Arriva la primavera, come riconoscere l’allergia dal normale raffreddore

Starnuti, naso e gola che prudono, occhi arrossati. La primavera è bella ma non per tutti. Per chi soffre di allergia, infatti, può rappresentare un momento di forte disagio.

Ne abbiamo parlato con il dottor Leonello De Dionigi, allergologo presso il centro Humanitas Medical Care di Varese.

I sintomi dell’allergia, come riconoscerli da un normale raffreddore?

Allergia e raffreddore hanno molti sintomi in comune ma nonostante questo sono diversi tra loro. La prima differenza è nella durata: se i sintomi compaiono per 2-3 giorni si tratta di raffreddore, se persistono per l’intera stagione, è allergia. Inoltre, l’allergia, non è contagiosa e non causa febbre né dolore muscolare (talvolta può indurre stanchezza).

Altri segnali che indicano la presenza di allergia sono:

–   Prurito (naso, occhi, palato e gola)

–   Ostruzione nasale

–   Asma, difficoltà respiratorie e tosse secca.

La visita allergologica, quali sono gli esami da fare?

La diagnosi di allergia stagionale si basa sulla visita allergologica con particolare attenzione ai segni e sintomi presenti, all’anamnesi accurata e all’esame obiettivo sia generale che a livello d’organo specifico.

Il “gold standard” tra gli esami da eseguire “in vivo” è il prick test per inalanti e/o per alimenti. Viene eseguito posizionando le gocce di allergene sull’avambraccio, pungendo lievemente le stesse con una piccola lancetta per far penetrare l’estratto a livello cutaneo. In questo modo se il soggetto in esame è allergico a una sostanza nella sede di puntura si forma un ponfo di misura variabile a seconda dell’intensità della sensibilizzazione.

Nei pazienti in cui non è possibile eseguire il prick test per diversi motivi, come la  presenza di dermografismo o trattamento antistaminico in atto, che possono rispettivamente alterare o ridurre la risposta cutanea all’allergene), o per conferma diagnostica, può essere utile far eseguire il dosaggio quantitativo delle IgE specifiche allergologiche, tramite prelievo di sangue con metodica RAST o immunoenzimatica.

Le cure

I farmaci comunemente utilizzati nelle sindromi allergiche sono gli antistaminici e i corticosteroidi, somministrati per via generale o locale, in spray nasali o gocce oculari e, in spray o polvere bronchiali, in relazione alla sintomatologia specifica  riferita (rinite, rinocongiuntivite, asma) o associata.

È importante eseguire una corretta diagnosi eziologica che individui con precisione il polline sensibilizzante responsabile dei sintomi e, superato il periodo critico, valutare con l’allergologo la possibilità di un eventuale trattamento immunoterapico specifico con estratto allergenico a dosi crescenti, allo scopo di ridurre la sensibilizzazione e di conseguenza l’uso di farmaci sintomatici.

Oggi sono disponibili vaccini in compresse orosolubili o in gocce che hanno approvata efficacia e sicurezza e che vengono autosomministrati dal paziente a domicilio con schemi e dosaggi prestabiliti e sono valida alternativa all’immunoterapia tradizionale sottocutanea che viene al contrario somministrata dall’allergologo.

L’ immunoterapia deve durare comunque dai 3 ai 5 anni.

Consigli pratici per i pazienti affetti da pollinosi

  • Non stare tanto tempo all’aperto durante la stagione di impollinazione, specialmente in giornate ventose e quando l’erba è stata appena tagliata.
  • Evitare il giardinaggio ed indossare la mascherina se si taglia l’erba.
  • Prestare attenzione ad assumere alimenti che crociano con i pollini.
  • Evitare sforzi fisici nelle ore calde e subito dopo aver mangiato.
  • Non fare asciugare la biancheria all’aperto perché i pollini potrebbero aderire agli indumenti.
  • Lavare o spazzolare bene i capelli alla sera prima di coricarsi per evitare di inalare i pollini durante la notte.
  • Chiudere le finestre verso sera quando la concentrazione dei pollini è massima.
  • Preferire il clima marino dove la concentrazione dei pollini è minore.
  • Evitare assunzione di farmaci “fai da te” ma osservare le prescrizioni mediche
  • Avere sempre a portata di mano farmaci d’emergenza (antistaminico, cortisone e broncodilatatore).

Si raccomanda, pertanto, ai soggetti che accusano sintomi respiratori e/o cutanei con cadenza stagionale, di consultare il proprio Medico curante che potrà prescrivere gli accertamenti specifici esposti al fine di eseguire una corretta diagnosi e adeguata terapia.

Pneumologia e Allergologia
Dott. Leonello De Dionigi
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