Buchi alle orecchie: attenzione a infezioni e allergie

Prima di fare il buco alle orecchie, bisognerebbe sempre assicurarsi che vengano utilizzati strumenti sterili, corrette pratiche igieniche e metalli antiallergici, perché nonostante sia ormai pratica comune, il foro nel lobo (o in altre zone dell’orecchio) può causare allergie o infezioni.    

Ne abbiamo parlato con il dottor Tullio Zanoletti, dermatologo e allergologo presso il centro Humanitas Medical Care di Varese.

Come si può contrarre un’infezione con un buco alle orecchie?

Fare un foro nel lobo auricolare per posizionare un orecchino, significa creare sostanzialmente una ferita aperta, che richiede dalle 3 alle 8 settimane per guarire.

Ferita di cui bisogna prendersi cura, perchè qualsiasi batterio a contatto con il buco può generare rapidamente un’infezione: toccare il bobo o l’orecchino con mani sporche, facendolo sfregare con i capelli, stringendolo troppo, può essere un fattore di rischio. Anche se non sono stati utilizzati strumenti sterili, o se le mani della persona che ha perforato le orecchie non sono perfettamente sterili o protette da guanti sterili, può essere pericoloso. 

Come riconoscere un buco infetto?

Generalmente, i sintomi di un’infezione all’orecchio possono includere:

·  Scarico giallo, simile a pus

·  Gonfiore

·  Arrossamento

·  Dolore

·  Prurito e bruciore

Come curare l’infezione?

Finché l’infezione è lieve, può essere curata anche a casa, seguendo semplici consigli:

1. Lavare le mani prima di toccare o pulire l’orecchino;

2. Pulire la zona intorno all’orecchino con una soluzione disinfettante, tre volte al giorno;

3. Non togliere l’orecchino fino a quando la ferita non è guarita;

4. Disinfettare l’orecchino su entrambi i lati del lobo dell’orecchio, e asciugare la zona tamponando con della carta assorbente.

Una volta guarita l’infezione, è comunque bene continuare questo regime di pulizia due volte al giorno fino a quando il buco non è completamente guarito. 

Quali allergie può causare il buco all’orecchio?

L’allergia più comune è quella al nichel, una delle cause principali della dermatite allergica da contatto, spesso associata proprio all’uso di orecchini (o piercing).

Quali sono i sintomi di un’allergia al nichel?

Il sintomo principale dell’allergia al nichel è uno sfogo cutaneo pruriginoso che compare circa 12 – 48 ore dopo il contatto, e può persistere a lungo se l’orecchino non viene rimosso.

Altri sintomi sono:

–   Arrossamento

–   Prurito

–   Desquamazione 

–   Tagli o vescicole

–   Liquido essudativo

Come si può trattare l’allergia al nichel?

Esiste un “vaccino” anche per il nichel, in realtà è una induzione di tolleranza. Si ottiene con l’assunzione tre volte alla settimana di capsule contenenti dosaggi di nichel in crescendo, fino al livello di mantenimento, in un mese circa. Poi continuando per un lungo periodo di tempo, minimo per un anno e mezzo con tre assunzioni settimanali.

Questo “vaccino” si usa ormai da anni ed è sicuro e in genere ben tollerato. È necessario accompagnarlo ad una dieta priva di nichel per tutta la durata della terapia.

Tuttavia, i sintomi possono essere trattati anche con l’uso di prodotti da applicare sulla pelle o medicinali da assumere per via orale. Il medico potrebbe prescrivere:

  • Creme antibiotiche 
  • Creme a base di corticosteroidi
  • Creme dall’effetto lenitivo
  • Corticosteroidi da assumere per via orale
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Dott. Tullio Zanoletti
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