Camminare e andare in bicicletta aiutano a mantenere il cuore in salute

Una recente ricerca effettuata dall’Università di Cambridge ha confermato che gli spostamenti in città eseguiti andando a piedi o utilizzando la bicicletta aiutano a ridurre la formazione di malattie cardiovascolari.

Quali sono, in particolare, i comportamenti da osservare nella vita di tutti i giorni per mantenere il cuore in forma? Lo abbiamo chiesto al dottor Alberto Cremonesi, responsabile della Cardiologia e direttore del Dipartimento Cardiovascolare di Humanitas Gavazzeni che presta la sua attività anche all’interno di Humanitas Medical Care a Bergamo.

Dottor Cremonesi quali benefici traiamo dal camminare un po’ ogni giorno?

«Una camminata a passo spedito di almeno mezz’ora al giorno aiuta a rafforzare la cassa toracica e a migliorare la ventilazione polmonare contribuendo così ad agevolare l’azione del nostro cuore. Se poi lo stesso tempo riusciamo a dedicarlo a una camminata veloce, sono indubbi i vantaggi anche dal punto di vista anti stress e anti ansia».

Anche andare in bicicletta fa bene al cuore. Per quali motivi?

«L’azione della pedalata contribuisce a rafforzare la muscolatura di tutto il nostro corpo e quindi anche quella del cuore e anche dal punto di vista dello stress e dell’ansia i benefici sono evidenti. Il movimento tipico dell’andare in bicicletta, inoltre, agevola il miglioramento della circolazione e fa calare la pressione del sangue».

Quali altri benefici possono giungerci dal movimento?

«Il movimento costante, giornaliero, ci aiuta a contrastare condizioni che potrebbero avere un influsso negativo su cuore e circolazione, come sedentarietà, sovrappeso, diabete, pressione e colesterolo alti. Senza dimenticare i benefici portati dal contrasto a problemi anche seri come ictus, infarti e aterosclerosi».

Come si devono comportare, da questo punto di vista, le persone che hanno subito il contagio da Covid-19?

«Molto dipende dal quadro clinico personale, ma in generale per loro la ripresa dell’attività fisica deve essere graduale e deve evitare, all’inizio, sforzi intensi e prolungati. Meglio, in questi casi, chiedere consiglio al proprio medico, che saprà consigliare il comportamento da tenere».

C’è qualche strumento che ci può aiutare a capire se stiamo superando la nostra soglia di sforzo?

«Sì, può essere utile portare al polso un cardiofrequenzimetro, strumento che permette di verificare se il movimento che stiamo svolgendo crea uno stato di fatica adeguato alla nostra preparazione fisica o se, al contrario, stiamo esagerando con lo sforzo e quindi sottoponendo il nostro cuore a un’attività troppo elevata. Alcuni cardiofrequenzimetri, addirittura, sono in grado di eseguire in tempo reale un elettrocardiogramma e di inviarlo al medico, che ha così la possibilità di tenere sotto controllo in ogni momento la salute del paziente. Sono strumenti molto utili, alleati di pazienti e cardiologi, che avranno sempre più spazio nella medicina del futuro».

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