio, un problema lavorativo, un licenziamento, piuttosto che un evento importante come la nascita di un figlio, il matrimonio, quindi anche avvenimenti positivi.

Gli stati d’ansia dipendono strettamente dalla persona e, di conseguenza, sono molto soggettivi e possono cambiare anche all’interno dello stesso soggetto sia nel tempo sia in base al momento che sta vivendo; “un evento, che in passato non ha mai creato ansia, in un altro momento in cui la nostra mente è affollata da pensieri negativi,

potrebbe invece scatenarla”, sottolinea la psicologa.

 

Ansia e stress quali disturbi o disfunzioni possono provocare?

Tra i molti disturbi causati dall’ansia, il più diffuso è l’attacco di panico: un picco estremo di ansia che dura tra i due e gli otto minuti durante i quali non si riesce più a gestire la situazione che si sta vivendo, si pensa di morire o di impazzire a causa degli innumerevoli sintomi fisici; questo provoca spesso il timore di riprovarne altri e l’evitamento delle situazioni in cui si è scatenato.

Le fobie specifiche prevedono una paura o ansia marcata di venire a contatto con qualcosa di temuto, come potrebbero essere oggetti (per esempio, il sangue) o particolari situazioni (per esempio, esami da sostenere, persone da affrontare).

Segue l’ipocondria, una preoccupazione eccessiva per il proprio stato di salute; quindi il disturbo ossessivo compulsivo, in cui ci sono dei rituali specifici, dei pensieri ricorrenti che interferiscono con la vita quotidiana. L’ansia è alla base anche del disturbo post-traumatico da stress, che può svilupparsi a seguito di eventi traumatici.

La depressione può essere una risposta all’ansia, che tende a sfociare quindi in una estrema tristezza; problemi nella sfera sessuale (ansia da prestazione), disturbi alimentari (anoressia, bulimia), oppure, nei casi più gravi, a livello psichiatrico, disturbi mentali superiori (psicosi, disturbo borderline e bipolare).

 

Ansia e stress possono causare l’infertilità? 

“Escludendo le cause fisiche, la maggior parte dei problemi sessuali sono legati proprio all’ansia, ma non ci sono dati specifici che l’infertilità c’entri con essa”, risponde la specialista.

 

Lo stress e l’ansia possono essere, in alcuni casi, fattori positivi?

“Più che positivi, possono essere funzionali – sottolinea la dottoressa – cioè servire a raggiungere degli obiettivi, a proteggerci da reali pericoli esterni”. Occorre tenere presente che non è possibile vivere una vita senza ansia e stress, perché ciò fa parte del nostro patrimonio genetico. Ansia e stress in alcuni casi ci proteggono dai pericoli esterni e in qualche modo ci attivano. Per esempio, a livello sportivo o lavorativo, lo stress ci permette di prepararci per affrontare una gara, un colloquio di lavoro ecc. L’ansia è positiva, quindi, quando rappresenta un’allerta che ci protegge da un reale pericolo.

 

Ansia e stress appartengono più frequentemente alla sfera femminile o maschile?

“Sembra che le donne siano più predisposte a essere ansiose e più vulnerabili per un fattore ormonale, in quanto possiedono un maggior livello di serotonina, il neurotrasmettitore che modula i comportamenti emotivi”, risponde l’esperta.

 

Come si possono combattere ed, eventualmente, guarire l’ansia e lo stress?

“Ansia e stress non vanno guariti ma gestiti”. Esistono delle tecniche comportamentali specifiche che aiutano la sintomatologia fisica, come, per esempio, le tecniche di respirazione e di rilassamento. “Un lavoro grosso andrebbe fatto, in realtà, sui pensieri. In termini tecnici si chiama “ristrutturazione cognitiva”; si può provare a lavorarci da soli o chiedere l’aiuto di un professionista”, spiega la psicologa.

“La prima cosa, fondamentale – continua – è la consapevolezza: mi accorgo di essere sotto stress, in ansia, di non stare bene, mi fermo un attimo per cercare di capire quale emozione sto provando, quali sono i miei pensieri, soprattutto quali quelli che non mi aiutano; quindi utilizzo le tecniche comportamentali per abbassare i sintomi a livello fisico, poi provo a sostituire i pensieri negativi con pensieri più funzionali. In genere, quest’ultimo è un lavoro che si fa con lo psicologo”.

Altrettanto importante per combattere ansia e stress è cercare di socializzare, confrontarsi, distrarsi, avere un contatto con la natura, fare esercizi rilassanti, riposare. “Ogni persona deve riuscire a individuare il suo sfogo e prendersi cura di sé”, conclude la dottoressa Lollo.

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