Bambini e disturbi della vista: quando serve la riabilitazione visiva?

Talvolta, i bambini con disturbi visivi e dell’apprendimento possono sembrare pigri a scuola, svogliati nella lettura e non riescono a sviluppare completamente le proprie funzioni cognitive. Accanto alla visita oculistica, la visita ortottica con lo studio della motilità oculare, grazie a protocolli innovativi, dà indicazioni importanti per un’eventuale necessità di riabilitazione della funzione e dell’efficienza visiva.

Ne parliamo con la dottoressa Marzia Piccoli, ortottista di Humanitas Gradenigo e di Humanitas Medical Care Principe Oddone.

Cosa si intende per sviluppo visivo?

Studi scientifici hanno dimostrato che lo sviluppo visivo nei primi anni di vita del bambino ha un ruolo importante nell’apprendimento della lettura, scrittura e per lo sviluppo cognitivo e motorio. Per sviluppo visivo però non si intende solo l’acuità visiva, ovvero la capacità dell’occhio di vedere: infatti, se anche il bambino ha una funzione visiva di dieci decimi (10/10) ma non è in grado di usarli correttamente in termini di integrità, efficienza ed elaborazione dell’informazione visiva a livello cerebrale, si parla di deficit dello sviluppo delle funzioni visuo-percettive e visuo-motorie. La funzione visiva, pertanto, nei bambini va valutata nel suo complesso e con particolari protocolli che permettono di valutare quanto e come vede il bambino e trattarlo, quando indicato, con la riabilitazione visiva grazie allo specialista in ortottica.

L’ortottica è una branca importante dell’oftalmologia, che si dedica alla prevenzione, valutazione e riabilitazione visiva negli adulti e bambini con disturbi dell’apparato visivo di tipo muscolare, sensoriale e dei nervi oculomotori.

Quando serve la riabilitazione visiva dall’ortottista?

La prima valutazione oculistica viene fatta alla nascita, per escludere importanti patologie dell’occhio, successivamente, in assenza di riscontri particolari, dovrebbe essere effettuata a tre anni e poi ai 6 anni età, prima di cominciare il ciclo scolastico, sempre accompagnata dalla visita ortottica.

Durante il ciclo scolastico in presenza di disturbi dell’apprendimento certificati o non (dislessia, disgrafia, discalculia, ecc) è indicato valutare anche le abilità visuo-percettive e motorie ed in presenza di alterazioni è possibile eseguire la riabilitazione visiva.

La valutazione e la riabilitazione visiva con l’ortottista, in Humanitas Medical Care Principe Oddone, viene adottata ad esempio, in caso di:

  • strabismo, ovvero quella deviazione degli occhi causata da un deficit dei muscoli oculari che porta a perdere la capacità di valutare la precisa distanza degli oggetti;
  • ambliopia, o occhio pigro, disturbo frequente nei bambini, con un occhio che viene usato di più e l’altro che viene trascurato dal “cervello”. Si tratta di una condizione che, non trattata entro 7-8 anni di età, può portare il bambino a non sviluppare una finezza visiva normale;
  • patologie congenite dell’apparato visivo;
  • psicopatologie dello sviluppo;
  • disprassia, cioè difficoltà nella pianificazione e programmazione degli atti motori che hanno un obiettivo prefissato;
  • disturbi dell’attenzione;
  • alterazioni della motilità oculare a causa di malattie sistemiche, neurologiche o endocrine;
  • problemi di motilità oculare e accomodazione associati a disturbi dell’apprendimento.

A seconda del problema, l’ortottista lavorerà con il team multiprofessionale (neuropsichiatra, foniatra, psicologo, logopedista, neuropsicomotricista) o con l’oculista come nei casi di patologie oculari.

Come funziona la riabilitazione visiva?

L’ortottista, utilizzando protocolli validati scientificamente, valuta come il bambino utilizza il canale visivo e quindi le relazioni che ci sono tra l’occhio e il cervello, e studia la funzione visiva nel suo percorso globale, fino alla corteccia cerebrale. La visita ortottica con lo studio della motilità oculare ha quindi lo scopo di vedere se gli occhi sono dritti, come si muovono, la capacità della messa a fuoco, l’aspetto visuo- percettivo per ottenere un quadro preciso, da condividere con gli altri operatori di riferimento.

In pratica, l’ortottista valuta con speciali test, studiati in forma di gioco, e con protocolli diversi in base all’età, la capacità del bambino di vedere una forma e di saperla interpretare in diverse condizioni, la motilità oculare, la visione stereoscopica (la capacità di percepire la profondità), la capacità di mantenere gli occhi in asse, le capacità accomodative di messa a fuoco, i movimenti oculari fini, le dominanze oculari.

Al termine della valutazione, i genitori ricevono consigli per aiutare il bambino a scuola o a casa, indicazioni per eventuali strumenti compensativi da utilizzare come ad esempio il computer o materiale specifico facilitante. Dove è necessario l’ortottista è a disposizione per colloqui con gli insegnanti. In caso sia indicata la riabilitazione visiva sono previste da tre a otto sedute suddivise in una seduta alla settimana, con una rivalutazione annuale.

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